David di Donatello 2019, tutti i vincitori

Cinema

Paolo Nizza

29-vincitori-david-di-donatello-getty

Dogman trionfa al 64.ma edizione dei David di Donatello. Il fim di Matteo Gattone vince 9 David tra cui il premio per il miglior film e la miglior regia. Elena Sofia Ricci si aggiudica la statuetta come miglior attrice pritagonista per Loro. Miglior attore protagonista Alessandro Borghi per Sulla mia pelle

I Vincitori del David di Donatello 2019

Dogman di Matteo Garrone vince il David di Donatello 2019 come miglior film. E oltre al premio più ambito si aggiudica altre 8 statuette per un totale di 9 David su 16 nomination. Applauditissimo anche il vincitore del premio per il miglior attore protagonista, Alessandro Borghi, che ha prevalso su Marcello Fonte di 'Dogman' grazie alla sua strepitosa interpretazione di Stefano Cucchi in 'Sulla mia pelle' di Alessio Cremonini. Il film e'stato premiato anche per la miglior regia di un esordiente, ha vinto il premio David Giovani e quello per il miglior produttore, Cinema Undici e Lucky Red. Miglior attrice Elena Sofia Ricci, premiata per la sua interpretazione di Veronica Lario in 'Loro' di Paolo Sorrentino, mentre miglior attrice non protagonista è Marina Confalone per 'Il vizio della speranza'di Edoardo De Angelis.

 

TUTTI I PREMI DAVID DI DONATELLO 2019.

 - Miglior film: 'Dogman' di Matteo Garrone

- Miglior regia: Matteo Garrone per 'Dogman'

- Miglior regista esordiente: Alessio Cremonini per 'Sulla mia

pelle'

- Miglior attore protagonista: Alessandro Borghi ('Sulla mia

pelle' di Alessio Cremonini)

- Miglior attrice protagonista: Elena Sofia Ricci ('Loro' di

Paolo Sorrentino)

- Miglior attore non protagonista: Edoardo Pesce ('Dogman' di

Matteo Garrone)

- Miglior attrice non protagonista: Marina Confalone ('Il vizio

della speranza' di Edoardo De Angelis)

- Miglior sceneggiatura originale: Matteo Garrone, Massimo

Gaudioso e Ugo Chiti ('Dogman')

- Miglior sceneggiatura non originale: James Ivory, Luca

Guadagnino e Walter Fasano ('Chiamami col tuo nome' di Luca

Guadagnino)

- Miglior produttore: Cinemaundici e Lucky Red

Miglior autore della fotografia: Nicolaj Bruel ('Dogman' di

Matteo Garrone)

- Miglior musicista: Sascha Ring e Philipp Thimm

('Capri-Revolution' di Mario Martone)

- Miglior canzone originale: 'Mistery of love' di Susfjan

Stevens ('Chiamami col tuo nome' di Luca Guadagnino)

- Miglior scenografo: Dimitri Capuani ('Dogman' di Matteo

Garrone)

- Miglior costumista: Ursula Patzak ('Capri-Revolution' di

Mario Martone)

- Miglior truccatore: Dalia Colli e Lorenzo Tamburini ('Dogman'

di Matteo Garrone)

- Miglior acconciatore: Aldo Signoretti ('Loro' di Paolo

Sorrentino)

- Miglior montatore: Marco Spoletini ('Dogman' di Matteo

Garrone)

- Miglior suono: Maricetta Lombardo, Alessandro Molaioli,

Davide Favargiotti, Mauro Eusepui, Mirko Perri e Michele

Mazzucco ('Dogman' di Matteo Garrone)

- Migliori effetti visivi: Victor Perez ('Il ragazzo invisibile

- Seconda generazione' di Gabriele Salvatores)

- Miglior documentario: 'Santiago, Italia' di Nanni Moretti

- Miglior film straniero: 'Roma' di Alfonso Cuaron

- Miglior cortometraggio: 'Frontiera' di Alessandro Di Gregorio

- Premio David Giovani: 'Sulla mia pelle' di Alessio Cremonini

 

