A 40 anni dalla scomparsa, i ruolo più memorabili interpretati dal grande attore americano. Un mito a cui Sky Cinema Action rende omaggio con il film "I Magnifici 7" e "La Grande Fuga"
Sabato 7 novembre ricorrono i 40 anni dalla morte dall’attore statunitense Steve McQueen. Un divo considerato tra i più celebri della sua generazione, e non solo. Un’icona senza tempo che ha scolpito la Storia del cinema e ha ispirato cantanti, stilisti, romanzieri e, ovviamente, registi in tutto il mondo. Sky Cinema Action propone una serata in suo onore con due film che lo vedono protagonista. Alle 21.00 è previsto il superclassico del genere western I magnifici sette con Charles Bronson e Yul Brinner, mentre alle 23.10 si passa al cult assoluto del cinema bellico La grande fuga, ancora con Bronson e James Coburn. Per prepararci alla serata, e per tornare ad assaporare le emozioni che questo attore ha saputo regalarci, abbiamo preparato un piccolo approfondimento
approfondimento
Steve McQueen, 40 anni fa moriva l'attore ribelle: i suoi film. FOTO
I Magnifici 7 (1960)
Liberamente ispirato a I sette samurai di Akira Kurosawa, diretto da John Sturges e interpretato, tra gli altri, da Eli Wallach, Charles Bronson e James Coburn. Se poi ci mettiamo anche il fascino di Steve McQueen (che qui veste i panni di uno squattrinato pistolero pronto a tutto pur di lavorare per colmare i debiti di gioco) non possiamo che avere a che fare con un’opera senza tempo. Il film diventa prestissimo un cult, un punto di riferimento per gli amanti del genere e non solo. Colonna sonora nominata agli Oscar (alzi la mano chi non riconosce il motivetto) e citazione finale impossibile da dimenticare: «Ancora una volta hanno vinto i contadini. Noi abbiamo perso. Noi perdiamo sempre».
La Grande Fuga (1943)
Nuovamente diretto da Sturges e nuovamente affiancato da Bronson, l’immagine di Steve McQueen a cavallo della moto è probabilmente una delle più famose di sempre. L’attore era davvero un motociclista esperto e tanto che alcuni erroneamente pensarono che il celeberrimo salto della staccionata (che potete rivedere anche nel video riportato a corredo del testo) fosse stato realizzato dall’interprete e non da uno stuntman. Il film è ancora oggi un classico intramontabile e, dato anche il successo dell’epoca, uno dei prison movie più amati di sempre.
Bullitt
Il film è un pilastro nella storia del poliziesco americano. Apre una svolta nel genere, anticipando i toni violenti e adrenalinici e il pessimismo di fondo che saranno dominanti nel cinema degli anni Settanta (la saga di Harry Callaghan su tutti). Steve McQueen è perfetto per la parte, un detective cinico, sportivo e di poche parole capace di muoversi con gran disinvoltura in una San Francisco che sembra conoscere come le sue tasche. Secondo molti studiosi e teorici del cinema, il film presenta l’inseguimento automobilistico più adrenalinico di sempre.
Le 24 ore di Le Mans
Abbandonata la Ford Mustang verde di Bullitt, il fascino dei motori non poteva aspettare ancora a lungo prima che l’attore non tornasse a mettersi al volante. Così, un film ambientato durante la corsa più celebre del pianeta era l’occasione giusta per esprimere al meglio la passione che McQueen nutriva nei confronti della velocità su pista. All’epoca la pellicola fu un insuccesso e costituì un intoppo nella carriera dell’attore. Oggi invece è ricordato come uno dei film di corse più appassionanti e attendibili
Papillon
Prison drama tratto da una storia vera, Papillon è un film assolutamente da riscoprire: non solo per la puntuale regia Franklin J. Schaffner (l’autore de Il pianeta delle scimmie) o per la sceneggiatura a cura dei leggendari Lorenzo Semple Jr. e Dalton Trumbo, ma soprattutto perché McQueen viene affiancato in scena da uno strepitoso Dustin Hoffman, con cui instaura una sorta di “duello attoriale”. Due giganti dell’interpretazione al servizio di una storia di evasione perfetta e di un’amicizia destinata a vivere per sempre.