Regina, una riuscita opera prima con Francesco Montanari

Cinema

Paolo Nizza

Unico film italiano in concorso a Torino Film Festival, l'esordio nel lungometraggio di Alessandro Grande è un intenso racconto di formazione ambientato in una Calabria inedita. Protagonisti Francesco Montanari e Ginevra Francesconi. Ecco le interviste al regista e al cast

Regina ha 15 anni e sogna di fare la cantante. A supportarla c’è suo padre Luigi che è tutta la sua famiglia dato che Regina ha perso la madre anni prima; Luigi, proprio per starle accanto, ha rinunciato alla sua carriera musicale. Il loro è un legame fortissimo, indissolubile, almeno fino a quando, un giorno, un evento imprevedibile cambierà le loro vite.  Partendo da questa trama, Alessandro Grande, dopo il pluripremiato cortometraggio" Bismillah" torna nella sua terra d'origine la Calabria per firmare la sua opera prima. il risultato è una struggente pellicola sui confiitti generazionale ottimamente interpretata dal veterano Francesco Montanari e dalla talentuosa e giovane Ginevra Francesconi (The Nest)

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Come è nata e come hai sviluppato l’idea del film?

 

L’idea nasce da un bisogno personale. Ho sempre approfondito tematiche complicate e delicate e ho sempre cercato di farlo mantenendo uno sguardo personale. Volevo mettermi alla prova con quello che reputo un problema attuale, ovvero il conflitto generazionale passando attraverso il senso di colpa di un adolescente. Quindi mi sono documentato moltissimo sull’argomento pensando già di sfruttare un paesaggio angusto, freddo, dalle tonalità poco calorose, proprio perché il percorso del film e quello compiuto dai personaggi lo richiedeva. Ho cercato di trasmettere al pubblico le emozioni provate dai protagonisti. La mia è una regia al servizio degli attori e non il contrario.

Come sei arrivato a scegliere come attori Ginevra Francesconi e Francesco Montanari?

Per quanto concerne Ginevra Francesconi che interpreta Regina, La scelta è nata, dopo aver fatto moltissimi provini. Ho visionato più di 500 ragazze. Si trattava di un ruolo delicato su cui si regge il film. L’attrice doveva essere in grado di cogliere tutte le sfaccettature del personaggio. Regina si è dimostrata una “spugna” capace di fare proprie quelle dinamiche. Inoltre si tratta di un ruolo completo perché nel film suona e canta e per l’occasione ha imparato a suonare la chitarra

Per quanto riguarda Francesco Montanari (che interpreta Luigi, il padre di Regina) ho voluto giocare e sperimentare. Francesco è conosciuto soprattutto per i suoi ruoli da duro, contrassegnati da una personalità molto spiccata. In questo film, invece, ho voluto metterlo alla prova facendogli interpretare un personaggio dolce, simpatico, un padre giovane. Io ho imparato a conoscerlo sul set ed è una persona dalle mille sfumature. Tuttavia. il suo passato cinematografico un po’ burbero da ribelle si palesa anche in “Regina, senza eccessi, ma in maniera delicata e funzionale

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Come è stato lavorare con Ginevra Francesconi?

È stato bellissimo. Credo che sia un talento puro. E per questo devo ringraziare il regista del film Alessandro Grande che è un autentico scopritore di talenti. Lo ha dimostrato nei cortometraggi e anche in questo lungometraggio. E poi Ginevra è riuscita a convincere Alessandro e posso assicurarvi che convincere Alessandro è una cosa molto difficile, perché è una persona molto esigente. Io non so se Ginevra sia più cantante o attrice. È Ginevra e potrà fare quello vuole, sia cantare, sia recitare. Comunque fare questo film è stata una bella avventura. All’inizio, ero anche un po’spaventato perché non sono padre, ma lei mi ha messo subito a mio agio. Spesso si crede che sia l’attore più grande a dover metter a proprio agio quello più giovane, ma non è detto. L’imbarazzo c’è anche a 95 anni.

Spesso in tv e al cinema interpreti il duro. In Regina, invece, vesti i panni di un personaggio molto diverso. Come hai preparato questo ruolo?

Io ho una fisiognomica visiva abbastanza dura. Quindi questo ha portato la mia carriera, dagli inizi sino a oggi, ad affidarmi dei ruoli da duro, da “Romanzo Criminale-La Serie” a “Il Cacciatore. Detto ciò, però faccio anche molto teatro e sul palcoscenico ho potuto sperimentare molto. Penso che il nostro lavoro sia un lusso, perché ti pagano per conoscere te stesso. E il regista Alessandro è una persona di grande sensibilità a cui non piace vincere facile. Nella vita e soprattutto nel lavora ama le sfide, come Ercole. Così dopo un paio di provini ha deciso di sfruttare il fatto di essere considerato un duro (anche se nella realtà sono il contrario, sono la persona più fragile che esista) e tirare fuori questo lato vulnerabile attraverso un percorso. E sono contento che abbia avuto il coraggio di affidarmi questo ruolo in Regina che secondo me è un grande film

Intervista a Ginevra Francesconi

Com’e stato lavorare con Francesco Montanari?

Si è creato un legame veramente fraterno, cioè sul set… veramente e fuori anche dalla scena stavamo sempre insieme, quindi sì: è stato un onore prima di tutto e poi si è creata tutta un’amicizia meravigliosa. Ringrazio Alessandro per avermi dato l’opportunità di lavorare con Francesco.

 

Nel Film canti molto bene. Ti senti più attrice o cantante?

Io non avevo mai cantato, non ho mai studiato canto, non ho mai preso una chitarra in mano fino a quando Alessandro non mi dice: “Guarda, Regina è una cantante e suona la chitarra”. Quindi appunto da lì ho iniziato a prendere lezioni di canto e a suonare la chitarra con Bruno Falanga che ha scritto e composto le musiche di Regina e.. quindi per me è stato veramente tosto, è stato difficile perché non avevo mai pensato di cantare, di suonare. Per cui farlo in un film così importante per me… quindi già sentivo una responsabilità importante, in più mettiamoci anche che dovevo fare una cosa che non avevo mai sperimentato  fino a quel momento quindi cantare… insomma sì, è stato interessante… e comunque sì, mi sento più un’attrice che una cantante però in Regina ho sperimentato un pochino cosa significa esibirsi, cantare davanti ad un pubblico, incidere un brano, quindi sì è stato molto bello e divertente.

 

Regina è un film che racconta la perdita dell’innocenza. Cosè per te l’innocenza?

Io sono un’adolescente, quindi l’adolescenza è proprio il momento in cui forse piano piano ti avvicini all’età adulta, inizi a prendere coscienza di tante cose.. e quindi l’innocenza è forse la parte più bella e ingenua che una ragazza della mia età possa avere, una caratteristica che io spero possa portarmi per più tempo possibile dietro perché sono ancora piccola.. e Regina inizia a prendere coscienza e a perdere l’ingenuità e l’innocenza proprio a causa della distanza da suo Padre, si ritrova da sola insomma.. per cui questa è l’innocenza da come la vedo io.

 

Il servizio di Sky TG24  sul film Regina

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