Festival di Venezia, Tilda Swinton riceve il Leone d'Oro alla carriera

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L'attrice inglese, vincitrice di un premio Oscar per "Michael Clayton", riceve il prestigioso premio alla Mostra d'arte cinematografica. Barbera l'ha definita "l’interprete per eccellenza del cinema contemporaneo". "Voglio ringraziare Venezia, il più prestigioso festival del mondo", ha detto l'attrice

Tilda Swinton, 59 anni, ha ricevuto il Leone d'Oro alla Carriera alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia (Venezia 77 - E' il giorno di "Amants", "Quo Vadis, Aida?" e di Almodovar . DIRETTA). L'attrice, nata a Londra, ha vinto un premio Oscar come migliore attrice non protagonista per Michael Clayton, nel 2007, e un premio BAFTA per lo stesso film. Ha collaborato con registi come Derek Jarman, Jim Jarmusch, i fratelli Coen, Lynne Ramsay e Luca Guadagnino. Giovedì 3 settembre, alle 10, Swinton terrà una Masterclass al Lido in sala Perla, per gli accreditati.

L'attrice: "Questo è solo l'inizio"

Tilda Swinton è stata introdotta dalla regista Joanna Hogg, membro della giuria, che ne ha ricordato i successi e il suo legame con Venezia, dove "è tornata più volte". "Un'attrice, ma anche una curatrice, una produttrice, una grande artista che ha recitato in più di 70 film", ha sottolineato Hogg che è anche amica di Swinton. Salita sul palco, Swinton ha esordito in italiano: "Sono molto felice di essere qui - ha detto prima di partire con il suo discorso - il cinema è il mio luogo felice, la mia patria, ma posso dire che questo sia solo l'inizio". L'attrice ha poi sottolineato la sua felicità per essere al Festival: "Possiamo continuare a fare affidamento sul grande, elastico, ampio, selvaggio, rimbalzante, senza confini e perennemente inclusivo Stato del cinema e per questo sono felice".

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Le motivazioni: "Versatilità fuori dal comune, una musa per alcuni autori"

Il presidente della Mostra del Cinema di Venezia, Alberto Barbera, ha spiegato così il Leone d'Oro alla Carriera per l'attrice: “Tilda Swinton è unanimemente riconosciuta come una delle interpreti più originali e intense affermatesi sul finire del secolo scorso. La sua unicità riposa su una personalità esigente ed eccentrica, una versatilità fuori del comune, la capacità di passare dal cinema d’autore più radicale a grandi produzioni hollywoodiane, senza mai rinunciare al proprio inesausto bisogno di dar vita a personaggi inclassificabili". Infine un riferimento alle collaborazioni decennali con alcuni registi: "Ha lavorato con alcuni dei maggiori registi contemporanei, ma è soprattutto fedele ad alcuni autori, di cui è stata una musa più che una semplice attrice prediletta - ricorda il presidente di Venezia 2020 -. Esemplare, ad esempio, il sodalizio con Derek Jarman, del quale interpretò tutti i film dal 1985 alla morte del regista inglese avvenuta nel 1994, e quello con Luca Guadagnino, con il quale ha realizzato quattro film, condividendone il progetto di dar vita a un cinema fuori degli schemi. In questo senso, Tilda Swinton si conferma come l’interprete per eccellenza del cinema contemporaneo, che non si accontenta della semplicità e del richiamo delle mode, ma aspira all’inosabile”.

CANNES, FRANCE - MAY 15:  (EDITORS NOTE: Retransmission with alternate crop.) Tilda Swinton attends the photocall for "The Dead Don't Die" during the 72nd annual Cannes Film Festival on May 15, 2019 in Cannes, France. (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)

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Gli esordi
 

Tilda Swinton ha esordito nel cinema nel 1985 con il film Caravaggio di Derek Jarman. Da quel momento in poi i due gireranno altri sette film assieme, fino alla prematura scomparsa del regista nel 1994. Tra le loro collaborazioni si ricordano Ciò che resta dell'Inghilterra (1987), The Garden (1990), War Requiem (1989), Edoardo II (1991, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile) e Wittgenstein (1993). Nell’Orlando (1992) di Sally Potter, basato sull’omonimo romanzo di Virginia Woolf, ottiene ampio riconoscimento internazionale per l’incomparabile interpretazione del protagonista.

Il successo e l'Oscar

 

Nel 2007 il ruolo in Michael Clayton (2007) di Tony Gilroy le è valso un premio BAFTA e un premio Oscar come miglior attrice non protagonista. L'artista, negli anni, ha stabilito lunghe e importanti collaborazioni con registi come Jim Jarmusch (Solo gli amanti sopravvivono, 2013; I morti non muoiono, 2019), Joel e Ethan Coen, Lynne Ramsay (…e ora parliamo di Kevin, 2011) e Luca Guadagnino (Io sono l’amore, 2009; A Bigger Splash, 2015; Suspiria, 2018). Ha lavorato inoltre con Bong Joon Ho nei film Snowpiercer (2013) e Okja (2017), entrambi grandi successi internazionali. Ha recitato in Un disastro di ragazza (2015), commedia acclamata dalla critica, scritta da Amy Schumer e diretta da Judd Apatow; ha interpretato l’iconica Strega Bianca nella saga di Narnia e l’Antico nel blockbuster dei Marvel Studios Doctor Strange (2016).

Gli ultimi successi e il ruolo di produttrice
 

Tra i lavori più recenti, Swinton ha recitato per Wes Anderson in The French Dispatch, per Joanna Hogg nel film The Souvenir: Part II e per Apichatpong Weerasethakul nel film Memoria. Inoltre, ha partecipato all'ultimo lavoro di Pedro Almodóvar, The Human Voice (presente alla Mostra del Cinema di Venezia di quest'anno nella sezione Fuori Concorso), e sta lavorando al nuovo progetto di George Miller. Da diversi anni l'attrice ricopre anche il ruolo di produttrice: suo Derek (2008); Io sono l’amore; il progetto The Seasons in Quincy (2016) che comprende quattro ritratti dedicati all’amico John Berger (Swinton ne ha diretto uno e sceneggiato un secondo); …e ora parliamo di KevinOkja; la serie Women Make Film: A New Road Movie Through Cinema (2018).

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