Al via dal 15 al 25 ottobre la quindicesima edizione tra anteprime, omaggi, incontri ravvicinati con il pubblico e premi alla carriera. Il tutto nel rispetto delle misure anti-Covid.
Il cinema resiste e prova a rialzarsi. Già da tempo. Così alla vigilia della quindicesima edizione della “Festa del Cinema di Roma” (LO SPECIALE), è quasi naturale dire che la “festa” sarà nell'esserci: in presenza e naturalmente in sicurezza. In piena solidarietà verso chi è stato colpito da una tragedia così grande come la pandemia, il segnale che arriva dagli organizzatori della kermesse è quello di una necessaria e vitale rinascita. Dal 15 al 25 ottobre all’Auditorium Parco della Musica e in alcuni luoghi della capitale si svolgerà quest’edizione insolita ma che non vuole rinunciare alla sala, al pubblico e dove possibile al glamour. Saranno 24 i film e documentari nella Selezione ufficiale, 6 gli eventi speciali, 24 i paesi partecipanti tra cui Belgio, Stati Uniti e Corea del Sud, mentre sarà “Soul” il film di apertura, pellicola tra le più attese della stagione e diretto da Pete Docter .
La Festa del Cinema di Roma ai tempi del Covid
Le misure anti-Covid ci saranno, così come un red carpet da prenotare con tutte le distanze e gli accorgimenti ai quali si è abituati da tempo. Ci saranno gli incontri che sono da sempre un vero punto di forza della Festa di Roma, tra i nomi quelli di Gabriele Mainetti, Gianfranco Rosi, i fratelli D’Innocenzo, Zadie Smith, Thom Yorke. Ci sarà un doppio omaggio a Federico Fellini, mentre tra le pellicole annunciate, solo per citarne alcune prima della lunga lista qui sotto, ecco il docu-film “Mi chiamo Francesco Totti” di Alex Infascelli, in cui nella notte che precede l’addio al calcio il “Capitano” ripercorre la sua carriera (per poi essere intervistato da Pierfrancesco Favino negli “Incontri Ravvicinati”), fino a “Romulus” la serie di Matteo Rovere, sull’origine di una leggenda, quella della fondazione di Roma. Spazio anche ai documentari come “Donna di quadri” e “Porto Rubino” e tra le anteprime già annunciate “Stardust” su David Bowie interpretato da Johnny Flynn. Chiude il film “Cosa sarà” di Francesco Bruni, con Kim Rossi Stuart.
approfondimento
Festa del Cinema di Roma, tra il film di Bruni e l'omaggio a Morricone
FESTA DEL CINEMA DI ROMA: LA SELEZIONE UFFICIALE
FILM DI APERTURA
SOUL
di Pete Docter, Stati Uniti, 2020, 100’
Con le voci di: Jamie Foxx, Tina Fey, Phylicia Rashad, Ahmir-Khalib Thompson a.k.a. Questlove, Angela Bassett, Daveed Diggs
Joe Gardner, un insegnante di musica di scuola media, ha l’occasione di suonare nel migliore locale jazz della città. Un piccolo passo falso lo proietterà dalle strade di New York fino a un luogo fantastico in cui le nuove anime ricevono personalità, peculiarità e interessi prima di andare sulla Terra. Determinato a ritornare alla propria vita, Joe si allea con 22, un’anima ancora in formazione che non capisce il fascino dell’esperienza umana. Mentre Joe cerca disperatamente di mostrare a 22 cosa renda la vita così speciale, troverà le risposte alle questioni più rilevanti della nostra esistenza.
9 JOURS À RAQQA | 9 DAYS AT RAQQA
di Xavier de Lauzanne, Francia, 2020, 89’ | Doc |
Leila Mustafa è una donna curda siriana. Combatte per Raqqa, l'ex capitale dello Stato Islamico, devastata dalla guerra. Ingegnere di formazione, Sindaco a soli trent’anni, si destreggia in un mondo di uomini e la sua missione è di ricostruire la sua città, consentire la riconciliazione e creare una democrazia. Non esattamente una missione ordinaria. Una scrittrice, Marine de Tilly attraversa il confine tra Iraq e Siria per incontrarla. In una città ancora pericolosa, ha nove giorni per scoprire e approfondire la storia di Leila.
AFTER LOVE
di Aleem Khan, Regno Unito, 2020, 89’
Cast: Joanna Scanlan, Nathalie Richard, Nasser Memarzia, Talid Ariss
Mary Hussain, che si è convertita alla religione islamica quando si è sposata e adesso ha poco più di sessant’anni, vive serenamente con suo marito Ahmed nella città costiera di Dover, situata nella parte sud-orientale dell’Inghilterra. In seguito alla morte inaspettata del coniuge, Mary si ritrova improvvisamente vedova. Il giorno dopo la sepoltura, la donna scopre che Ahmed aveva una vita segreta a Calais, oltre il canale della Manica, a soli trentaquattro chilometri di distanza dalla loro casa di Dover. La sconvolgente rivelazione la spinge ad andare lì per saperne di più.
AMMONITE
di Francis Lee, Regno Unito, 2020, 117’
Cast: Kate Winslet, Saoirse Ronan, Gemma Jones, James McArdle, Alec Secareanu, Fiona Shaw
Nel 1840, la paleontologa Mary Anning lavora in solitudine a Lyme Regis, sull’aspra costa meridionale dell’Inghilterra. I giorni delle sue acclamate scoperte sono lontani, e ora la donna, per mantenere se stessa e la madre malata, vende fossili comuni a ricchi turisti, uno dei quali, Roderick Murchison, affida alle cure di Mary sua moglie, la giovane Charlotte, che si sta riprendendo da una tragedia personale. Mary non può permettersi un rifiuto, ma entra in attrito con l’indesiderata ospite. Eppure, nonostante le profonde differenze che le dividono, Mary e Charlotte scoprono di potersi offrire l’un l’altra ciò che entrambe stanno cercando: la consapevolezza di non essere sole. È l’inizio di una storia d’amore che cambierà le loro vite.
ASA GA KURU | TRUE MOTHERS di Naomi Kawase, Giappone, 2020, 139’
Cast: Hiromi Nagasaku, Arata Iura, Aju Makita, Miyoko Asada
Dopo aver ricorso invano a una dolorosa e lunga serie di trattamenti per la fertilità, Satoko e suo marito Kiyokazu adottano un bambino, che chiamano Asato. Sei anni dopo, Satoko ha lasciato il suo lavoro per dedicarsi solo al marito e al figlio, e la famiglia vive un’esistenza serena. Ma improvvisamente questa felicità viene minacciata da una telefonata di Hikari, la madre biologica di Asato, che chiede di riavere suo figlio o di ricevere un indennizzo in denaro. Satoko e Kiyokazu l’avevano incontrata al tempo dell’adozione di Asato, quando Hikari aveva 14 anni: da allora la coppia non aveva più notizie di lei. Un giorno, mentre Asato è a scuola, Satoko riceve una visita della ragazza, e sente che quella sulla porta non è la vera Hikari.
DE NOS FRÈRES BLESSÉS | FAITHFUL
di Hélier Cisterne, Francia, Belgio, Algeria, 2020, 105’
Cast: Vincent Lacoste, Vicky Krieps, Meriem Medjkrane, Myriam Ajar, Maximilien Poullein, Hassen Ferhani
1956, Algeri, quando l’Algeria era una colonia francese. Fernand Iveton, trent’anni, operaio francese nato in Algeria, comunista e sostenitore della causa algerina, è arrestato nella fabbrica dove lavora con l’accusa di avervi piazzato una bomba, che è stata trovata e disinnescata prima dell’esplosione, e che l’uomo ha in effetti sistemato, ma in modo da non uccidere o ferire nessuno. Fernand viene incarcerato e torturato. Intanto Hélène, considerata dall’opinione pubblica come la moglie di un “traditore” e di un “terrorista”, vede la propria vita franare. Si rifiuta di abbandonare Fernand, mentre si prepara il processo: viene chiesta la condanna alla ghigliottina. Un tuffo nei ricordi di una coppia, una storia d’amore infranta dalla ragion di Stato.
