Cinema e caffè: le migliori scene

Cinema

Camilla Sernagiotto

In occasione della giornata mondiale del caffè del 1° ottobre, ecco le scene cinematografiche memorabili in cui la bevanda scura più celebre del mondo è protagonista assoluta. Da C’era una volta in America a Pulp Fiction
 

Il caffè è spesso la prima cosa a cui pensiamo al mattino, non appena apriamo gli occhi.

Bevanda tra le più consumate sulla Terra, viene celebrata ufficialmente il 1° ottobre.

In occasione della giornata mondiale dedicata al coffee, abbiamo selezionato le scene più calde dove la prima donna è proprio la caffeina. Calda anch’essa! Fumante, anzi.

Ecco tutti i momenti indimenticabili che hanno come protagonista una diva eccezionale: la tazzina (e il suo inebriante contenuto).


C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone

Una delle scene all’aroma di caffè più penetranti del grande schermo a stelle e strisce è quella in cui Robert De Niro beve il suo espresso nei panni del gangster David "Noodles" Aaronson.

Prima di berlo gira il cucchiaino nella tazzina più volte, per un minuto che sembra interminabile.

Ai frame in cui gira il cucchiaino si alternano quelli che incorniciano i volti ansiosi degli altri personaggi, fino al momento catartico finale in cui Noodles si decide finalmente a bere.

Questo caffè è pregno di simbolismo: testimonia tensione e dubbi amletici, una condizione da limbo morale che finirà non appena il protagonista avvicinerà la tazzina alle labbra.

E dal limbo precipiterà all’Inferno...


Pulp Fiction (1994) di Quentin Tarantino

La pellicola cult di Quentin Tarantino incomincia proprio con una scena in cui la presenza del caffè è preponderante.

Ringo "Zucchino" (alias Tim Roth) e Yolanda "Coniglietta" (Amanda Plummer) stanno facendo colazione in una tavola calda, gustando il loro caffè caldo.

La cameriera si avvicina chiedendo loro: “Desiderata ancora un po’ di caffè?” e glielo versa dato che i due accettano di buon grado.

Non può immaginare che quegli avventori che si stanno godendo una colazione all’americana stanno per rivelarsi due rapinatori pronti a fare razzia nel locale.

 

Il grande caldo (1953) di Fritz Lang

Nel capolavoro che porta la firma del regista Fritz Lang, Il grande caldo, c’è una scena indelebile.

Anziché il grande caldo, qui si potrebbe parlare di "grande bollente": si tratta della sequenza in cui Vince Stone, capo degli scagnozzi del boss Lagana nonché amante violento di Debbie Marsh, sfigura la fidanzata.
La sua arma è proprio una caraffa di caffè rovente. Le si farà contro brandendo un bollitore di caffè americano e la ustionerà in volto lanciandole il contenuto fumante dritto in faccia.

 

Divorzio all’italiana (1961) di Pietro Germi

Nel capolavoro di Pietro Germi del 1961 che racconta del barone Fefè Cefalù (interpretato da uno strepitoso Marcello Mastroianni) che vuole liberarsi della moglie che non ama più c’è un caffè simbolico.

Il nobile siciliano è ormai totalmente disinteressato alla consorte, invaghito com'è della cugina sedicenne.

La moglie invece lo adora letteralmente e la sua devozione emerge proprio dalla scena in cui gli serve con amore il caffè.

Il barone Fefè Cefalù dice di avere cambiato gusti: quando la moglie gli ricorda che lui adora il caffè ben zuccherato, Fefè le risponde che ora non è più così.

Il caffè diventa dunque metafora del suo stato amoroso mutato.

 

Cafè Express (1980) di Nanni Loy


Tantissimi film italiani hanno come protagonista il caffè ovviamente.

Trattandosi della bevanda nazionale, non può che essere un oggetto di scena ma anche un momento topico di tante pellicole nostrane.

In Cafè Express di Nanni Loy del 1980 il caffè aiuta Michele Abbagnano (interpretato da Nino Manfredi) a sbarcare il lunario.

Questo signore napoletano con problemi di salute cerca di arrivare alla fine del mese vendendo abusivamente il caffè sui treni. Si dipana così una commedia molto meno dolce del caffè zuccherato servito: aspra e realistica, questa pellicola racconta di un’Italia che tenta di arrangiarsi. Anche scivolando nell’illegalità a vari livelli.


Mulholland Drive (2001) di David Lynch

Nel noir di David Lynch Mulholland Drive il caffè compare in molti punti del copione.
Ma la scena più degna di nota rimane quella in cui il misterioso e potente Luigi Castigliane beve un espresso e lo sputa subito su un fazzoletto, esternando tutto il suo disprezzo e ribrezzo.

A interpretare il boss Castigliane è Angelo Badalamenti, il mitico compositore che ha firmato tantissime colonne sonore del grande schermo, compresa quella di Mulholland Drive (e di tantissimi altri film di Lynch, anche della serie Twin Peaks).

Per interpretarlo, Lynch gli ha chiesto di ispirarsi a un uomo che aveva conosciuto, il marito poco loquace di una cantante.

«L’ho bevuto tenendo il mignolo alto, come avevo visto fare a mio nonno. È stato molto divertente» ha detto Angelo Badalamenti a proposito della sua interpretazione e della mitica scena della tazzina.

 

Confessioni di una mente pericolosa (2002) di George Clooney

Nell’esordio alla regia di George Clooney non manca all’appello una scena con caffè annesso.

In Confessioni di una mente pericolosa compare la sequenza in cui Chuck (interpretato da Sam Rockwell) incontra la spia conturbante e sexy Patricia (alias Julia Roberts) e i due sorseggiano una tazza di caffè studiando le mosse per eliminarsi l’un l’altra.

Patricia “condisce” il caffè di Chuck con una potente droga per eliminarlo ma un colpo di scena capovolgerà la situazione…

 

Coffee and Cigarettes (2003) di Jim Jarmusch


Il film di Jim Jarmusch Coffee and Cigarettes è interamente legato a un connubio caro ai tabagisti (che spesso sono anche caffeinomani): il caffè + sigaretta appunto.

Questa pellicola mescola 11 cortometraggi in bianco e nero che hanno come fil rouge il filo del fumo della sigaretta e quello del calore emanato dalla tazzina bollente.

Tra le scene più indimenticabili spicca quella di Roberto Benigni che fuma e beve caffè assieme a Steven Wright nel capitolo intitolato Strange to meet you. Il caffè è il coprotagonista da chapeau!
 

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