Da giovedì 20 giugno nei cinema italiani, “Rapina a Stoccolma”, ispirato a un caso di cronaca realmente accaduto
Si ispira a un evento accaduto nel 1973 il film “Rapina a Stoccolma”, diretto dal canadese Robert Budreau con Ethan Hawke e Noomi Rapace. In uscita in tutte le sale italiane giovedì 20 giugno, distribuito da M2 Pictures, racconta la vicenda da cui ha avuto origine la Sindrome di Stoccolma.
Rapina a Stoccolma: la trama
Siamo a Stoccolma nel 1973 e Lars Nystrom, rapinatore eccentrico e dai modi bizzarri, irrompe con un mitragliatore nella Kreditbank, prendendo in ostaggio alcune persone presenti. L’uomo vuole che le autorità rilascino il suo amico Gunnar, detenuto nelle carceri del Paese. Il sequestro dura quasi 6 giorni e, nel passare delle ore, tra il rapinatore ed alcuni degli ostaggi si sviluppa un rapporto quasi paradossale, che porta alcuni di essi ad aiutare l’uomo. Tra questi, Bianca, moglie e madre di due bambini, arriva ad avere una forte empatia con Lars. Il film è stato presentato in anteprima al Tribeca Film Festival.
Rapina a Stoccolma: il cast
A interpretare l’eccentrico rapinatore Lars Nystrom, l’attore e scrittore americano Ethan Hawke, noto per essere uno dei protagonisti del cult “L’attimo fuggente” di Peter Weir. In seguito, l’attore è stato candidato 4 volte ai Premi Oscar, di cui due come sceneggiatore per “Before Sunset - Prima del tramonto” nel 2005 e “Before midnight” nel 2014. Accanto a lui, nei panni di Bianca, la svedese Noomi Rapace, diventata famosa soprattutto per il ruolo di Lisbeth Salander nella trilogia “Uomini che odiano le donne”, “La ragazza che giocava col fuoco” e “La regina dei castelli di carta”, tratti dagli omonimi romanzi di Stieg Larsson. Gunnar, l’amico detenuto di Nystrom, ha le fattezze di Mark Strong (“Shazam!”, “Kingsman: Il cerchio d'oro”). Nel cast, anche Christopher Heyerdahl, Thorbjorn Harr, Bea Santos, Shanti Roney, Mark Rendall, John Ralston, Gustaf Hammarsten e Ian Matthews. Il regista canadese Robert Budreau è anche sceneggiatore e produttore del film.
La vicenda a cui si ispira il film
La crime comedy “Rapina a Stoccolma” prende spunto da un episodio realmente accaduto nel 1973 e riportato alle cronache in un articolo apparso su The New Yorker nel 1975 a firma Daniel Lang. Nell’articolo veniva riportata la vicenda che ha dato origine al termine Sindrome di Stoccolma, che indica quella particolare patologia che porta la vittima di una violenza - fisica o psicologica - ad avere una sorta di dipendenza dal proprio aggressore.
È proprio quello che accadde il 23 agosto 1973 quando Jan-Erik Olsson, un 32enne evaso dal carcere dove scontava una pena per furto, tentò una rapina alla sede della Sveriges Kredit Bank di Stoccolma prendendo in ostaggio tre donne e un uomo. Come riscatto per liberare gli ostaggi, Olsson chiese la liberazione di Clark Olofsson, un suo amico detenuto. La prigionia durò circa 130 ore, in cui le autorità provarono a trattare con il malvivente. Alla fine, in seguito anche al lancio di lacrimogeni da parte della polizia, l’uomo si arrese e gli ostaggi furono liberati. In seguito, nel corso delle interviste rilasciate dai sequestrati, risultò che la prigionia non era stata vissuta in maniera negativa. Alcuni di loro arrivarono a giustificare Olsson e andarono anche a trovarlo in carcere.