DES HOMMES | HOME FRONT
di Lucas Belvaux, Francia, Belgio, 2020, 100’
Cast: Gérard Depardieu, Catherine Frot, Jean-Pierre Darroussin, Yoann Zimmer, Félix Kysyl, Édouard Sulpice
Borgogna, in Francia, nel 2003. Solange ha riunito tutta la sua grande famiglia, amici e colleghi, in occasione del suo sessantesimo compleanno. I festeggiamenti tuttavia vengono bruscamente interrotti dall’inatteso arrivo del tormentato e squattrinato fratello di Solange, Feu-de-Bois, che dà in escandescenze e si scaglia contro Saïd, l’unico nordafricano presente. Lo fa con una violenza che ha radici profonde, nascoste nei silenzi, nella sofferenza repressa, nei penosi rimorsi, nei dolorosi fantasmi del passato, nelle ferite ancora aperte, nelle storie taciute – ma pronte ora a riemergere in una sola notte – di una generazione segnata in gioventù, cinquant’anni prima, dalla guerra d’Algeria.
LE DISCOURS | THE SPEECH di Laurent Tirard, Francia, 2020, 88’
Cast: Benjamin Lavernhe, Sara Giraudeau, Kyan Khojandi, Julia Piaton, François Morel
Adrien è un uomo di trentacinque anni, nevrotico, ipocondriaco, bloccato in una crisi di mezza età e in una interminabile cena di famiglia durante la quale il papà tira fuori il suo solito aneddoto, la mamma tira fuori l’eterno cosciotto d’agnello, e la sorella, Sophie, ascolta il suo futuro marito neanche fosse Einstein. E così Adrien aspetta. Aspetta che Sonia, la sua fidanzata, risponda ai messaggi che lui le ha inviato, e metta fine alla “pausa” che lei gli ha imposto da un mese. Ma Sonia non risponde. Per coronare il tutto, Ludo, il suo futuro cognato, gli chiede di tenere un discorso al matrimonio: l’ansia di Adrien si trasforma in panico. E se invece questo discorso si rivelasse come la cosa migliore che potesse capitargli?
DRUK | ANOTHER ROUND
di Thomas Vinterberg, Danimarca, 2020, 116’
Cast: Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Magnus Millang, Lars Ranthe, Maria Bonnevie, Helene Reingaard Neumann, Susse Wold
Esiste una teoria secondo la quale nasciamo con una piccola quantità di alcol nel sangue e una moderata ubriachezza spalancherebbe le nostre menti al mondo che ci circonda, riducendo i nostri problemi e aumentando la creatività. Incoraggiati da questa teoria, Martin e tre suoi amici, tutti demotivati insegnanti delle scuole superiori, intraprendono un esperimento mirato a mantenere un livello costante di alcol nel sangue per tutta la giornata lavorativa. Inizialmente i risultati sono positivi e il piccolo progetto si trasforma in un vero studio accademico. Ma l’esperimento causerà conseguenze inattese.
ÉTÉ 85 | SUMMER OF ‘85 | ESTATE ‘85 di François Ozon, Francia, 2020, 100’
Cast: Félix Lefebvre, Benjamin Voisin, Philippine Velge, Valeria Bruni Tedeschi, Melvil Poupaud, Isabelle Nanty, Laurent Fernandez
Nel corso dell’estate del 1985, l’estate dei suoi sedici anni, mentre si trova in vacanza in una cittadina balneare sulle coste della Normandia, un giorno Alexis si salva dall’annegamento grazie a un atto eroico del diciottenne David: Alexis ha appena incontrato l’amico che ha sempre sognato di avere. Ma questo sogno realizzato riuscirà a durare più di un’estate?
FIREBALL: VISITORS FROM DARKER WORLDS
di Werner Herzog, Clive Oppenheimer, Regno Unito, Austria, Stati Uniti, 2020, 97’ | Doc | Il film sarà visibile esclusivamente sulla piattaforma Digital RFF15 e sarà presentato online dai due registi
Nel corso di miliardi di anni, le meteore hanno rimodellato il nostro pianeta, causando di volta in volta la morte o la prosperità per la nostra specie, e forse persino la nascita della vita sulla Terra. Oggi sono ancora avvertibili gli echi di questi impatti, che risuonano tra cultura, storia, scienza, mitologia e immaginazione. Il regista Werner Herzog e il vulcanologo Clive Oppenheimer intraprendono un viaggio che li porta a esplorare il mistero e l’origine dei meteoriti, a scoprire quali siano gli effetti materiali e culturali del passaggio e dell’eventuale caduta di meteore, comete e asteroidi, analizzandone anche le influenze sulle religioni e su tradizioni ancestrali.
FORTUNA
di Nicolangelo Gelormini, Italia, 2020, 108’
Cast: Valeria Golino, Pina Turco, Cristina Magnotti, Anna Patierno, Luciano Saltarelli, Denise Aisler,
Leonardo Russo, Giovanni Ludeno, Marcello Romolo, Libero De Rienzo
Nancy è una bambina timida che vive con i genitori in un palazzone incastonato come un meteorite in un angolo del mondo dimenticato dal bene. Chiusa da qualche tempo in un silenzio che allarma sua madre, Nancy viene seguita da Gina, una psicologa distratta e scostante. La bambina sembra non riconoscersi nel nome con cui gli adulti la chiamano, e sente di non appartenere a ciò che la circonda. Come in una favola cui a volte stenta a credere, pensa di essere una principessa in attesa di tornare sul suo pianeta nello spazio. Sono Anna e Nicola, i suoi amici del cuore, a chiamarla Fortuna. Ed è solo con loro che condivide un segreto indicibile, che appartiene a un mondo nero di adulti senz’anima.
HOME
di Franka Potente, Germania, Francia, 2020, 100’ Cast: Kathy Bates, Jake McLaughlin, Lil Rel Howery
Marvin Hacks, quarant’anni, torna a casa sul suo skateboard dopo più di diciassette anni di prigione, con indosso la stessa tuta che aveva quando fu arrestato da ragazzo. Presto scopre che, anche dopo venti anni, Clovis, la cittadina dove è nato, non ha perdonato l’atrocità da lui commessa. Marvin e sua madre Bernadette, malata terminale, riescono lentamente a riconciliarsi. L’uomo prende in simpatia anche Delta, ventidue anni: quel che Marvin non sa è che Delta è un membro della famiglia Flintow, che non ha affatto dimenticato la morte della loro nonna, uccisa proprio da Marvin. I Flintow chiariscono a Marvin, senza mezzi termini, che non c’è più posto per lui a Clovis. Ma Marvin è disposto ad accettare le conseguenze del proprio passato, costi quel che costi.
I CARRY YOU WITH ME
di Heidi Ewing, Stati Uniti, Messico, 2020, 111’
Cast: Armando Espitia, Christian Vázquez, Michelle Rodríguez, Ángeles Cruz, Raúl Briones, Arcelia Ramírez
Iván, giovane padre e aspirante cuoco, spera di trovare lavoro in un ristorante, e intanto cerca di mantenere suo figlio. Ma il venire alla luce della relazione dell’uomo con Gerardo stravolge tutto, e così Iván prende la decisione di attraversare il confine e di entrare negli Stati Uniti, facendo al figlio e al compagno Gerardo la promessa di tornare. Una tenera storia d’amore che attraversa i decenni, partendo dal Messico e proseguendo come un viaggio, prima di Iván, poi di Gerardo, verso una vita insieme a New York. Una riflessione sulla famiglia, sul sacrificio, sul rimpianto e sulla speranza, che ripercorre le vite di due uomini, dalla loro infanzia in Messico, attraverso le scelte che li portano a diventare adulti. Da una storia vera.
