Moglie e amante e un marito a metà

Cinema

Cosa succederebbe se una donna, dopo aver scoperto di essere stata tradita, decidesse di superare il trauma e condividere suo marito con l’altra donna? È il dilemma che si pone la regista francese e sceneggiatrice francese Alexandra Leclère nella spassosa e divertente commedia Un marito a metà. Appuntamento, in prima tv, sabato 7 settembre alle 21.15 su Sky Cinema Due  

Non poteva essere che una regista donna come Alexandra Leclère a dirigere Un marito a metà, in prima tv, sabato 7 settembre alle 21.15 su Sky Cinema Due. Perché in questo classico triangolo perverso e ironico tra marito, moglie mora e amante bionda, in questa tipica commedia francese piena di dialoghi alla fine escono fuori molte verità al femminile su quello che accade tra due donne quando c'è un uomo nel mezzo e neppure troppo affascinante.

Questa la storia. Dopo 15 anni di matrimonio e due figli, la violinista Sandrine (Valérie Bonneton) scopre che il marito Jean (Didier Bourdon) la tradisce con la bella e algida Virginie (Isabelle Carré), proprietaria di una libreria antiquaria. Inizialmente Sandrine fa la cosa giusta, chiede a Jean di lasciare subito Virginie e lui le ubbidisce per paura di perdere la famiglia.  Ma poi Sandrine, animata da spirito materno, ci ripensa quando si accorge che Jean non è più felice. Decide così di proporre alla rivale una sorta di “affido congiunto” (che è anche il titolo originale del film) del marito fedifrago.

Una sorta di fifty-fifty, ovvero una settimana per uno con l'uomo desiderato. Ma il povero Jean, dopo un'iniziale felicità, si ritrova in un bel casino e con un trolley sempre in mano. Tanti i cambiamenti nella sua vita. La moglie, data per scontata, comincia ad avere modalità seduttive inaspettate, mentre l'amante diventa per la prima volta una casalinga con cui condividere cene e tv. Insomma tutto si ribalta, mentre monta chiaramente tra le due donne una lotta senza esclusione di colpi e la figura di Jean, allo stesso tempo, quasi tramonta nei loro cuori.  E alla fine sembra solo restare un gioco di potere, crudo ma anche complice, tra Sandrine e Virginie.

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