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Il ladro di giorni: la recensione del film

Cinema

Massimo Vallorani

Arriva nelle sale distribuito da Vision dal 6 febbraio il film di Guido Lombardi, Il ladro di giorni. Con Riccardo Scamarcio, Massimo Popolizio e il piccolo Augusto Zazzaro

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C’è sicuramente voluto del tempo al regista Guido Lombardi per arrivare alla realizzazione del film Il ladro di giorni. Infatti il suo soggetto vinse il Premio Solinas nel lontano 2007. Poi lo ha trasformato in bel un romanzo a cui è seguita anche una sceneggiatura. Infine anche un film che esce nelle sale il 6 febbraio, distribuito da Vision.

Il ladro di giorni è un film per certi versi complesso, ricco di spunti e di riflessioni, soprattutto perché ha come suo pregio intrinseco la capacità di non essere facilmente etichettabile. All’apparenza potrebbe sembrare un road movie un po' pretestuoso per far incontrare un bambino che muove i primi passi nel mondo e un uomo che vi ritorna dopo anni di carcere. E ancora. Potrebbe essere scambiato come un racconto di formazione o magari, ad una lettura superficiale, come una pellicola drammatica. Invece ci si accorge che, con il trascorrere del film, la pellicola sembra costellata da una sorta di sottile ironia e anche da un leggero umorismo. Da un lato, è il piccolo Salvo che spesso insegna a vivere al padre, che sa comportarsi solo secondo gli schemi della malavita ma anche il padre prova, comunque, a insegnare qualcosa al figlio. Con la conseguenza di fargli vedere, più o meno da vicino, alcuni aspetti di cosa vuol dire essere un delinquente. Una sorta di educazione criminale, tematica già usata per un altro contesto dal regista Guido Lombardi nel suo primo film Là-bas - Educazione criminale.

Sono passati sette anni quando, all’inizio della storia, un uomo ferma un pallone durante una partita tra ragazzini. È Vincenzo (Riccardo Scamarcio), padre di Salvo (Augusto Zazzaro) che irrompe nella vita di questo suo figlio, abbandonato su uno scoglio in una bella giornata d'estate.  
Salvo ora ha undici anni, vive con gli zii dopo la morte della madre e non vede suo padre da troppo tempo per riconoscerlo, ovvero da quando due carabinieri lo avevano portato via dalla loro casa in Puglia. Ora Vincenzo, appena uscito di prigione, ha deciso di trascorrere qualche giorno con il figlio e parte con lui verso il Sud.

È all’inizio un padre ambiguo che crede che un “bambino è meglio di una pistola”, un genitore che fondamentalmente si serve di suo figlio per portare a termine le sue due principali missioni: il trasporto di un grosso quantitativo di droga, fatta passare per “farina” da Nord a Sud, fino a Bari, in Puglia, la loro terra natale e il ritrovare un uomo misterioso (il ladro di giorni) che lo ha tradito anni prima, condannando lui e suo figlio alla lontananza.

Sarà il poco tempo trascorso insieme a sciogliere la reciprocava diffidenza, a farli ritrovare. A Vincenzo darà la consapevolezza che dietro un presunto tradimento si può celare anche un errore banale e non c’è vendetta che tenga. Al piccolo Salvo la certezza che questo padre perso e ritrovato lo ama profondamente e che l’unica cosa che può davvero insegnarli è quello di essere, non un malvagio ma semplicemente un uomo coraggioso.

Nel cast del film, prodotto da Indigo, Bronx Film con Rai Cinema e Minerva Pictures Group con il sostegno di ben tre film commission (Trentino, Campania e Apulia), anche il bravissimo Massimo, Popolizio, Giorgio Careccia, Vanessa Scalera, Carlo Cerciello e Rosa Diletta.