LĒCIENS | THE JUMP
di Giedrė Žickytė, Lituania, Lettonia, Francia, 2020, 85’ | Doc |
Negli anni settanta, durante la Guerra Fredda, una motovedetta americana e una nave sovietica si incontrano al largo della costa orientale degli Stati Uniti per parlare dei diritti di pesca nell'Atlantico. Nel frattempo, mentre i comandanti sovietici sono a bordo della nave della guardia costiera statunitense dove si tengono i colloqui, un marinaio lituano salta gli oltre tre metri di acqua gelida che separano le barche. Atterrando sul ponte della nave americana, chiede disperatamente asilo. Sebbene tentino, gli americani alla fine non riescono a fornirgli la protezione richiesta e ai sovietici è permesso di catturarlo e riportarlo sulla loro nave. Ma questo è solo l’inizio della storia.
LAS MEJORES FAMILIAS | THE BEST FAMILIES di Javier Fuentes-León, Perù, Colombia, 2020, 99’
Cast: Tatiana Astengo, Gabriela Velásquez, Gracia Olayo, Grapa Paola, Sonia Seminario, Jely Reátegui
Luzmila e Peta sono due sorelle che lavorano come domestiche per Alicia e Carmen e per le loro facoltose famiglie in Perù. Sono considerate quasi come membri delle famiglie per le quali prestano servizio, o almeno così sembra. Finché un giorno, mentre la città in cui vivono è invasa da violente manifestazioni di protesta, una festa di compleanno riunisce tutti i membri dei due gruppi familiari e un segreto a lungo taciuto, che coinvolge entrambe le famiglie – quella del piano di sopra e quella del piano di sotto – viene improvvisamente rivelato, facendo scoppiare e distruggendo per sempre la bolla di perfezione creata intorno al loro aureo mondo aristocratico.
EL OLVIDO QUE SEREMOS | FORGOTTEN WE'LL BE di Fernando Trueba, Colombia, 2020, 136’
Cast: Javier Cámara, Nicolás Reyes Cano, Juan Pablo Urrego, Patricia Tamayo, María Teresa Barreto In Colombia, nella violenta Medellín degli anni ’70, Héctor Abad Gómez è uno stimato medico e un padre di famiglia che si preoccupa non solo del benessere dei propri figli, ma anche di quello dei bambini appartenenti alle classi più svantaggiate, e la sua casa trabocca di vitalità e creatività, grazie a un’educazione basata sulla tolleranza e sull’amore. Ma disgraziatamente un cancro gli porta via una delle sue adorate figlie. Spinto dalla disperazione e dalla rabbia, Héctor si vota completamente alle cause sociali e politiche, diventando un attivista dei diritti umani: i detentori del potere faranno di tutto per metterlo a tacere. Tutto è visto con gli occhi del suo unico figlio maschio, Héctor Abad Faciolince, divenuto poi uno scrittore.
RICOCHET
di Rodrigo Fiallega, Messico, Spagna, 2020, 93’ Cast: Martjin Kuiper, Iazua Larios, Andrés Almeida
Messico. Martijn è un uomo sulla cinquantina, di origine straniera, che vive da vent’anni in una tranquilla cittadina, dove si è sposato e ha messo su famiglia. Ma poi, durante la festa della città, suo figlio è stato ucciso. Da allora, Martijn si è gravemente ammalato e si è separato dalla moglie. Un giorno, viene a sapere che l’assassino di suo figlio sta per uscire di prigione: decide allora, all’istante, di vendicarsi.
THE SHIFT
di Alessandro Tonda, Italia, Belgio, 2020, 83’ Cast: Clotilde Hesme, Adamo Dionisi, Adam Amara
La storia di due giovani terroristi. Eden e Abdel irrompono in una scuola di Bruxelles per compiere una strage di coetanei, ma Abdel si fa saltare in aria prima del previsto coinvolgendo Eden nell’esplosione. Poco dopo i paramedici Isabel e Adamo, accorsi sul posto, caricano sulla loro ambulanza un ragazzo ferito e privo di sensi senza immaginare che si tratta proprio di Eden. Quando Isabel si accorge della cintura esplosiva è ormai troppo tardi: Eden si è svegliato e prende il controllo dell’ambulanza, minacciando i paramedici di premere il bottone se non eseguiranno i suoi ordini.
SMALL AXE
di Steve McQueen, Regno Unito, 2020 | 128’ (Mangrove) | 70’ (Lovers Rock) | 80’ (Red, White and Blue)
Cast: Shaun Parkes, Letitia Wright (Mangrove) | Amarah-Jae St. Aubyn, Micheal Ward (Lovers Rock) | John Boyega, Steve Toussaint (Red, White and Blue)
Cinque film incentrati su storie della comunità caraibica di Londra ambientate tra 1969 e 1982, e accomunate dal tema della lotta al razzismo. Il titolo della serie (lo stesso di un brano di Bob Marley) evoca un proverbio giamaicano sulla forza del dissenso: se voi siete il grande albero, noi siamo la piccola ascia. Mangrove: 1970, storia vera del processo ai Mangrove Nine, ossia Frank Crichlow, proprietario del ristorante Mangrove, e altri otto imputati, arrestati per proteste contro la brutalità razzista della polizia londinese. Lovers Rock: anni ’80, una notte, una festa, una storia d’amore e di musica reggae. Red, White and Blue: anni ’80, storia vera di Leroy Logan, agente nero che si scontra con il razzismo della polizia.
STARDUST
di Gabriel Range, Regno Unito, 2020, 104’ Cast: Johnny Flynn, Marc Maron, Jena Malone
Nel 1971, un David Bowie appena ventiquattrenne intraprende il suo primo viaggio in America con Ron Oberman, addetto stampa della Mercury Records, per promuovere il suo nuovo album, The Man Who Sold the World, e per incontrare un mondo non ancora pronto per lui. Durante questo frenetico viaggio, Bowie inizia lentamente a maturare il bisogno di reinventarsi per definire la sua vera identità d’artista; da questa intuizione nascerà il suo iconico e celestiale alter ego, Ziggy Stardust. Catturando il punto di svolta che ha dato il la alla sua carriera, Stardust offre un ritratto di David prima che diventasse Bowie, una delle più grandi personalità della storia della musica.
SUPERNOVA
di Harry Macqueen, Regno Unito, 2020, 93’
Cast: Colin Firth, Stanley Tucci, Pippa Haywood, Peter Macqueen, Nina Marlin
Sam e Tusker, partner da vent’anni, viaggiano attraverso l'Inghilterra a bordo del loro vecchio camper per far visita agli amici, rivedere i famigliari e ritrovare i luoghi del loro passato. Da quando due anni prima a Tusker è stato diagnosticato l'insorgere di una demenza precoce, il tempo insieme è sempre più prezioso. Il film indaga, di fronte alle avversità, sul significato dell'amore.
