Perché manca il draghetto Mushu in "Mulan"? La spiegazione della regista

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Dal cast al maggior realismo, ecco i cambiamenti necessari per non offendere il pubblico cinese

Svariati i cambiamenti dal film d’animazione al live action di “Mulan”. Alcuni personaggi sono del tutto spariti, come la nonna, il grillo e soprattutto Mushu, spalla comica della pellicola cult Disney. Nel 1998 a occuparsi del suo doppiaggio fu Eddie Murphy, membro di un cast etnicamente vario, che presentava ben pochi attori cinesi. Questo è stato il fulcro della riscrittura del film, in parte più vicino alla leggenda. Cast totalmente cinese e tagli a quegli elementi a rischio polemiche.

Per quanto apprezzato da grandi e bambini, Mushu rappresentava probabilmente l’elemento più a rischio di questa pellicola. A spiegare le ragioni del suo taglio è stata la regista Niki Caro, intervistata da “USA Today”. Ecco le sue parole: “L’umorismo e la leggerezza portati da Mushu nel film d’animazione ci hanno ispirati. La nostra sfida è stata quella di riuscire a portare tali aspetti nel rapporto tra Mulan e i suoi commilitoni”.

La regista spiega come si sia preferito aumentare il livello di realismo, per quanto possibile. Ciò ha dunque richiesto l’eliminazione di un drago parlante. Non si tratta però dell’unico motivo, come spiegato dal produttore Jason Reed a “Collider”: “Il drago è un segno di rispetto e forza. Il suo uso come spalla comica avrebbe potuto offendere il pubblico cinese più legato alle tradizioni”. 

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Il mito di “Mulan” torna al cinema. Nuovo live-action di casa Disney, che modifica particolarmente il film d’animazione degli anni ’90. Hua Mulan è la figlia maggiore di un rispettato guerriero della Cina della dinastia Sui. A differenza della controparte animata, viene mostrata fin da subito in sintonia con il qi, energia interna che la rende una guerriera nata.

Le donne non dovrebbero però conoscere il campo di battaglia. Ciò porterebbe disonore alla propria famiglia. Per questo motivo suo padre è costretto a porre un freno al suo spirito libero, spingendo la sua giovane figlia a rientrare in un percorso prestabilito per qualsiasi donna cinese. Una volta raggiunta la giusta età, dovrà trovare un buon partito, portando onore alla propria famiglia tramite il matrimonio.

Un nemico dal nord però incombe sull’impero. Viene così creata un’armata, chiedendo a ogni famiglia di far arruolare un uomo. La famiglia Hua non ha però giovani maschi da offrire per il campo di battaglia, soltanto due giovani donne. Dovrà essere dunque il padre di famiglia a rispondere alla chiamata alle armi. L’età e i problemi fisici, legati al precedente conflitto combattuto, rendono minime le sue chance di sopravvivenza. Mulan decide così di rubare la sua armatura e combattere nei panni di un uomo. Sentirà però il peso delle proprie menzogne e dovrà pagarne il prezzo.

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