Da La rosa tatuata a Novecento, passando per L'uomo di Alcatraz e i due film girati con Luchino Visconti, scopriamo i 5 migliori film di Burt Lancaster.
OMAGGIO A BURT LANCASTER
Sky Cinema Due, domenica 20 ottobre tre film dalle 6.40
Il 20 ottobre 1994 si spegneva a Los Angeles l’attore premio Oscar® (Il figlio di Giuda) Burt Lancaster, che l'American Film Institute ha inserito al diciannovesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema. A 25 anni di distanza, Sky Cinema Due gli dedica la programmazione mattutina con tre film che lo vedono protagonista: LA ROSA TATUATA, film che segnò l’esordio hollywoodiano di Anna Magnani che vinse l’Oscar® (insieme a quelli per la miglior fotografia e scenografia); L'UOMO DI ALCATRAZ, il dramma carcerario di John Frankenheimer che fece ottenere a Lancaster il premio come miglior attore al Festival di Venezia; e GRUPPO DI FAMIGLIA IN UN INTERNO, raffinato dramma di Luchino Visconti vincitore di 2 David di Donatello, in cui troviamo Lancaster al fianco di Silvana Mangano.
Burt Lancaster, nato a New York il 2 novembre 1913, è stato uno dei più celebri attori di Hollywood. Cresciuto ad Harlem, aveva un particolare affetto e attaccamento nei confronti dell’Italia, dove, oltre a diverse occasioni lavorative (i film con Luchino Visconti, Bernardo Bertolucci e Liliana Cavani, ad esempio), aveva trovato anche diversi amici e soprattutto l’amore, la moglie Norma Anderson, da cui ebbe cinque figli.
Lancaster si avvicinò al mondo dello spettacolo praticando l’attività circense. Costretto ad abbandonare la carriera di acrobata a causa di un infortunio, fece altri lavori fino a quando arrivò la chiamata alle armi. Nel 1945 tornò allo spettacolo, grazie ad un agente teatrale che lo notò per il suo fisico atletico e gli propose un lavoro a Broadway, dove conobbe l’agente che lo portò a Hollywood.
Scopriamo insieme i cinque film più significativi della carriera dell’attore statunitense scomparso 25 anni fa.
La rosa tatuata (1955)
Diretto da Daniel Mann e tratto da una pièce teatrale di Tennessee Williams, divenuto poi anche sceneggiatore del film, La rosa tatuata racconta la storia di una donna e delle sue pulsioni, in cui Lancaster gioca un ruolo fondamentale. È infatti lui Alvaro Mangiacavallo, l’uomo che dopo la sofferenza per la perdita del marito e la scoperta della sua vera identità, riporta la luce nella vita della protagonista Serafina, Anna Magnani.
L’uomo di Alcatraz (1962)
Tratto da una storia realmente accaduta L’uomo di Alcatraz è un’aperta critica al sistema carcerario statunitense, un atto di accusa nei confronti dell’idea che la repressione dell’individualità sia l’unico mezzo di redenzione per i carcerati, che vide Lancaster partecipare anche alla sua produzione, in linea con l’impegno sociale che lo contraddistingueva.
Diretto da John Frankenheimer, vede l’attore nei panni del protagonista Robert Stroud. In carcere per omicidio e in seguito condannato a morte per aver assassinato una guardia carceraria, salvo poi ottenere la grazia e quindi l’ergastolo, inizia ad allevare un passero e intraprende delle ricerche ornitologiche che saranno il punto di avvio di una ricerca più ampia e continua, che lo porterà a diventare un uomo di grande cultura e a condurre una battaglia contro le condizioni di detenzione e ed il sistema dei penitenziari.
Il Gattopardo (1963)
Colossal di Luchino Visconti, tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo vede Burt Lancaster nel ruolo del protagonista, un nobile prossimo al decadimento, nella Sicilia di metà ‘800. Cosciente del fatto che molti non lo credessero adatto per quel ruolo, l’attore teneva invece molto all’interpretazione del Principe, con cui avvertiva una certa affinità, forse anche grazie alla donna siciliana che gli fece da seconda madre. Per entrare al meglo nel personaggio Lancaster prese a modello proprio Visconti, cercando di assumerne il portamento e prese in affitto la Villa dei principi Mazzarino. Tra Lancaster e Visconti, entrambi uomini dalla forte personalità, nacque un rapporto di amicizia e di stima reciproca. I due tornarono a lavorare insieme una decina di anni dopo in un altro film di Visconti, Gruppo di famiglia in un interno.
Gruppo di famiglia in un interno (1974)
Diretto da Luchino Visconti, che torna a lavorare con Lancaster dopo l’esperienza de Il Gattopardo, Gruppo di famiglia in un interno vede Burt Lancaster interpretare un professore americano in pensione che, trasferitosi a Roma, vive una vita solitaria circondato dai suoi libri nel lussuoso palazzo ereditato dalla madre. La sua vita viene sconvolta dall’arrivo di una strana famiglia a cui affitta l’appartamento che si trova sopra alla sua abitazione. Il rapporto che instaura con queste persone e gli avvenimenti che sopraggiungono durante la loro frequentazione portano l’uomo a nuove, inquietanti, consapevolezze.
Novecento (1976)
Un film di cinque ore per raccontare mezzo secolo di storia d’Italia, dal 1900 al 25 aprile 1945 attraverso la storia di due bambini, poi uomini, nati lo stesso giorno, ma in situazioni completamente diverse: uno in una famiglia di contadini, l’altro in una di ricchi proprietari terrieri. Per Bernardo Bertolucci Lancaster, che in Novecento interpreta il nonno di uno dei due ragazzini, recitò gratis, facendo un vero è proprio regalo al regista. I due si incontrarono a Roma, mentre Lancaster stava girando Gruppo di famiglia in un interno. Dopo aver letto la sceneggiatura di Novecento aveva pensato che gli ricordava Il Gattopardo e per questo decise di accettare la parte.