SUBARASHIKI SEKAI | UNDER THE OPEN SKY di Miwa Nishikawa, Giappone, 2020, 126’
Cast: Koji Yakusho, Taiga Nakano, Seiji Rokkaku, Yukiya Kitamura, Midoriko Kimura, Masami Nasagawa Mikami, ex esponente della Yakuza, che ha trascorso la maggior parte della vita in prigione, viene rilasciato. Inizia così a lottare per trovare un lavoro adeguato e per inserirsi nella società. Ma il codice di condotta di Mikami, profondamente radicato nelle regole e nei codici ai quali apparteneva, non si adatta all'ordinato sistema di assistenza sociale del Giappone. Il mondo in cui viene catapultato è un mondo che non capisce. Essere compatito o disprezzato non fa parte del suo bagaglio culturale, inoltre non comprende la grammatica sociale degli aiuti statali, volti a trovargli lavori saltuari e mal pagati. La sua natura impulsiva e inflessibile e le sue radicate convinzioni rischiano di compromettere anche i rapporti con chi cerca di aiutarlo.
TIME
di Garrett Bradley, Stati Uniti, 2020, 81’ | Doc |
Fox Rich è un’indomita battagliera, un modello di tenacia e perseveranza. Imprenditrice e madre di sei figli maschi, ha trascorso gli ultimi vent’anni della sua vita a combattere per ottenere il rilascio del marito, Rob G. Rich, che sta scontando una condanna a sessant’anni di prigione per una rapina che, in un momento di disperazione, commisero insieme agli inizi degli anni novanta. Accostando il passato dei video familiari che Fox ha registrato per Rob nel corso degli anni, al presente degli intimi scorci sulla vita della donna, la regista Garrett Bradley ha composto un ritratto della resilienza e dell’amore incrollabile che sono necessari per riuscire a prevalere sulle infinite separazioni imposte dal sistema carcerario degli Stati Uniti.
In coproduzione con Alice nella città
HERSELF | LA VITA CHE VERRÀ – HERSELF di Phyllida Lloyd, Irlanda, Regno Unito, 2020, 97’
Cast: Clare Dunne, Harriet Walter, Conleth Hill
Dopo tanto tempo, Sandra trova finalmente il coraggio di fuggire con le sue due figlie da un marito violento. In lotta contro una società che sembra non poterla proteggere e con l’obiettivo di creare un ambiente accogliente per le bambine, decide di costruire da sola una casa tutta per loro. Non tutto andrà bene ma durante l’impresa troverà la forza di ricostruire la sua vita e riscoprirà se stessa, anche grazie all’appoggio di un gruppo di persone disposte ad aiutarla e a darle sostegno. Per Sandra e le sue figlie la nuova vita che verrà per fortuna non sarà mai più come quella di prima.
TIGERS
di Ronnie Sandahl, Svezia, Italia, Danimarca, 2020, 115’
Cast: Erik Lonngren, Frida Gustavsson, Johannes Bah Kuhnke, Maurizio Lombardi
Martin Bengtsson è un prodigio del calcio, il talento più promettente che la Svezia abbia mai visto. A sedici anni, Martin realizza il suo sogno d’infanzia di diventare un calciatore professionista quando viene acquistato da una delle più importanti società calcistiche italiane e internazionali, l’Inter. È l’occasione di una vita, ma a quale prezzo? Mentre tenta di adattarsi a una realtà nella quale tutto e tutti possono essere comprati e venduti, Martin trova sempre più difficile distinguere l’abnegazione dalla sottomissione, il piacere dalla sofferenza, gli amici dai nemici.
approfondimento
Il nuovo film Disney Pixar "Soul" aprirà la Festa del Cinema di Roma
TUTTI NE PARLANO
Uno spazio dedicato ad alcuni titoli che arrivano alla Festa del Cinema dopo un sorprendente esordio internazionale.
IRONBARK | THE COURIER | L’OMBRA DELLE SPIE di Dominic Cooke, Regno Unito, 2020, 112’
Cast: Benedict Cumberbatch, Merab Ninidze, Rachel Brosnahan, Jessie Buckley
Un modesto uomo d'affari britannico, Greville Wynne, si ritrova coinvolto in uno dei più grandi conflitti internazionali della storia. Per volere dell'MI-6, l’agenzia di spionaggio per l'estero del Regno Unito, e di un’agente della CIA, forma una partnership segreta e pericolosa con l'ufficiale sovietico Oleg Penkovsky nel tentativo di fornire informazioni cruciali necessarie per prevenire uno scontro nucleare e disinnescare la crisi dei missili cubani.
PALM SPRINGS | PALM SPRINGS VIVI COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI
di Max Barbakow, Stati Uniti, Hong Kong, 2020, 90’
Cast: Andy Samberg, Cristin Milioti, J.K. Simmons, Meredith Hagner, Camila Mendes, Tyler Hoechlin
Lo spensierato Nyles e la riluttante damigella d’onore Sarah si incontrano per caso a un matrimonio a Palm Springs. Per entrambi le cose si complicano quando non riescono in alcun modo a scappare dal ricevimento, da se stessi, e soprattutto l’uno dall’altra, bloccati in un loop temporale tra amore, disillusione e confusione.
PENINSULA
di Sang-ho Yeon, Corea del Sud, 2020, 116’
Cast: Gang Dong-won, Lee Jung-hyun, Lee Re, Kwon Hae-hyo, Kim Min-jae, Koo Kyo-hwan
Quattro anni dopo lo scoppio dell’epidemia zombi che ha devastato l’intera penisola coreana, Jungseok, ex soldato scampato al contagio e rifugiatosi a Hong Kong, accetta di tornare a casa per portare a termine un’allettante missione. L’intera nazione è ora una terra dimenticata da Dio e dagli uomini.
Per conto di un gruppo di criminali, Jung-seok dovrà recuperare un camion abbandonato nel centro di Seoul entro un limite di tempo e fuggire silenziosamente dal Paese. Ma qualcosa va storto. L’operazione va in tilt quando una misteriosa milizia nota come Unità 631 tende un’imboscata alla piccola squadra di Jung-seok, che si ritrova improvvisamente circondata da orde di spietatissimi zombi.
THE REASON I JUMP
di Jerry Rothwell, Regno Unito, Stati Uniti, 2020, 82’ | Doc |
Dal best seller di Naoki Higashida, una coinvolgente esplorazione della neurodiversità attraverso le esperienze di soggetti autistici non parlanti di tutto il mondo. Le intuizioni rivelatrici di Higashida sull'autismo, scritte a tredici anni, insieme ai ritratti di cinque giovani, aprono una finestra su un universo sensoriale travolgente, che spesso sa essere anche gioioso. I passaggi raccontati dalle parole di Higashida riflettono ciò che il suo autismo significa per lui e per gli altri, il modo in cui la sua percezione del mondo differisce da quella degli altri, così come i suoi comportamenti, che spiegano il motivo per cui salta. Tutto si sviluppa attorno al messaggio di Naoki: non parlare non significa non avere niente da dire.
SEIZE PRINTEMPS | SPRING BLOSSOM di Suzanne Lindon, Francia, 2020, 73’
Cast: Suzanne Lindon, Arnaud Valois, Florence Viala, Frédéric Pierrot, Rebecca Marder
Suzanne ha sedici anni, ma si annoia a frequentare i suoi coetanei. Ogni giorno, andando a scuola, passa davanti a un teatro. Lì fa la conoscenza di un uomo, più grande di lei, che diventa per la ragazza un’ossessione. Nonostante la differenza d’età, i due trovano l’uno nell’altra una fuga dalla loro melanconia, e si innamorano. Ma a un certo punto Suzanne comincia a temere di star sciupando la sua vita e i suoi sedici anni, quella vita che tanto faticava a vivere con lo stesso spirito dei suoi coetanei.
approfondimento
Romulus alla Festa del Cinema di Roma, evento speciale per la serie tv
EVENTI SPECIALI
FILM DI CHIUSURA COSA SARÀ
di Francesco Bruni, Italia, 2020, 101’
Cast: Kim Rossi Stuart, Lorenza Indovina, Barbara Ronchi, Giuseppe Pambieri, Raffaella Lebboroni, Fotinì Peluso
La vita di Bruno Salvati è in una fase di stallo. I suoi film non hanno mai avuto successo e il suo produttore fatica a metter su il prossimo progetto. Sua moglie, da cui si è separato di recente, sembra già avere qualcun altro accanto. E per i suoi due figli, Bruno non è il padre che vorrebbe essere. Un giorno Bruno scopre di avere la leucemia. Si affida a un’ematologa competente e tenace per trovare un donatore di cellule staminali compatibile.
