Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea protagonisti del film scritto da Mattia Torre e diretto da Giuseppe Bonito In Prima TvLunedì 11 maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno e alle 21.45 su Sky Cinema #IoRestoACasa 1 Disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV
Sarebbe dovuto essere il terzo film di Mattia Torre, nato da un monologo che aveva scritto per l'amico Valerio Mastandrea. E invece è stato per un gioco beffardo del destino l’ultimo “figlio” partorito da una mente brillante e mai banale. Stiamo parlando di “Figli”, il film diretto da Giuseppe Bonito con protagonisti Paola Cortellesi e lo stesso Valerio Mastandrea, che arriva in prima tv su Sky lunedì 11 maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno e alle 21.45 su Sky Cinema #IoRestoACasa 1, disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV.
«"Figli" è un film di Mattia Torre – ha precisato il regista Giuseppe Bonito –. Questa premessa mi sembra necessaria per raccontare il mio approccio alla regia del film dopo la prematura scomparsa di Mattia.
Dico "un film di" e non semplicemente "un film scritto da" perché conoscevo bene Mattia e sapevo quanto vissuto ci fosse in questo copione. Il film è un distillato innanzitutto della sua vita ma, a mio avviso, trascende questa sfera privata per diventare lo specchio della vita di tutti noi».
Il film – una produzione Vision Distribution, Wildside, The Apartment, in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video – racconta la storia di una giovane coppia, Sara (Paola Cortellesi) e Nicola (Valerio Mastandrea), sposati e innamorati. Hanno una bambina di 6 anni, Anna, e una vita felice. L’arrivo del secondo figlio, Pietro, sconvolge gli equilibri di tutta la famiglia dando vita a situazioni tragicomiche. Nonni stravaganti, amici sull’orlo di una crisi di nervi e improbabili baby-sitter non saranno loro di aiuto. Tra attimi di felicità e situazioni di sconforto, Sara e Nicola riusciranno a resistere e a rimanere insieme?
«"Figli" è la storia, comica e commovente, di una coppia, di due persone che si amano e che provano a reggere all'onda d'urto della genitorialità in un tempo caotico e in un Paese sempre più ostile – ha spiegato ancora Bonito –. In questo film si fondono insieme il registro comico ma anche l'analisi profonda; si mescolano, talvolta persino nella stessa situazione, la realtà, la percezione della realtà e l'inconscio, con una disinvoltura e una apparente leggerezza che solo i grandi autori posseggono».