Eli Roth, i migliori film horror del regista

Cinema

Paolo Nizza

Nato a Newton (Massachusetts), il 18 aprile del 1972, Eli Roth è uno dei più talentuosi e innovativi autori del cinema della paura. Ecco le sue tre opere più spaventose

Tutta colpa di Alien, il film di Ridley Scott, uscito nel 1979. Il piccolo Eli Roth a 8 anni vede lo Xenomorfo farsi spazio tra le viscere del povero John Hurt e decide che da grande farà il regista e il produttore. I primi cortometraggi sono un’epifania di ketchup usato come e di utensili elettrici da lavoro trasformati in armi chiesi in prestito al padre (eminente psichiatra; la mamma invece, è una pittrice. Il ragazzo cresce a pane e cinema, lavora sui set dei film Il Gioco dei Rubini e Illumina, rielabora i copioni della serie televisiva The Practice. Ma a cambiargli la vita sarà la sceneggiatura di Cabin Fever scritta nel 1995, insieme al suo compagno di università Randy Pearlstein. Nel 2002 lo script diventerà un film. Una folgorante opera prima che inaugurerà la carriera registica di Eli Roth. Nel corso degli anni Eli Roth (ebreo di origini austriache, russe e polacche) si diletterà anche a stare davanti alla macchina da presa e non solo dietro. Complice la sua amicizia con Quentin Tarantino, recita in Grindhouse a Prova di morte e in Bastardi senza Gloria (dove sfoggia un esilarante italiano maccheronico).

D’altronde Roth è da sempre un estimatore dell’Italia. una lingua che Roth ha imparato, guardando a rotazione le commedi con Bombolo, Alvaro Vitali, Lino Banfi, Edwige Fenech e Barbara Bouchet… “questa è stata la mia scuola… e vorrei dire che ‘W la foca’ è un gran capolavoro!”. Come dargli Torto?

I Migliorii film Horror d Eli Roth

3: The Green Inferno (2014)

ATTORI: Lorenza Izzo, Ariel Levy, Aaron Burns, Kirby Bliss Blanton.

Molto vorace e assai appetente, Eli Roth con The Green Inferno cucina un gustoso e sardonico pamphlet in cui mette allo spiedo le anime belle convinte di cambiare il mondo con un retweet. Tra un bulbo oculare come appetizer e una tagliata di carne umana con Tattoo, il film frolla con perizia i piatti tipici del cinema antropofago made in Italy (da Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato,  a Mangiati vivi di Umberto Lenzi) con  il video virale Kony 2012, in cui si denunciavano gli orrori compiuti dal criminale di guerra ugandese Joseph Kony.  Per accalappiare gli avventori più giovani al proprio desco, The Green Inferno impiatta la pellicola con una fotografia patinata da teen movie, con i consueti interni newyorchesi tanto cari agli Hipster e dintorni che, via via, cedono il passo ai campi lunghi della giungla sudamericana, in un'epifania di verde giungla e rosso sangue. E se come Burroughs insegna, il pasto è nudo, il regista americano per facilitare la digestione di certi cannibalici raccapricci, farcisce alcune sequenze di humour nero e scatologico, tra rumorose flatulenze da cartone animato e psicotrope gag alla marijuana. Così nel seguire l'odissea nello strazio del corpo e dell’anima di questi abbienti adolescenti, decisi a proteggere la foresta amazzonica dalle fameliche multinazionali e, ahimè, destinati a estinguersi nelle ciotole di una tribù antropofaga, The Green Inferno mette sulla graticola i tanti sprovveduti che sperano di placare la fame di giustizia e saziare la propria coscienza sfornando velleità social un tanto al chilo

2.: Cabin Fever (2002)

ATTORI: Jordan Ladd, Rider Strong, James DE Bello

 

Come diceva il Grande Eduardo De Filippo. “A volte da un male nasce un bene. L’idea di Cabina Fever, infatti, venne a Eli Roth dopo aver contratto un’infezione alla pelle mentre lavora in un allevamento di cavalli in Islanda. Certo all’inizio non fu semplice. A nessuno interessava produrre un horror incentrato su un virus che contagia un gruppo di adolescenti in gita tra i boschi. Tant’è la sceneggiatura venne rifiutata da svariate case cinematografiche. Fu il successo al box office di Scream a cambiare le cose.  Cosi con un budget ridotto di 1,5 milioni di dollari Roth diresse questo splatter diventato un cult. Cabin Fever è una sorta di omaggio ai film più amati dal regista da La casa a Non aprite quella porta. Ma è presente pure un tributo a Shining, attraverso il personaggio del chirurgo coniglio che pare uscito da una delle stanze dell’Overlook Hotel. Il regista Peter Jackson fu talmente entusiasta del film da mostrarlo alla troupe durante le riprese di Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re

1: Hostel (2005)

ATTORI:  Jay Hernandez, Barbara Nedeljakova, Derek Richardson, Eythor Gudjonsson, Jan Vlasák

Quasi 600 litri di plasma finto per il film che secondo il New York Time ha creato il genere Torture Porn. Hostel inizia come una sorta di boccaccesco e irriverente Eurotrip e termina con le sequenze finali di Salò di Pasolini ambientate in cortile. Un autentico girone del sangue. Sulle note di “Stella Stai”, di Umberto Tozzi cantata in slovacco la vacanza di due ragazzotti americani si trasforma in un Inferno. Prodotto da Quentin Tarantini, costato appena 5 milioni di dollari, ne incassò 20 solo nel primo week-end di programmazione, e solo negli Stati Uniti. Come è noto L'idea base del film nacque da una chiacchierata che Roth fece con un amico riguardo tutte le incredibili e disturbanti cose che si possono trovare su Internet. La più raccapricciante in assoluto riguardava un sito che dava possibilità, pagando diecimila dollari, di andare in Tailandia per sparare in testa ad una persona.

 

 

 

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