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I migliori film con Fanny Ardant

Cinema

Camilla Sernagiotto

Aspettando l’uscita del film La Belle Epoque, nelle sale dal 7 novembre, ecco la top five dei film con la mitica attrice francese Fanny Ardant
 

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Il 7 novembre arriva nelle sale l’attesissimo La Belle Epoque, il film diretto da Nicolas Bedos con Daniel Auteuil, Guillaume Canet, Doria Tillier, Fanny Ardant e Pierre Arditi protagonisti.

Tutto ha inizio quando il sessantenne Victor accetta l'invito di una bizzarra agenzia che mette in scena il passato, riproducendolo ad arte con scenografie create ad hoc e attori specializzati.

Victor vuole tornare al 16 maggio 1974, il giorno in cui conobbe la donna della sua vita.

Aspettando di goderci al cinema La Belle Epoque, ecco la top five di film che vedono protagonista una delle attrici più mitiche della cinematografia made in France: Fanny Ardant!


La signora della porta accanto (La Femme d'à côté) di François Truffaut (1981)


Tra i capolavori del maestro François Truffaut, La signora della porta accanto è uno dei più struggenti.

Ha come protagonisti Fanny Ardant e Gérard Depardieu, due ex amanti reduci da una storia d’amore tanto intensa quanto devastante che si ritroveranno loro malgrado a vivere come dirimpettai.

Lui è Bernard e abita con la moglie Arlette e il piccolo Thomas nei pressi di Grenoble.

La sua vita è serena fino a quando non arriveranno a vivergli accanto proprio Mathilde e il suo nuovo compagno Philippe.
Dalle ceneri della passione amorosa che li aveva consumati letteralmente, torneranno a bruciare zampilli letali, pronti a fare precipitare le vite di entrambi in una focosa passione. Ustionante.

 

Finalmente domenica! (Vivement dimanche!) di François Truffaut (1983)


Un altro titolo illustre della filmografia di François Truffaut è Finalmente domenica!, pellicola del 1983 che vede protagonista una Fanny Ardant in stato di grazia.

Qui veste i panni di Barbara Becker, una segretaria che perde il posto di lavoro presso l’agenzia immobiliare in cui era impiegata dopo essere stata licenziata dal suo capo, Julien Vercel (interpretato da un altro nome altisonante del grande schermo francese: Jean-Louis Trintignant).

Tuttavia Barbara accetterà di aiutare il suo ormai ex principale togliendolo dai guai grazie alla sua astuzia e intraprendenza.

Guai grossi: Julien è infatti sospettato di diversi omicidi, tra cui quello della moglie e del suo amante. E, nel corso delle indagini condotte da questa coppia di improbabili detective, tra i due non potrà che scoppiare la fatela scintilla.

Un noir che si colora delle tinte più passionali che ci siano: quelle rosse. Colore dell’amore, sì, ma anche del sangue…

 

L'Amour à mort di Alain Resnais (1984)

Tra i tanti registi francesi da chapeau da cui Fanny Ardant è stata diretta spicca anche quello di Alain Resnais.

In L'Amour à mort del 1984 l’attrice interpreta Judith Martignac, moglie di Jérôme Martignac (interpretato da André Dussollier).

Questa coppia incontrerà in una misteriosa villa nella cittadina francese di Uzès un’altra coppia, quella composta da Elisabeth Sutter e Simon Roche.

Judith e Jérome sono due pastori protestanti con qualche divergenza sul tema della religione e dell’amore che li fa vivere un rapporto conflittuale. Sia tra di loro sia con se stessi.

Elisabeth e Simon vivono un amore passionale, totale e toltalizzante, drammaticamente romantico.
Elisabeth arriverà a confessare: "La mia sola religione è Simon". Ma Simon ha qualcosa che lo tormenta, un ricordo inquietante che non lo lascia mai stare.

Farà amicizia con Judith e Jérome e nel frattempo incomincerà per lui uno strano e pericolosissimo ménage à trois in cui il terzo è la morte.

L'Amour à mort è stato presentato in concorso alla 41ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia ed è stato candidato a cinque Premi César, tra cui miglior film e miglior regista.


Ridicule di Patrice Leconte (1996)

In Ridicule la Ardant veste i panni settecenteschi di Madame de Blayac.

Questa pellicola è ambientata nel 1780 alla corte di Versailles a cui arriva il barone Grégoire Ponceludon de Malavoy (interpretato da Charles Berling).

Il barone sta cercando finanziamenti per bonificare le paludi della sua zona d’origine che causano malattie alla popolazione locale.

Il suo scopo è quello di arrivare al cospetto di Luigi XVI ed è pronto a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo.

Conosce intanto Mathilde, la figlia del marchese de Bellegarde, della quale si innamora ma che è fidanzata con un ricco nobile.

Il barone de Malavoy diventerà l'amante di Madame de Blayac, un’aristocratica molto potente (interpretata da Fanny Ardant) che riuscirà a fargli conoscere il re in persona.

Nel frattempo Mathilde si rende conto di essere innamorata del barone così romperà il fidanzamento per stare con lui. Tra i due esploderà l’amore, assieme alla gelosia bruciante che incomincerà a fare impazzire Madame de Blayac.

 

8 donne e un mistero (8 femmes) di François Ozon (2002)

8 donne e un mistero è una commedia noir diretta da François Ozon e basata sulla pièce teatrale Huit femmes di Robert Thomas.

Un giallo che si mescola al genere musicale, dato che ciascuno dei personaggi si presenta sullo schermo cantando una canzone.

Le protagoniste sono le otto donne messe a titolo tra cui spiccano le mitiche Catherine Deneuve (qui Gaby) e Fanny Ardant (qui Pierrette).

Il film è ambientato negli anni cinquanta in una grande villa di campagna in cui una ricchissima famiglia francese si appresta a festeggiare assieme il Natale.

Fuori nevica e ad un tratto si scopre che Marcel, il capofamiglia, è stato ucciso nel proprio letto con un coltello conficcato nella schiena.

I fili del telefono sono stati tagliati da qualcuno dunque impediscono, assieme alla forte nevicata, di avere contatti con l’esterno.

La figlia maggiore incomincerà a indagare in stile Agatha Christie, conducendo un’indagine che porterà a sospettare di ciascuna delle persone presenti nella casa, ossia le otto donne del titolo.

Queste signore si accuseranno l’un l’altra e man mano usciranno fuori tutti i loro segreti.