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Chi è Hirokazu Kore'eda

Cinema

Camilla Sernagiotto

Ecco tutto quello che bisogna sapere su Hirokazu Kore'eda, il regista giapponese del film Le verità con Catherine Deneuve, Juliette Binoche e Ethan Hawke, da poco presentato a Venezia.

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Hirokazu Kore'eda è il regista giapponese che ha girato Le verità, l’acclamato film con Catherine Deneuve, Juliette Binoche e Ethan Hawke che è stato appena presentato a Venezia in concorso, come film d'apertura.

La primissima pellicola della sua folta filmografia a non essere nella sua lingua madre, il giapponese appunto.

Oltre a essere un regista, è anche sceneggiatore e montatore di molte sue pellicole.


I primi passi nel mondo dello schermo

Hirokazu Kore'eda si è laureato nel 1987 presso l’Università di Waseda.

Dopo gli studi, incomincia a lavorare come documentarista televisivo per la TV Man Union.

I suoi documentari fanno storia del filone: Shikashi del 1991 analizza il caso di cronaca del suicidio di un funzionario governativo; Kare no inai hachigatsu ga del 1994 è una sorta di “videodiario” di un uomo affetto dall'AIDS; Eiga ga jidai o utsusutoki - Hou Hsiao-hsien to Edward Yang del 1993 racconta invece dei registi taiwanesi Hou Hsiao-hsien ed Edward Yang.


L’esordio sul grande schermo

Hirokazu Kore'eda esordisce nel 1995 sul grande schermo con il lungometraggio dal titolo Maborosi. Ispirato a una novella di Teru Miyamoto, viene presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia e vince l'Osella d'oro per la miglior regia.

Il successo arriva però con il film successivo, Wandāfuru raifu del 1998.

Si tratta di una pellicola drammatica ambientata in una sorta di limbo in cui i morti arrivano e devono decidere qual è il ricordo più prezioso da portarsi nell’aldilà, per l’eternità.

Con questo titolo, Kore'eda fa incetta di premi nei festival internazionali. Da noi si accaparra il premio Holden per la migliore sceneggiatura al Torino Film Festival, il premio FIPRESCI al Festival di San Sebastian e la Mongolfiera d'oro al Festival des 3 Continents di Nantes.

I suoi film

Del 2001 è Distance, film che viene presentato al Festival di Cannes dello stesso anno.

La pellicola verte sul suicidio di massa degli adepti di un culto religioso ispirato a quello di Aum Shinrikyō e sulle conseguenze che quel gesto collettivo ha inevitabilmente portato.

Nel 2004 esce Nessuno lo sa (Daremo shiranai), presentato in concorso al Festival di Cannes.

Racconta la vera storia di Akira Fukushima, un dodicenne che vive a Tokyo assieme alla madre escort e ai fratellini più piccoli e che si ritroverà a dovere mantenere la famiglia, una volta perse le tracce di sua mamma.

Il 2006 è l’anno di Hana yori mo naho, un film in costume del sottogenere per eccellenza del cinema giapponese, il jidai-geki.
Nonostante si tratti di una pellicola in costume, Kore'eda non tralascia assolutamente il suo inconfondibile stile, quello che lo ha incoronato come regista intimista a tutti gli effetti.

Nel 2008 affronta il dramma familiare con Aruitemo aruitemo mentre l’anno seguente tocca a Kūki ningyō, presentato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2009.
Si tratta della trasposizione cinematografica di un manga, il fumetto tradizionale del Giappone.

Nel 2018 presenta Un affare di famiglia al Festival di Cannes con cui vince la Palma d’oro.

Racconta la storia di una famiglia povera che troverà sulla propria strada una bambina maltrattata dai genitori. Deciderà così di accoglierla e di prendersene cura. E, nonostante i pochi mezzi e la mancanza di legami di sangue, la bambina ritroverà quella serenità che aveva perduto da tempo.

Nel 2019 presenta al Festival di Venezia Le verità, scritto, diretto e montato da lui. La pellicola è la prima a non essere girata nella sua lingua madre e si avvale di un cast internazionale da chapeau composto da Catherine Deneuve, Juliette Binoche e Ethan Hawke.

I temi centrali dei film di Hirokazu Kore'eda

Le pellicole di Hirokazu Kore'eda fanno parte del filone intimista e hanno come fil rouge i legami interpersonali.

Affetti, legami familiari, sentimenti spesso sofferti sono le tematiche più care al cinema di Kore'eda.
Anche il tema della memoria e l’elaborazione del lutto sono argomenti che spesso il regista affronta.