Giovedì 7 novembre esce nelle sale La famosa invasione degli orsi in Sicilia, l’incantevole trasposizione del romanzo per ragazzi di Dino Buzzati, a opera di Lorenzo Mattotti. Ecco gli altri migliori film d’animazione italiani, da West and Soda a Gatta Cenerentola.
Orsi, scrittori e illustratori
Giovedì 7 novembre esce nelle sale italiane il film d’animazione La famosa invasione degli orsi in Sicilia. Per quelli a cui il titolo non suggerisse niente, si tratta dell’adattamento su grande schermo di un romanzo breve per ragazzi scritto dal mitico Dino Buzzati, considerato all’unanimità uno dei più influenti scrittori nostrani del XX secolo.
A dirigere la pellicola è Lorenzo Mattotti, uno dei più apprezzati illustratori italiani a livello internazionale, questa volta nei panni del regista. Il suo è un adattamento fedele e suggestivo, destinato a essere apprezzato tanto dai più piccoli, che dagli adulti. Soprattutto, La famosa invasione degli orsi in Sicilia entra di diritto nell’elenco dei migliori film d’animazione italiani: ecco gli altri titoli che gli fanno compagnia.
I 10 migliori film d’animazione italiani
West & Soda (1965)
Se si parla di cinema d’animazione italiano, è impossibile non partire da una vera e propria leggenda come Bruno Bozzetto, uno dei pionieri del genere nel nostro paese, per forza di cose presente più volte in questo elenco. E quale modo migliore di cominciare, se non il suo cult West and Soda, folle western che vede il pistolero Johnny affrontare un perfido proprietario terriero noto come il Cattivissimo e i suoi due sgherri Ursus e Smilzo, per salvare la dolce Clementina.
Vip – Mio fratello superuomo (1968)
Se con West and Soda si parodiava il western, questa volta sono i supereroi a finire sotto la lente deformante di Bozzetto, che ne approfitta anche per criticare stili e ritmi di vita legati al consumismo. Protagonisti sono due fratelli supereroi decisamente diversi, nati dal matrimonio di un superuomo con… una cassiera di un supermercato: il primo è il potentissimo Supervip, mentre il secondo è Minivip, che di super ha ben poco. Ma sarà proprio quest’ultimo a dimostrarsi il vero eroe.
Allegro non troppo (1976)
Di chiara ispirazione disneyana (il modello di riferimento è Fantasia), il terzo lungometraggio di Bruno Bozzetto presente in questa classifica dei migliori film d’animazione italiani consiste in sei episodi accompagnati da brani di musica classica, inseriti all’interno di una cornice girata dal vero, in bianco e nero. Tra Debussy e Vivaldi, il film è un crescendo di incantevoli bizzarrie.
Volere volare (1991)
Non si tratta di un cartone animato tout court, ma questo film scritto, diretto e interpretato dal simpatico Maurizio Nichetti, premiato ai David di Donatello per la Miglior sceneggiatura, mescola in maniera azzeccata animazioni e riprese dal vivo, un po’ come nel cult Chi ha incastrato Roger Rabbit? Maurizio, un rumorista di vecchi cartoon, conosce per caso Martina, che si guadagna da vivere soddisfando le più bizzarre fantasie dei suoi clienti. Un giorno, però, Maurizio comincia a trasformarsi in un cartone animato…
La freccia azzurra (1996)
Ispirato all’omonimo racconto di Gianni Rodari, questo film segna l’esordio di Enzo D’Alò al lungometraggio. Tutti gli anni la Befana porta il 6 gennaio i regali ai bambini che si sono comportati bene. Ma il suo infido assistente, Scarafoni, ordisce un piano ai suoi danni e comincia ad accettare ordinazioni di giochi solo da chi li può pagare. I giocattoli, compreso il “personale” del trenino Freccia Azzurra, allora si ribellano e si danno alla fuga. Colonna sonora, premiata ai David e ai Nastri d’argento, di Paolo Conte.
La gabbianella e il gatto (1998)
Di nuovo Enzo D’Alò, di nuovo un racconto a cui ispirarsi: questa volta si tratta del popolarissimo Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare del cileno Luis Sepulveda. Ad Amburgo, i topi di fogna desiderano impadronirsi della città, ma i gatti del porto sono sempre pronti a intralciare i loro piani. Fra questi c’è il generoso Zorba, a cui una gabbiana in punto di morte affida il proprio uovo, facendogli promettere di accudire il nascituro e di insegnargli a volare.
Momo alla conquista del tempo (2001)
Per il suo terzo exploit nell’elenco dei migliori film d’animazione italiani, Enzo D’Alò adatta per il grande schermo il romanzo Momo del tedesco Michael Ende. La bimba che dà il titolo al film è un’orfanella che vive in una cittadina, dove ha vari amici, fra cui un anziano signore e alcuni bambini. Ma la città viene invasa dai Signori Grigi, degli esseri misteriosi che con l’inganno vogliono rubare il tempo delle persone. L’unica a rendersi conto del complotto è proprio Momo.
Pinocchio (2012)
E D’Alò fa poker, con l’adattamento animato di Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, il grande classico di Carlo Collodi. Il film non si deve confrontare solo con la versione Disney, ma anche con quella live action di Benigni uscita pochi anni prima. Ma, senza timori reverenziali, l’opera di D’Alò si ritaglia il suo spazio personale e originale tra gli adattamenti dell’opera in questione.
Gatta Cenerentola (2017)
Diretto da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, questo titolo si distingue per originalità all’interno del panorama dell’animazione tricolore, anche per le tematiche trattate. Protagonista della vicenda è la giovane Mia, detta anche Gatta Cenerentola, rimasta orfana di padre e per questo sotto la tutela della perfida matrigna, che ha trasformato la modernissima nave del marito, ucciso il giorno delle nozze dal pericoloso trafficante detto O’ Re, in un postribolo.
La famosa invasione degli orsi in Sicilia (2019)
Chiude l’elenco dei migliori film d’animazione italiani il già citato adattamento dell’opera di Buzzati per mano di Mattotti. Sullo sfondo dei bellissimi paesaggi pastellati dell’autore, si svolgono le vicende tratte dal libro: Leonzio, re degli orsi che abitano le montagne della Sicilia, decide di condurre il suo popolo a valle, tra gli uomini, nella speranza di superare un rigido inverno. Ma il suo vero scopo consiste nel ritrovare l’adorato figlio Tonio, sparito tempo prima.