FRANCESCO
di Evgeny Afineevsky, Stati Uniti, Repubblica Ceca, 2020, 118’ | Doc |
Francesco offre uno sguardo sulle sfide più urgenti del XXI secolo. Il film pone domande profonde sulla condizione umana, immergendosi con compassione nei grandi problemi del nostro tempo. Papa Francesco mostra, con umiltà, saggezza e generosità, toccanti esempi delle sue lezioni di vita, mentre lavora per aiutarci a capire quale sarà il ruolo di ciascuno di noi nella costruzione di un futuro migliore.
FUORI ERA PRIMAVERA – VIAGGIO NELL’ITALIA DEL LOCKDOWN di Gabriele Salvatores, Italia, 2020, 75’ | Doc |
Un intimo racconto degli italiani in lockdown: dalle meravigliose piazze Italiane vuote, agli eroi in prima linea nelle corsie degli ospedali, ai balconi in festa, alle riprese domestiche. Una testimonianza collettiva filtrata attraverso la regia e la visione di un grande artista che, con un vero e proprio film documentario, restituisce alla nostra futura memoria una fotografia autentica e completa dell’Italia di oggi.
MI CHIAMO FRANCESCO TOTTI
di Alex Infascelli, Italia, 2020, 105’ | Doc |
È la notte che precede il suo addio al calcio, e Francesco Totti ripercorre tutta la sua vita, come se la vedesse proiettata su uno schermo insieme agli spettatori. Le immagini e le emozioni scorrono tra momenti chiave della sua carriera, scene di vita personale e ricordi inediti. Un racconto intimo, in prima persona, dello sportivo e dell’uomo.
OSTIA CRIMINALE – LA MAFIA A ROMA
di Stefano Pistolini, Italia, 2020, 77’ | Doc |
La Mafia ha risalito la penisola fino a Ostia, il mare di Roma, e qui ha messo radici, servendosi di potenti famiglie criminali e dei collaudati meccanismi di usura, spaccio e sottomissione della città "normale". Grandi operazioni delle forze dell'ordine contrastano il fenomeno, ma la guerra ancora non è vinta.
ROMULUS
di Matteo Rovere, Italia, 2020 | Serie TV | Ep. 1 Tu, 59’ | Ep. 2 Regere, 49’
Cast: Andrea Arcangeli, Francesco Di Napoli, Marianna Fontana, Sergio Romano, Ivana Lotito, Vanessa
Scalera, Giovanni Buselli, Demetra Avincola, Silvia Calderoni, Massimiliano Rossi, Gabriel Montesi
Lazio, VIII secolo a.C., un mondo arcaico e selvaggio, dove dominano la violenza e la paura. Le gesta di Yemos, principe fuggiasco, Wiros, schiavo e orfano, e Ilia, giovane vestale cambieranno il loro mondo e daranno origine alla leggenda.
approfondimento
"Speravo de morì prima", ecco la prima foto ufficiale
Festa del cinema di Roma: INCONTRI RAVVICINATI
La quindicesima edizione della Festa del Cinema dedica ampio spazio agli incontri con registi, attori e grandi personalità del mondo della cultura.
STEVE MCQUEEN | Premio alla Carriera
Ospite di un Incontro Ravvicinato della Festa di Roma, Steve McQueen presenterà Small Axe, una serie antologica di cinque film ambientati a Londra tra gli anni ‘60 e gli ‘80, sulle vite di un gruppo di ragazzi e delle rispettive famiglie appartenenti alla comunità indiana della città. Ancor prima di essere un regista, Steve McQueen è un artista. Ha studiato arte e design e ha esposto le sue opere in tutto il mondo, anche alla Biennale di Arti Visive di Venezia. Le prime forme d'arte con cui si misura sono quindi la fotografia e la scultura. Nel 1999 espone presso la London Institute of Contemporary Arts e viene premiato con il Turner Prize, il più prestigioso riconoscimento inglese di arte contemporanea: si tratta di un aspetto da tenere a mente quando si guarda un suo film. Nella sua carriera cinematografica, iniziata negli anni novanta con i cortometraggi Bear, Deadpan ed Exodus, prima di imporsi al grande pubblico nel 2008 con il suo primo, struggente, lungometraggio, Hunger (vincitore della Caméra d'or per la miglior opera prima al Festival di Cannes), McQueen ha sempre puntato anzitutto sulla cura della composizione dell’inquadratura. Muovendosi dunque lungo la linea di confine tra cinema e arte, l’autore inglese, alla fine degli anni duemila, pone al centro della sua poetica la simbologia dei corpi: il corpo martirizzato, lacerato dalla fame, vettore ultimo di resistenza, di Bobby Sands (interpretato da Michael Fassbender in una delle sue performance più estreme) in Hunger; quello corrotto e degradato dalla dipendenza sessuale di Brandon (ancora Michael Fassbender) in Shame; quello torturato e offeso di Solomon Northup (Chiwetel Ejiofor) in 12 anni schiavo (film che riceve importanti riconoscimenti, tra cui tre premi Oscar®: miglior film, migliore sceneggiatura non originale e miglior attrice non protagonista, mentre McQueen ottiene la sua prima nomination come miglior regista). Un cinema, quello di McQueen, che combina uno sguardo impassibile e oggettivo alla incessante ricerca di poesia visiva, e che ama mostrare più che raccontare. Come accade anche in Widows – Eredità criminale, heist movie su un gruppo di vedove costrette a proseguire il lavoro sporco iniziato dai loro mariti, altra opera certosina nella composizione delle inquadrature.
DAMIANO E FABIO D’INNOCENZO
All’ultima Berlinale Fabio e Damiano D’Innocenzo hanno vinto l’Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura. Il film da loro scritto e diretto, Favolacce, ha un sapore totalmente inedito per l’attuale panorama cinematografico italiano. Ambientata tra le villette a schiera di Spinaceto, quartiere periferico a sud di Roma, è una storia di adulti-orchi, con le vite divorate dalla rabbia, e di adolescenti al limite dell’afasia. Nati trentuno anni fa a Tor Bella Monaca, Damiano e Fabio crescono tra i libri di Pasolini, Camus e Bukowski: “Era un ambiente dalla cultura anomala, antiaccademica, sgangherata”, ricordano durante un’intervista. A diciannove anni iniziano a scrivere film. Poi l’incontro con Alex Infascelli, che li presenta al proprio agente. Da lì iniziano a fare i ghostwriter fino a quando colpiscono al cuore pubblico e critica con la loro opera prima, La terra dell'abbastanza, presentata nella sezione Panorama del Festival di Berlino nel 2018. Il film ottiene quattro candidature ai David di Donatello e vince i Nastri d’Argento nella categoria miglior regista esordiente. Nello stesso anno Matteo Garrone li chiama a collaborare alla sceneggiatura di Dogman. Nel 2020 trionfano a Berlino con Favolacce, premiato anche con il Nastro d’Argento per il miglior film e con quello per la migliore sceneggiatura. L’anno prima, pubblicano con La nave di Teseo la loro prima raccolta di poesie, “Mia Madre è un'arma”. I D’Innocenzo sono inoltre anche fotografi e nel 2020 pubblicano con Contrasto il loro primo libro fotografico “Farmacia Notturna”. Ospiti della Festa del Cinema, saranno protagonisti di un Incontro Ravvicinato durante il quale ripercorreranno i loro successi artistici.
