Arriva, in prima tv, (martedì 31 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Due), l’inteso racconto di formazione Girl firmato dal regista esordiente Lukas Dhont. La pellicola ha ottenuto la Camera d'Or al Festival di Cannes 2018 e selezionato per rappresentare il Belgio ai premi Oscar 2019 nella categoria Oscar al miglior film in lingua straniera
Il 31 marzo ricorre la Giornata internazionale della visibilità per transgender, l’evento dedicato alla celebrazione delle persone transgender e alla sensibilizzazione in merito alle discriminazioni subite dalle persone transgender in tutto il mondo. Sky Cinema Due si unisce al coro di sensibilizzazione proponendo la prima visione del film Girl, opera d’esordio del regista fiammingo Lukas Dhont (martedì 31 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Due).
Già vincitore della Camera d'Or e della Queer Palm di Cannes 2018 e candidato a rappresentare il Belgio agli ultimi Oscar nella categoria Miglior Film Internazionale, il film, uscito al cinema in Italia nel settembre 2018 con Teodora Film, sarà ricordato come una delle sorprese cinematografiche del 2019 a livello europeo, non solo fiammingo. Col co-sceneggiatore Angelo Tijssens, il regista racconta una storia realmente accaduta in cui la protagonista Lara, (interpretato dal debuttante e sorprendente Victor Polster (suo il premio come Miglior attore a Cannes nella sezione Certain Regard), adolescente con la passione per la danza classica. Imbozzolato alla nascita in un corpo maschile, il ragazzo ha appena 14 anni e da sempre sogna di diventare un étoile. Il problema è che si sente proprio donna e che nella sua battaglia per essere accettato come Lara avrà un formidabile sostegno nel padre, capace di accettare la realtà e di accudire questa figlia che gli è cambiata di sesso quasi senza che se ne potesse accorgere.
Girl è un film solo apparentemente semplice e lineare e ha ben poco di opere assonanti come Billy Elliot. La cornice del mondo della danza è tutt'altro che un pretesto pruriginoso per ambientare le speranze e i sogni di Lara. È piuttosto un detonatore di conflitti, un mondo di sacrificio e costrizione che però per la giovane protagonista ha i colori del sogno. La differenza sessuale è a sua volta occasione di conflitto, di diversità e di progressiva presa di coscienza di sé in un mondo ancora permeato da convenzioni e rivendicazioni sessuali.
Le parole del regista
“Quando avevo iniziato a studiare cinema lessi un articolo su una ragazza, nata in un corpo di ragazzo: era convinta di essere una ragazza malgrado la biologia non fosse d’accordo. La mia ammirazione per lei fu istantanea. Il desiderio di raccontare la storia di un personaggio simile, giovanissimo, capace di sfidare una società in cui genere e sesso sono ancora inevitabilmente connessi, era enorme. È così che è iniziato Girl, dal bisogno di dire qualcosa su come percepiamo il genere, sulla femminilità e la mascolinità. Ma soprattutto sulla lotta interiore di una giovane eroina che mette a rischio il proprio corpo per diventare la persona che vuole essere. Qualcuno che sceglie di essere sé stesso all'età di 15 anni, quando a molte persone occorre una vita intera”.