Presentato in concorso alla 17esima edizione di Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle nuove generazioni, Don’t Forget to Breathe è una riflessione delicata e ricca di sfumature sui conflitti e la vulnerabilità della giovinezza. L’intervista al regista Martin Turk e Teho Teardo autore della colonna sonora.
Don’t Forget to Breathe, coproduzione italo-slovena-croata scritta e diretta dal regista triestino Martin Turk, riporta sullo schermo emozioni e ambientazioni che spaziano dal cult del 1986 Stand by Me - Ricordo di un Estate alle atmosfere del cinema di Luca Guadagnino. Presentato in concorso alla 17esima edizione di Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle nuove generazioni, Don’t Forget to Breathe mette a confronto una natura vibrante e rigogliosa come la giovinezza con la profonda inquietudine del giovane protagonista, il quale suo malgrado vede trasformarsi inesorabilmente il mondo che ama. A cambiare per sempre tutto sarà l’arrivo nella vita del fratello di una ragazza, verso la quale Klemen proverà sentimenti contrastanti di rancore e attrazione.
Don't Forget to Breathe di Martin Turk è un dramma italiano sulla crescita, la gelosia, il primo amore e le emozioni forti che si provano durante questa fase della vita. Un film per tutti, senza tempo nei costumi e nella fotografia. Il regista evitata volontariamente telefonini e computer per dare al film un periodo indefinito, e per aiutare il pubblico a non posizionarlo nel tempo. L’intervista al regista italo-sloveno Martin Turk e all’autore della colonna sonora, Teho Teardo già autore di colonne sonore per alcuni film di Salvatores, Molaioli, Cupellini, Chiesa, Sorrentino e Vicari.
Don't Forget to Breathe non è il classico film giovanile, cosa l’ha ispirata?
Martin Turk: Tutto è nato dall’esperienza personale avuta con mio fratello. Quando mio fratello ha iniziato la sua prima vera storia d’amore ho avuto un po’ di gelosia ma anche la paura di perdere una persona cara. Questa è stata un po’ la mia idea iniziale.
Don’t Forget to Breathe a chi si rivolge?
Martin Turk: Don’t Forget to Breathe è un film per tutti. Offro allo spettatore i ricordi, uno spettatore adulto ripenserà a cosa ha vissuto in passato mentre per i più giovani è un film che anticipa quello che succederà. Chi ha vissuto questo tipo di rapporto con i fratelli si è rivisto nel film.
Qual è il messaggio del film?
Martin Turk: Bisogna sempre ricominciare. Ci sono momenti nella vita in cui il cambiamento va accettato perché fa parte della vita, della crescita.
Momenti di improvvisazione sul set ce ne sono stati?
Martin Turk: Ci sono stati molti desideri da esaudire e devo dire che gli attori sono stati bravi ad esaudirli tutti.
Com’è nata la collaborazione con Teho Teardo?
Martin Turk: È partito tutto da mia moglie Ida Weiss, produttrice del film, quando a Lubiana ha ascoltato Teho in concerto. Tornando a casa la prima cosa che mi ha detto è stata quella di chiamare Teho, la persona giusta per la colonna sonora del nostro film.
Come avete ufficializzato il tutto?
Martin Turk: In maniera semplice, con una chiamata su Skype.
Teho Teardo: Devo dire che ci siamo trovati in sintonia fin da subito.
Le sue impressioni su Don’t Forget to Breathe.
Teho Teardo: Lavorare con Martin è stata un’esperienza umanamente e artisticamente positiva, soddisfacente. Io poi sono figlio unico e non avevo mai minimamente pensato che potesse succedere una cosa del genere tra fratelli, che si potesse arrivare ad avere delle gelosie.
Come è nata la colonna sonora di Don’t Forget to Breathe?
Teho Teardo: Parlando moltissimo. È un lavoro questo che si fa in forma di dialogo. Ho parlato molto con Martin cercando di costruire assieme a lui un percorso che arrivasse a soddisfare e allo stesso tempo a completare il film.
Le è mai capitato che un regista rifiutasse la sua colonna sonora?
Teho Teardo: Si certo. È sempre interessante quando un regista ti porta una visione diversa rispetto al lavoro che tu stai facendo. È una grande occasione di crescita. È imparare anche altre possibilità che la musica ha nel rapporto con le immagini.
Nel caso di Don’t Forget to Breathe?
Teho Teardo: È successo diverse volte che delle cose che immaginavo potessero andare in un modo poi Martin ha scoperto che in realtà avevano un’altra dinamica espressiva. È un processo di apprendimento.
Martin Turk: Teho ha lavorato fin da subito alla colonna sonora. Mi è capitato in altri lavori di avere le colonne sonore solo alla fine, quando il film era finito. Teho invece ha lavorato passo passo con me, ha letto la sceneggiatura e mi ha mandato le sue idee quando ero sul set. È stato davvero un work in progress.