GABRIELE MAINETTI
Nato a Roma nel 1976, Gabriele Mainetti si laurea in Storia e Critica del cinema e, in seguito, si trasferisce a New York dove segue lezioni di regia, direzione della fotografia, sceneggiatura e produzione presso la NYU/Tisch School of the Arts. Studia anche recitazione: la sua carriera inizia infatti come attore. Il suo esordio è nel 1999 nel cast del film Il cielo in una stanza di Carlo Vanzina, e in TV nel 2001 con la fiction Stiamo bene insieme. Artista a tutto tondo, Gabriele Mainetti è anche un grande appassionato di musica: frequenta corsi di composizione e arrangiamento e firma la colonna sonora dei suoi cortometraggi e di alcuni documentari. Ma è la regia la sua passione più grande. Il suo esordio dietro la macchina da presa avviene nel 2004 con il cortometraggio Il produttore; quattro anni più tardi dirige Basette, scritto da Nicola Guaglianone e interpretato da Valerio Mastandrea e Marco Giallini. Nel 2001 fonda la Goon Films, società di produzione con cui realizza il corto Tiger Boy, che nel 2013 vince un Nastro d'Argento nella categoria miglior cortometraggio e viene selezionato dall' Academy of Motion Picture Arts and Sciences tra i dieci finalisti per la nomination agli Oscar® per il miglior cortometraggio. Sempre con la Goon Films, nel 2015 produce e dirige il suo primo lungometraggio, Lo chiamavano Jeeg Robot. Presentato alla Festa del Cinema di Roma, il film ottiene un grande successo di pubblico e di critica e riceve sedici nomination ai David di Donatello, ottenendone sette tra cui quello per il miglior regista esordiente. Gabriele Mainetti tornerà alla Festa anche quest’anno. Sarà infatti protagonista di un Incontro Ravvicinato durante il quale ripercorrerà la sua carriera artistica e mostrerà in prima mondiale alcune scene del suo nuovo, attesissimo film Freaks Out.
MARCO E ANTONIO MANETTI
Attesi ospiti della Festa del Cinema di Roma, presenteranno in anteprima alcune sequenze del loro film più recente, Diabolik, interpretato da Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea, e saranno protagonisti di un Incontro Ravvicinato con il pubblico durante il quale ripercorreranno la loro carriera. Non è facile rimanere fedeli al proprio immaginario, soprattutto se questo non è mainstream, e riuscire allo stesso tempo a realizzare prodotti audiovisivi che sappiano essere originali e spaziare fra i generi. I fratelli Marco e Antonio Manetti, registi, sceneggiatori e produttori cinematografici romani, sono tra i pochissimi autori italiani in grado di farlo e di realizzare un cinema “proletario”, sia nei mezzi che nei temi trattati. Cresciuti con B-movie e cultura popolare, i due cineasti romani iniziano la loro carriera negli anni ‘90, firmando numerosi videoclip di successo, prima di arrivare, negli anni 2000, a raggiungere il grande pubblico televisivo grazie alla serie L’ispettore Coliandro. Nel mezzo, una carriera cinematografica ricca di successi. Un percorso iniziato nel 1997 con la vittoria del Premio speciale della giuria al Torino Film Festival con Torino Boys, anche se è con Zora la vampira e con Piano 17 che iniziano a farsi conoscere da un pubblico più ampio. Nel 2011 presentano il thriller L’arrivo di Wang alla Mostra di Venezia e nel 2013 con Song ‘e Napule, presentato alla Festa del Cinema, ricevono il consenso di critica e pubblico. Nel 2017 Ammore e Malavita vince il David di Donatello per il miglior film. Con Carlo Macchitella e la Beta Film danno vita alla Mompracem, casa di produzione particolarmente attenta a dare spazio ai registi emergenti.
FRANÇOIS OZON
Parigino, classe 1967, François Ozon è uno dei registi europei più brillanti e innovativi. I suoi film combinano ironia, sensibilità, intuizione e ambiguità legata alle relazioni umane e sociali. Inizia a interessarsi al cinema sin da giovanissimo, Ozon, laureandosi in storia del cinema alla Fémis. In quegli anni inizia a realizzare diversi cortometraggi, prima di esordire alla regia con Sitcom – La famiglia è simpatica. Successivamente realizza i due film che lo consacrano definitivamente, Amanti criminali e Gocce d'acqua su pietre roventi. Nel 2002 con Otto donne e un mistero, interpretato da un cast tutto al femminile tra cui Catherine Deneuve, Fanny Ardant e Isabelle Huppert, conquista il pubblico europeo e fa incetta di nomination ai premi César. Nel 2007, con Angel – La vita, il romanzo, presentato in concorso al Festival di Berlino, omaggia i melò hollywoodiani degli anni quaranta. Nel 2010 dirige di nuovo Catherine Deneuve, questa volta al fianco di Gérard Depardieu e Fabrice Luchini, in Potiche – La bella statuina, presentato alla 67ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Nel 2013 incanta la Croisette con Giovane e bella e nel 2016 presenta a Venezia Frantz, dramma liberamente ispirato a L'uomo che ho ucciso di Ernst Lubitsch, e nel 2019, con il toccante Grazie a Dio, trionfa al Festival di Berlino vincendo il Gran Premio della giuria. François Ozon sarà protagonista di un Incontro Ravvicinato, durante il quale presenterà il suo nuovo lungometraggio, Eté ‘85. Con il sostegno dell’Ambasciata di Francia.
GIANFRANCO ROSI
Nato in Eritrea nel 1963, dopo aver frequentato l’università in Italia, nel 1985 si trasferisce negli Stati Uniti e si diploma presso la New York University. Documentarista dal tratto accurato e incisivo, esponente del cinema del reale, Rosi si pone fin dai primi lavori come un osservatore perfetto, che interviene il meno possibile nel flusso del racconto. Il suo stile di visione è ben riconoscibile già dal primo mediometraggio, del 1993, Boatman, presentato in numerosi festival internazionali. Nel 2008, il suo primo lungometraggio Below Sea Level vince il premio Orizzonti alla Mostra di Venezia, il Grand Prix e il Prix des Jeunes al Cinéma du Réel del 2009 e riceve la nomination come miglior documentario agli European Film Awards. Nel 2010 gira il lungometraggio El sicario – Room 164, sconcertante filmintervista a un killer messicano del cartello di Juàrez, vincitore del premio FIPRESCI alla Mostra di Venezia. Nel 2013, sempre a Venezia, vince il Leone d'Oro con Sacro GRA e nel 2016 torna in sala con Fuocoammare, in cui descrive le contraddizioni del popolo di Lampedusa attraverso gli occhi del dodicenne Samuele. Presentato in concorso al 66° Festival di Berlino, dove si aggiudica l'Orso d'Oro, Fuocoammare viene premiato anche come miglior documentario agli European Film Awards ed entra nella cinquina dei titoli in gara per l'Oscar® al miglior documentario. In concorso a Venezia anche quest’anno, Rosi ha presentato Notturno, girato nel corso di tre anni in Medio Oriente: uno sguardo umanista sulle persone che subiscono la guerra come presenza opprimente nelle loro vite. A Roma Gianfranco Rosi sarà al centro di un Incontro Ravvicinato durante il quale ripercorrerà la sua carriera.
