Si è spento a 83 anni Carlo Delle Piane Nel corso di una carriera lunga 70 anni, l’attore aveva lavorato con Alberto Sordi, Aldo Fabrizi, Totò, Vittorio Gassman, Manio Monicelli e soprattutto con Pupi Avati: Ecco la classifica con i suoi 5 migliori film
Addio a Carlo Delle Piane: un grande del cinema italiano
Al cinema come nella vita, ci sono facce che non si dimenticano. Profili che si stagliano nell'immaginario collettivo. Tratti somatici che diventano il marchio, la cifra stilistica di un attore. Perché il cinema è soprattutto una questione di immagini. È il Caso di Carlo Delle Piane, nato a Roma il 2 febbraio del 1936. A 10 anni, nel corso di una partitella di calcio, una pallonata gli fratturò il setto nasale. Quell'incidente regalo al suo naso quella forma unica e originale. Eduardo avrebbe detto: "Da un male nasce un bene. "Così quel profilo bizzarro, quella fisicità particolarissima, consentì a Carlo Delle Piane di esordire giovanissimo in Cuore (1948) trasposizione cinematografica del libro di De Amicis. Parliamo di un'epoca in cui i caratteristi, caratterizzavano davvero il cinema italiano. Con grande onestà, in un’intervista datata 2015, l'attore ammise: "Molti approfittavano della mia faccia strana, particolare. Ma non ho mai sofferto di questo." Perché Delle Piane era anche un interprete di una sensibilità rara e profonda e non soltanto un viso buffo, perfetto per interpretrare "Gnaccheretta" il detenuto che esce dalla stufa in Ladro lui Ladra Lei, o per finire gabbato da Vittorio Gassman in L'Arcangelo, dov recita la parte del paparazzo. Del talento di Carlo si accorse Pupi Avati che lo volle in Tutti Defunti tranne i morti. Un gioiellino del cinema grottesco in cuui Delle Piane è Dante, un venditore di libri travolto da un vortice di delitti e leggende. Il film rivelò al pubblico doti recitative che nessuno prima di allora aveva notato in quel caratterista dai tratti unici. Il sodalizio Avati fu lungo e fruttuoso per entrambi. E proprio il regista bolognese, in occasione dell’assegnazione al premio alla carriera al Festival Cinevasioni disse le parole più giste nei confronti dell'attore: " Carlo Delle Piane è stato il filo rosso di tutto il cinema italiano dal dopoguerra ad oggi [...] è una persona di una sensibilità estrema che merita il premio che oggi gli viene riconosciuto, ne avrebbe meritati molti di più, ma soprattutto avrebbe meritato quell’attenzione da parte dei miei colleghi che non ha ricevuto. Questo è un mio grandissimo rammarico perché ad esempio in America o in Francia avrebbe ottenuto più considerazione". E un luogo comune, ma "Nemo propheeta in patria", specialmente in Italia. Ora Carlo se n’è andato. Ma restano i suoi 110 film. Certo, non tutti sono capolavori, ma vale la pena di scoprire ache quelli meno noti perché in ognuna di quelle pellicole, c'è un po' di quella vis comica, di quel talento genuino che solo Delle Piane e gli altri grandi che hanno fatto la storia del cinema possedevano.
I 5 migliori film di Carlo Delle Piane
La Famiglia Passaguai (1951)
Carlo Delle Piane è Gino, detto "Pecorino", figlio di Aldo Fabrizi e Ave Ninchi. Parliamo di una delle famiglie più esilaranti mai apparse sul grande schermo. Carlo è irresistibile quando chiede soldi al fidanzato della sorella (Giovanna Ralli) o al padre, in cambio di un favore. Il personaggio, con gli stessi esiti comici, anche negli altri 2 film della trilogia: La famiglia Passaguai fa fortuna e Papà diventa Mamma.
Guardie e Ladri (1951)
Anche in questa commedia, firmata da Mario Monicelli, Carlo Delle Piane interpreta un figlio. In Questo il film suo nome è Libero Esposito. Suo padre è il grande Totò. A proposito del principe De Curtis Carlo dichiarò: "Totò era un grande uomo riservato, forse poteva dare l'idea di una persona triste, molto riservata, mai presuntuosa."
Un americano a Roma (1954)
È impossibile non ridere fino alle lacrime, assistendo ai duetti tra il personaggio interpretato da Carlo Delle Piane, ovvero Romolo Pellacchioni, detto "Cicalone", e Alberto Sordi, qui nei panni dell'epocale Ferdinando Moriconi, soprannominato "Santi Bailor". Tra gatti Mammoni, e sceriffi di Kansas City, Cicalone è un valore aggiunto in un capolavoro assoluto della Storia del cinema. Insomma. "Se aspettamo i amerecani ce annamo nel 2000 a Broadway!"
Una Gita Scolastica (1983)
Per questa interpretazione, Carlo Delle Piane si aggiudica, alla Mostra del cinema di Venezia, il premio Pasinetti e altri 2 riconoscimenti: il Nastro D'argento e il Globo 'oro. Pupi Avati firma un delicato e toccante affresco dell'Italia del 1914. Carlo, per l'occasione tinto di biondo, è il professore Carlo Balla, timido e impacciato docente innamorato di Tiziana Pini
Regalo di Natale (1986)
Il film che ha cambiato la carriera di Carlo Delle Piane. Nei panni dell’avvocato Antonio Santella, che mangia solo patate lesse, Carlo Delle Piane rivela al mondo tutto il suo eclettico talento drammatico. Pupi Avati gli affida un personaggio destinato a entrare di diritto tra i cattivi più indimenticabili mai apparsi al cinema. E l'attore, al Festival di Venezia, vince una strameritata Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile.