L'angelo del Crimine: la vera storia di Carlos Robledo Puch

Cinema

"L'angelo del crimine", film nelle sale italiane dal 30 maggio, racconta la storia di Carlos Robledo Puch, il più grande criminale d'Argentina

La storia di Carlos Robledo Puch è diventato il soggetto del film “L’angelo del crimine”, in uscita il 30 maggio e diretto da Luis Ortega. Nel cast ci sono Lorenzo Ferro, Chino Darín, Mercedes Morán, Daniel Fanego e Luis Gnecco. Il film è stato presentato al Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard ed è il miglior successo nella storia del cinema argentino raccogliendo più di un milione di spettatori. Prodotto da Pedro Almodovar e suo fratello Augustin, “L’angelo del crimine” racconta la folle corsa criminale di Robledo Puch salito agli onori della cronaca nera per i suoi undici omicidi commessi tra il 1971 e il 1972. Dai piccoli furti a Buenos Aires all’uccisione di uomini e donne innocenti, un’escalation senza precedenti che si è interrotta solo nel 1972. Il giovane, di famiglia onesta e borghese, è stato processato e condannato all’ergastolo.

Carlos Robledo Puch, il più grande assassino d'Argentina

Carlos Robledo Puch ha agito nei primi anni ‘70 ed ha commesso 10 omicidi accertati più un tentativo che però non è mai stato accertato. Inoltre l’uomo è stato condannato per 17 rapine, due tentativi di stupro e due rapimenti. Tutti questi reati sono stati commessi tra il 1970 e il 1972 ed erano caratterizzati da un insolito grado di violenza e freddezza totalmente contrapposti al suo viso angelico e alla sua giovanissima età. Con un suo compagno di scuola aveva iniziato a compiere piccoli furti in città poi ha cominciato a farsi travolgere inesorabilmente dall’adrenalina e da una violenza senza precedenti. Attualmente è considerato il più grande assassino della storia criminale argentina. Al momento della sua condanna all’ergastolo, nel 1980, pronunciò le seguenti parole: «È tutta una farsa. Sono condannato ingiustamente. Un giorno uscirò e vi ucciderò». Attualmente Robledo Puch continua a scontare la sua pena in un padiglione della prigione Sierra China, nella città di Olavarría a Buenos Aires. Nel 2000 è stato in grado di richiedere il rilascio condizionale, ma gli è stato negato perché secondo i giudici non è in grado di poter vivere in libertà con altre persone e non ha mostrato alcun segno di pentimento e miglioramento. Inoltre nessuno dei parenti ha accettato la possibilità di ospitarlo. La richiesta di libertà è stata nuovamente respinta nel 2011 e nel 2013. Solo nel 2016 ha potuto lasciare la prigione per qualche ora (per motivi di studio) ed è stato scortato da una dozzina di poliziotti. 

Tutti i crimini commessi da Robledo Puch

Il primo omicidio di Robledo Puch è avvenuto il 3 maggio 1971 quando ha ucciso a colpi d’arma da fuoco José Bianchi. Nello stesso frangente la moglie della vittima è stata violentata. Dopo 11 giorni ha ucciso il guardiano notturno di un bowling, Manuel Godoy, e ha rapito per qualche ora il responsabile locale Pedro Mastronardi. Tra maggio e giugno 1971 ha commesso altri tre omicidi e violentato due delle vittime: Virginia Rodriguez e Ana Maria Dinardo. Nell’agosto dello stesso anno è stato coinvolto in un devastante incidente automobilistico, mentre tre mesi dopo ha ucciso Raúl Del Bene, guardia di un supermercato a Boulogne. Dopo altri tre omicidi, la folle corsa criminale di Robledo Puch si è interrotta nel febbraio 1972 quando dopo aver sparato a Manuel Avecedo è stato finalmente catturato dalla polizia. Lo stesso criminale ha tentato l’evasione dal carcere di Olmos, ma la sua fuga è durata solo 64 ore.  

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