ZADIE SMITH
Nata nel 1975 nella contea del Brent, nel nordovest di Londra, un luogo che farà da scenario ad alcuni dei suoi scritti, fin da piccola Zadie Smith sviluppa vari interessi, dal tip-tap al giornalismo alla musica jazz. Tuttavia, alla fine è la letteratura a emergere come la sua principale attitudine. Terminati gli studi, si iscrive al King's College di Cambridge per studiare letteratura inglese. Nel frattempo pubblica alcuni racconti in una raccolta di scritti di studenti. Un editore intuisce il suo talento e le offre un contratto. Tre anni più tardi, nel 2000, il suo primo romanzo, “Denti bianchi” (edito in Italia da Mondadori), viene acclamato da critica e pubblico diventando un caso letterario mondiale, e le vale numerosi premi tra cui il Whitbread First Novel Award, il Guardian First Book Award e il Commonwealth Writers First Book Prize. Negli anni successivi prende vita il suo secondo romanzo, “L’uomo autografo”, seguìto, nel 2005, dal terzo, “Della bellezza”, ambientato a Boston e dintorni, premiato con l'Orange Prize per la fiction. Poi è la volta di “NW”, che viene candidato al Women's Prize for Fiction, classificandosi tra i cinque romanzi finalisti e, nel 2016, di “Swing Time”, un racconto di formazione incentrato su un’amicizia tra due ragazze. Dal 2010 insegna alla New York University e collabora stabilmente con il “New York Times” e il “New Yorker”. Durante la quarantena ha scritto una raccolta di saggi, “Questa strana e incontenibile stagione”, edita da SUR, che la conferma ancora una volta come una delle voci più potenti e acute della sua generazione. Di questo e di molto altro parlerà durante l’Incontro Ravvicinato con il pubblico della Festa di cui sarà protagonista.
FRANCESCO TOTTI
Per i tifosi romanisti, il 27 settembre del 1976 è nato l’ottavo re di Roma, Francesco Totti. Simbolo della Capitale, da sempre molto più di un “semplice” calciatore, Totti ha dedicato la sua incredibile carriera ai colori giallorossi sin dall’esordio, avvenuto a soli sedici anni. Giocherà per ventiquattro anni con la stessa maglia, diventandone il capitano, e segnando 307 gol in 786 partite. Con la maglia giallorossa ha vinto uno scudetto, nel 2001, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane. Maradona disse di lui: «È il miglior giocatore del mondo, sì. Sa rendere semplici le cose difficili, sa far giocare bene la squadra». E come dargli torto. La grandezza di Francesco Totti, sul campo, andava cercata soprattutto nella sua capacità di anticipare i tempi di gioco, di essere imprevedibile e di creare l’inatteso. Fino a quel giorno di maggio del 2017, quando allo Stadio Olimpico si giocava Roma-Genoa, ma i 65.000 tifosi erano accorsi lì per salutare il loro capitano che, al triplice fischio finale, avrebbe dato l’addio al calcio giocato. E lui, con la moglie Ilary e i suoi tre figli, fa il suo ultimo giro di campo, commosso, davanti a una platea in lacrime. Su quella notte che ha preceduto il suo addio al calcio, si sofferma Mi chiamo Francesco Totti (tratto dal libro “Un Capitano” scritto da Francesco Totti con Paolo Condò, edito da Rizzoli), il film diretto da Alex Infascelli che sarà presentato in anteprima alla Festa di Roma e che ripercorre la vita e la carriera del “pupone”. Ma Totti sarà anche il protagonista di un Incontro Ravvicinato con il pubblico della Festa, durante il quale ripercorrerà le tappe più significative della sua carriera calcistica.
JOHN WATERS
Figura chiave del cinema contemporaneo, John Waters è autore di alcuni tra i film più trasgressivi e provocatori di sempre. Duke of dirty, Pope of trash: sono gli appellativi dei quali Waters è sempre andato fiero, sostenendo che “ci vuole buon gusto per apprezzare il cattivo gusto”. Nato in una famiglia benestante e cattolica, manifesta da subito tendenze stravaganti. Si avvicina al cinema durante l’adolescenza e sua nonna gli regala una cinepresa 8mm con cui realizza il corto Hag in a Black Leather Jacket. Capisce che il cinema è la sua strada e nel 1966 gira Roman Candles, quaranta minuti di collage a base di sesso, droga e religione. Al film prende parte Harris Glenn Milstead, un ragazzo che ama travestirsi e che, da quel momento, sarà per sempre Divine, sua musa ispiratrice e celebre drag queen. Il suo primo lungometraggio è Mondo Trasho, seguito da Pink Flamingos, che viene venduto in tutto il mondo. Nel 1981 Waters stupisce ancora una volta il pubblico con Polyester. Il film viene presentato in Odorama: un cartoncino con dei tondini numerati che lo spettatore deve grattare quando il numero corrispondente appare sullo schermo per sentire l’odore di una data scena. Tra la fine degli anni ‘80 e i ‘90 Waters gira una serie di film di successo decisamente più mainstream, mentre il suo cinema diviene oggetto di una consistente rivalutazione, tanto che nel 2018 il Museum of Art di Baltimora gli dedica una personale e nel 2019 il Festival di Locarno lo premia con il Pardo d’onore Manor. Protagonista di un Incontro Ravvicinato con il pubblico della Festa, parlerà della sua carriera cinematografica e dei film che l’hanno ispirata. Con il sostegno dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America.
THOMAS VINTERBERG
Autore di punta della cinematografia danese, Thomas Vinterberg sarà ospite della Festa per partecipare a un Incontro Ravvicinato con il pubblico durante il quale presenterà il suo ultimo film, Druk (Another Round), interpretato da Mads Mikkelsen. Classe 1969, nasce a Copenaghen, dove frequenta la Scuola Nazionale di Cinema nella quale si laurea nel 1993, girando il suo primo cortometraggio Last Round. Due anni dopo tenta una rivoluzione cinematografica, insieme a Lars von Trier, con il quale fonda il movimento Dogma 95. L’idea è di riportare il cinema a una dimensione più pura, con delle regole precise: niente musica, niente make-up, solo la realtà e il rispetto delle unità aristoteliche di tempo, spazio e azione. Nel 1998 con Festen – Festa in famiglia, girato con una telecamera a spalla, si insinua tra i misfatti di un nucleo familiare borghese con esito tanto disturbante quanto irresistibile. Oltre al Premio della giuria a Cannes, la pellicola viene nominata ai Golden Globe come miglior film straniero. Nel 2003 abbandona Dogma 95 e dirige Le forze del destino, produzione americana interpretata da Sean Penn. Nel 2012 realizza il suo film più cupo, Il sospetto, in cui fa esplodere il talento di Mads Mikkelsen. Il film riceve una nomination agli Oscar® come miglior film straniero. Dopo una parentesi britannica, presenta alla Berlinale 2016 La comune, che descrive la vita di una comune di Copenaghen negli anni ‘70. Nel 2018 presenta alla Festa del Cinema di Roma Kursk, sulla tragedia del sottomarino a propulsione nucleare russo affondato nel Mare di Barents.
THOM YORKE
Cantautore, polistrumentista e compositore inglese, leader dei Radiohead, Thom Yorke è una delle personalità più carismatiche della musica contemporanea. Nato a Wellingborough, Regno Unito, nel 1968, il suo primo incontro con la musica avviene a sette anni, quando i genitori gli regalano quella che sarà la sua prima chitarra. Yorke non si ferma lì, imparando suonare anche basso, pianoforte e batteria. Parlando delle sue influenze musicali ai tempi della scuola, ha affermato: «La scuola era sopportabile perché il dipartimento di musica era separato dal resto della scuola. Aveva pianoforti in minuscole stanze, ed ero solito passare un sacco di tempo intrattenendomi lì dopo le lezioni». Ancora giovanissimo, nel 1985 fonda una band, gli On a Friday che solo nel 1992, con il sopraggiungere del contratto con la casa discografica EMI, muta il suo nome in Radiohead, denominazione mantenuta ancora oggi. Tra i gruppi musicali più rivoluzionari della storia del rock, firmano album che scalano le vette delle classifiche mondiali ed entrano di diritto nella storia della musica: da Ok Computer a Kid A, da Amnesia a A Moon Shaped Pool. Nel corso degli anni Yorke ha coltivato numerosi altri progetti anche da solista, dividendo il suo impegno anche con la politica e l’attenzione alle problematiche sociali. Autore di colonne sonore per cinema e serie TV, ha lavorato tra gli altri con Paul Thomas Anderson, Christopher Nolan e Luca Guadagnino. Sarà protagonista di un Incontro con il pubblico della Festa nel quale parlerà delle grandi colonne sonore della storia del cinema.
