"Diego Maradona" è il nuovo docufilm del regista Asif Kapadia. Arriva nelle sale italiane solo il 23, 24 e 25 settembre
“Quando entri in campo, la vita scompare. Tutto scompare”. Con questa frase inizia il trailer di “Diego Maradona”, il docufilm dedicato a Diego Armando Maradona e diretto da Asif Kapadia, già regista dei documentari sulla vita di Ayrton Senna e Amy Winehouse, quest’ultimo vincitore del premio Oscar. Il film racconta la storia del più forte calciatore di tutti i tempi fin dall’infanzia. La voce narrante del trailer spiega che Diego è nato in un luogo molto difficile, nella parte più povera della capitale e accompagna le parole a foto in bianco e nero che raffigurano il calciatore da piccolo con la sua famiglia. Della durata di 130 minuti, la pellicola racconta l’ascesa di un ragazzino povero e senza istruzione, cresciuto in una baraccopoli, capace di diventare una stella assoluta nel mondo del calcio.
Il trailer di Diego Maradona
In uscita nelle sale italiane il 23 settembre e disponibile solo per tre giorni (23-24-25 settembre), la pellicola è stata proiettata in anteprima al Modernissimo di Napoli, città che ancora ama e venera il Dio del calcio. “Diego Maradona” nasce dallo studio e l’analisi di oltre 500 minuti di materiale girato inedito del cameraman della vita di Maradona, Carlos Laburu. «Ho scelto il Diego uomo. L’esistenza del campione da Dio, da leggenda fino alla sua rovinosa caduta. Due ore di genio e sregolatezza» ha dichiarato il regista. Nel trailer del film è possibile vedere il celebre gol di Diego Maradona all’Inghilterra nel Mondiale del 1986 accompagnato dalle parole dello stesso calciatore: «Per me il calcio era il gioco più bello. È stato la mia salvezza» e poi immagini dei suoi anni a Napoli che lo hanno trasformato in un’autentica leggenda. Scene di giubilo, entusiasmo e sfarzo ma anche degli scandali che hanno sempre accompagnato la sua carriera. «Il calcio è il gioco dell’inganno», inizia così la parte oscura di Diego uomo. La pellicola sottolinea infatti il piglio distruttivo del calciatore con la crudezza delle scene.
Le parole del regista
Non manca nulla per raccontare ascesa e declino del campione: dalle intercettazioni sulla droga alla camorra. A Diego Maradona mancano gli strumenti per gestire una celebrità simile ma Kapadia sottolinea la sua capacità di vincitore: “È così sveglio e scaltro. Non importa quante volte fallisce, si rialza sempre e va avanti. Com’è possibile che una persona con le sue origini passi tutto quello che ha passato lui senza risentirne? È un vero lottatore e la sua è una storia che morivo dalla voglia di raccontare». Un ritratto ben preciso di uno dei più geniali e controversi campioni di tutti i tempi e di quanto gli sia costato essere così famoso. L’idea di creare un docufilm sul personaggio di Diego Armando Maradona è nata nel 2012 quando il produttore Paul Martin propose il progetto al regista Asif Kapadia. L’idea e il fascino della figura di Maradona hanno attirato lo stesso premio Oscar che dopo aver lavorato al documentario Amy, ha scelto sette anni dopo dal primo approccio di realizzare “Diego Maradona”. Non mancano le scene diventate tra le più celebri del calciatore come quelle girate il 5 luglio 1984, il giorno della sua presentazione allo stadio San Paolo di Napoli o del pianto liberatorio avvenuto davanti alle telecamere. Un ritratto crudo costruito grazie ad interviste esclusive e immagini inedite