Coronavirus: Cina, a Shanghai riaprono oltre 200 cinema
CinemaIn seguito alla riapertura di alcune sale in provincia, questo weekend torneranno in attività ben 200 sale cinematografiche a Shanghai. Gli spettatori dovranno seguire una serie di misure di sicurezza per evitare una nuova diffusione del coronavirus.
Mentre in Italia la fine della crisi dovuta al diffondersi del coronavirus sembra ancora lontana, dalla Cina arrivano i primi segnali di normalizzazione. Mentre si avvicina il possibile termine della quarantena anche per le “zone calde” del contagio iniziale, riaprono alcune attività commerciali. Fra queste, seppur con tutte le dovute precauzioni, anche i cinema.
Già lo scorso weekend avevano riaperto i battenti circa cinquecento sale cinematografiche in piccole città e località di provincia. In questi giorni, come riporta Deadline, è stato invece annunciato – e forse questo segnale è ben più significativo – che torneranno a proiettare film più di duecento sale cinematografiche nella gigantesca Shanghai.
Naturalmente, le autorità sono ben consapevoli del fatto che, per quanto al momento il virus sia stato contenuto, nulla impedisca una recrudescenza del contagio. Per questo motivo, i presenti dovranno seguire una serie di norme di sicurezza.
Gli spettatori saranno obbligati a presentare il loro “QRcode sanitario”, per attestare lo stato di buona salute, e saranno sottoposti a rilevazione della temperatura corporea. In aggiunta, all’interno delle sale saranno tenuti a indossare la mascherina. Per quanto riguarda gli esercenti, questi dovranno far rispettare delle distanze di sicurezza fra gli astanti e sottoporre la sala a disinfezione fra una proiezione e l’altra.
Per il momento, i film in cartellone sono per lo più blockbuster già usciti, a cui verrà così data una “seconda vita” cinematografica: tra questi lo sci-fi made in China The Wandering Earth, tratto da un popolare bestseller, il film premio Oscar Green Book e Ip Man 4, capitolo (almeno in teoria) finale della saga di arti marziali con protagonista Donnie Yen, che già era nelle sale al momento dello scoppio della pandemia.
Come detto, per le sale italiane si tratta di uno scenario ancora lontano. Ma vedere che altrove nel mondo le cose possano tornare alla normalità – sebbene ancora una normalità “cautelare” - costituisce ugualmente un segnale incoraggiante.
Possiamo così sognare il momento in cui anche in Italia sarà possibile varcare le soglie del nostro cinema preferito, acquistare biglietti e popcorn e sprofondare in una comoda poltrona, per goderci un nuovo film (magari una delle tante pellicole la cui uscita è stata rinviata a causa del coronavirus) nel buio della sala. Perché, dopotutto, non di solo pane si vive…