INCONTRI RAVVICINATI ON-AIR
PETE DOCTER | Premio alla Carriera
Dopo aver incantato il pubblico con gioielli di animazione come Up, Monsters & Co. e Inside Out, il regista, sceneggiatore, animatore e produttore cinematografico statunitense Pete Docter torna a regalare nuove emozioni. Docter riceverà il Premio alla Carriera in qualità di Chief Creative Officer di Pixar Animation Studios e sarà protagonista di un Incontro Ravvicinato durante il quale presenterà il suo ultimo lavoro, Soul, film di apertura della Festa. Con otto nomination agli Oscar® e due vittorie con Up e Inside Out, Docter è uno degli autori più geniali di sempre, abilissimo nel dar vita a storie cariche di sentimento adatte a un pubblico di tutte le età. I suoi film possiedono tutti un centro emotivo che li differenzia dagli altri prodotti d’animazione e per questo si propongono con livelli di lettura differenti: divertono i più piccoli e fanno riflettere i più grandi su temi universali quali lo scorrere del tempo, l’identità e la morte. Inizia a disegnare fumetti da adolescente e si laurea al California Institute of the Arts nel 1990, anno in cui entra alla Pixar, che in quel periodo appartiene a Steve Jobs. Apprezzato dai suoi superiori per le straordinarie abilità artistiche, nel 1995 è tra gli autori del soggetto di Toy Story – Il mondo dei giocattoli e, nel 1999, tra gli sceneggiatori di Toy Story 2 Woody & Buzz alla riscossa. Esordisce come regista nel 2001 con Monsters & Co., nominato agli Oscar® come miglior film d’animazione. L’anno seguente realizza il corto La nuova macchina di Mike e riceve un’altra candidatura agli Oscar®. Negli anni seguenti firma la sceneggiatura di WALL•E (di Andrew Stanton) e torna alla regia nel 2009 con Up, che vince due Oscar®, due Golden Globe e un BAFTA, oltre a numerosi altri premi. Nel 2015 scrive e dirige Inside Out, premiato con l’Oscar® al miglior film d’animazione. Dal 2018 è Chief Creative Officer di Pixar Animation Studios.
DAMIEN CHAZELLE
C’è tanta magia nel cinema di Damien Chazelle. E poi musica, tecnica, colori, sogni e speranze, freschezza e nostalgia. Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nonché il più giovane cineasta a cui sia stato assegnato l’Oscar® per la miglior regia, vinto a soli trentadue anni per La La Land, sarà protagonista di un Incontro Ravvicinato durante il quale ripercorrerà la sua breve ma già ricchissima carriera. Cresciuto a Princeton, nel New Jersey, Chazelle già da bambino vede nel cinema la sua passione principale. È la musica, però, a fargli prendere inizialmente un’altra direzione: durante gli anni del liceo, infatti, cerca di affermarsi come batterista jazz. Inizia a suonare nella band della scuola ma sente di non avere talento sufficiente, quindi accantona la musica per tornare alla sua prima passione. Si iscrive a Harvard, studia cinema presso il Dipartimento di Studi Visivi e Ambientali e inizia a girare i primi corti e a scrivere e dirigere il suo primo lungometraggio, Guy and Madeline on a Park Bench. Nel 2013 realizza il cortometraggio Whiplash, che l’anno successivo diventa il suo secondo film, un’opera magnetica che vince tre Oscar®. Il 2017 è il suo anno d’oro. Con La La Land, vero e proprio tributo alla magia del cinema, fa incetta di candidature agli Oscar®. Ne riceve quattordici, eguagliando il primato di Eva contro Eva e Titanic, e ne vince sei, tra cui quello per la miglior regia. L’anno successivo, il regista apre la Mostra di Venezia con First Man – Il primo uomo, e anche questa volta fa centro. La pellicola riceve infatti numerosi premi, tra cui l’Oscar® per i migliori effetti speciali.
WERNER HERZOG
Rappresentante di un cinema alieno, visionario e del tutto estraneo a facili etichettature, nome di spicco nel movimento del Neuer Deutscher Film, Werner Herzog ha scritto e diretto più di sessanta opere, tra lungometraggi e cortometraggi documentari e di finzione, incentrati sul rapporto tormentato tra uomo e natura, su personaggi dall’animo di sognatori con idee e visioni sublimi ma quasi sempre votati alla sconfitta, sulla indiscernibilità tra documentario e finzione, sulla ricerca di ciò che lo stesso autore ha chiamato “verità estatica”. Sarà protagonista di un Incontro Ravvicinato durante il quale presenterà il documentario Fireball: Visitors from Darker Worlds, co-diretto con Clive Oppenheimer. Nato a Monaco di Baviera il 1942, a undici anni vede il suo primo film, a quindici scrive la sua prima sceneggiatura e a diciassette si approccia alla regia. Nel 1968 scrive e dirige Segni di vita, il suo primo lungometraggio, premiato a Berlino con l’Orso d’Argento. Negli anni ‘70 dirige capolavori come Aguirre, furore di Dio (che segna l’inizio del sodalizio con Klaus Kinski), L'enigma di Kaspar
Hauser e La ballata di Stroszek. Nel 1982 il suo Fitzcarraldo riceve il premio per la miglior regia a Cannes. Nel 1992 va in Kuwait per testimoniare la prima Guerra del Golfo e realizza il doc Apocalisse nel deserto. Nel 2001, dopo essersi trasferito a Los Angeles, Herzog torna alla fiction con Invincibile, per poi dedicarsi a una serie di documentari tra cui Encounters at the End of the World, diretto insieme a Henry Kaiser, che nel 2009 viene nominato agli Oscar® come miglior documentario. Presidente di giuria al Festival di Berlino nel 2010, nel 2013 riceve il Pardo d'onore al Festival di Locarno.
La campagna promozionale
Sidney Poitier e Paul Newman sono i protagonisti dell’immagine ufficiale della quindicesima edizione della Festa del Cinema. La foto, scattata in occasione delle riprese di “Paris Blues” di Martin Ritt (1961), film candidato all’Oscar® per la miglior colonna sonora firmata da Duke Ellington, rappresenta un omaggio a due icone della storia del cinema. Il senso di complicità, la gioia di stare insieme, la condivisione delle esperienze, il valore della collaborazione umana e artistica sono il beat della Festa del Cinema 2020.
I NUMERI DELLA 15.Ma EDIZIONE della Festival del Cinema di Roma
24 film e documentari nella Selezione Ufficiale
2 coproduzioni con Alice nella città
5 Tutti ne parlano | 6 Eventi Speciali
14 Incontri Ravvicinati
7 Duel | 9 Fedeltà/Tradimenti
5 Preaperture
2 Restauri
5 Omaggi
1 Retrospettiva di 15 titoli
7 Riflessi
7 Film della nostra vita
5 Eventi per il sociale e per l’ambiente | 16 Altri eventi della Festa
24 Paesi partecipanti
Algeria, Austria, Belgio, Brasile, Colombia, Corea del Sud, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Messico, Perù, Qatar, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera
Festa del CInema di Roma: la selezione ufficiale