I figli del mare è il nuovo film d’animazione di Ayumu Watanabe, tratto dall’omonimo manga di Daisuke Igarashi, al cinema dal 2 al 4 dicembre
A partire dal 2 dicembre 2019 giunge in sala I figli del mare. Un film d’animazione che sarà visibile al cinema soltanto per tre giorni, fino al 4 dicembre. Dopo ben 5 anni di lavorazione il prodotto finito è apprezzabile dai fan, che potranno godere della versione filmica del manga di Daisuke Igarashi.
I figli del mare, la trama
La protagonista de I figli del mare è Ruka, una giovane studentessa che, durante le attività del club scolastico di cui fa parte, fa del male a un’altra ragazza. Una situazione spiacevole, con Ruka che non si ritiene in alcun modo colpevole. Si rifiuta dunque fermamente di chiedere scusa, il che la conduce a una sospensione. Potrà far ritorno soltanto dopo aver dimostrato d’aver compreso il proprio sbaglio.
Ruka si ritrova così a trascorrere le vacanze scolastiche senza poter interagire con i propri compagni durante le attività previste. È così rapidamente annoiata a morte, il che la spinge a far visitare al padre presso l’acquario dove lavora. È proprio qui che fa un incontro cruciale. Si ritrova faccia a faccia con Umi, un ragazzo a dir poco misterioso. È straniero e sembra aver vissuto la propria vita tra incredibili segreti.
Il suo modo di nuotare è quasi ipnotico. Quello sembra essere il suo ambiente, nel quale si muove con una naturalezza tale da farlo sembra quasi un uccello in volo. Il giovane vive in simbiosi con l’oceano e ha un’incredibile capacità: è in grado di comunicare con tutte le creature dei mari. Ruka conosce inoltre suo fratello maggiore, Sora. Questi è decisamente diverso da Umi. Si dimostra molto altezzoso ma al tempo stesso preoccupa Ruka, che lo vede alquanto malaticcio. Di colpo però il mondo viene sconvolto da una piaga inattesa. Tutti i pesci stanno svanendo nel nulla. Il mare si sta svuotando. In questo scenario apocalittico Ruka scopre d’avere un legame con gli oceani ben più forte di quanto avesse mai potuto immaginare.
I figli del mare, cosa sapere
Scritto e diretto da Ayumu Watanabe, I figli del mare è tratto dall’omonimo manga di Daisuke Igarashi. Una pellicola che richiede un certo grado d’attenzione da parte dello spettatore. Per la maggior parte della sua durata non presenta infatti una narrazione che si possa definire lineare e chiara. Una visione impegnativa, ben distante da film d’animazione Disney, ad esempio, come Frozen 2, il più atteso nelle sale nel periodo pre Natale.
Ci si ritrova dunque dinanzi a un puzzle che via via si scompone, confondendo lo spettatore. Un’operazione voluta dal creatore, che punta a mettere alle strette il proprio pubblico, disorientandolo. L’unico filo rosso al quale aggrapparsi è il viaggio della protagonista. Il mare domina su tutto e tutti. È una forza che nessuno può arrestare, in grado di modificare spazio e tempo per come siamo abituati a percepirli. Chi guarda questo film viene inondato di interrogativi, ai quali si otterrà risposta attraverso un viaggio allucinato, per una storia libera da qualsiasi sorta di costrizione.