David di Donatello il Racconto della serata

" Le sale vuote sono racchie, Le sale piene sono bellissime", Parola di Stefania Sandrelli, sempre elegantissima e fascinosa, diva senza tempo, imperturbabile e adorabile sul palco dell'edizione 2019 dei David di Donatello. Tra un Enrico Brignano che scherza sulle maestranze (ma quanto sono brave quelle del nostro cinema, meriterebbero un Oscar perpetuo). Il cinema risulta sempre magico. Anche per chi non c’è piu, come nel caso dell'immenso Ennio Fantastichini. E tra un Edoardo Pesce che, a giudicare dalla stazza, piu che David pare Golia, premiato per il pugile tossicofilo e violentissimo di Dogman e Maria Confalone, napoletana con Il vizio della Speranza, si assegna uno strameritato premio alla Carriera a Tim Burton. Un regista americano, ma che, parimenti a noi italiani, parla con le mani e soprattutto con le emozioni. Il 28 marzo  esce il suo Dumbo e  il suo percorso, simile  a quello dell’elefantino volante deve tanto a Fellini, Bava e a Argento. Burton premia l'esordiente Alessio Cremonini, regista di Sulla mia pelle. Il Sogno incontra la realtà, quella più cruda e difficile. Ma in fondo non è questa la vera essenza del Cinema. Sicché  è d’obbligo firmare la busta , impreziosita dal David Giovani. Per fare un buon film, parola di Burton, bisogna utilizzare al meglio quello che si ha. Per cui chi meglio di Roberto Benigni può premiare Tim Burton. Sul palco abbiamo due misteriosi e immaginifici costruttori di mondi. Quasi 2 vicini di casa, in attesa del Pinocchio , firmato Garrone, che Benigni interpreterà. La chiosa riguarda Bernardo Bertolucci. Con un frase il cineasta parmense ti incanta:  "Il cinema mi serve per dare uno stile alla mia vita e per non impazzire". Così sulle ali creative della  follia arriva il premio alla sceneggiatura originale a Dogman. In  fondo solo il grande  schermo  può raccontare, descrivere  con emozione e minuzia il delirio. Chi può  immaginare un chihuahua nel freezer se non un scenggiatore italiano? Si parla di Italia  e pensi subito alla musica. E se immagini una colonna sonora il primo nome che ti viene in mente è Ennio Morricone.  Il premio per la musica va agli autori americani di Capri Revolution. E ci sta troppo bene un Andrea Bocelli  che intona un brano di Il Gladiatore. E' sempre una lotta, una sfida, portare a termine un film. E  a volte puoi chiedere aiuto a un figlio. In questa caso è Matteo Bocelli ad affiancare il padre, cantando un pezzo di Lo Schiaccianoci. Tocca poi  all'omaggio a Carlo Vanzina,  divertente  quanto necessario.  Un po’ come i bozzetti di film mai realizzati da Fellini o da Pasolini. A volte abbiamo nostalgia delle cose che non ebbero  mai un cominciamento. Ma basta l’immagine in primo piano della sublime Anna Magnani a riportarci alla realtà:"Guai sei non ci fossro gli attori, per quanto egoisti e narcisi". Per cui lo statuario Roul Bova consegna il David alla migliore attrice protagonista. Vince il suo terzo David di Donatello Elena Sofia Ricci per il film Loro. Riconoscimento strameritato.  La sua Veronica Lario è uno dei personggi che resteranno nella storia del cinema italiano.  Grazie anche al genio di Paolo Sorrentino e alla bravura di Tony Servillo Loro si sono trasfigurati in Noi. E’ il turno di un altro demiurgo della settima arte. Si tratta di Nanni Moretti premiato per il miglior documetario con Santiago-Italia. E' bello che Nanni nel discorso di premiazione renda omaggio agli altri candidati. Poi si vola a Hollywood. Sul palco arriva Uma Thurman. Ha cominciato a recitare a 15 anni e ora è una star planetaria. La sua carriera è iniziata a decollare con Il Barone di Munchhausen di Terry Gilliam. Come un tuono irrompe una clip di Vittorio Gassman che recita. “L’attore finge sentimenti  che non prova, è mostro per definizione”.  Sicché è d’uopo parlare del David per il miglior attore protagonista. Il Premio viene assegnato ad Alessandro Borghi per aver interpretato Stefano Cucchi  in Sulla mia pelle.  Borghi dedica il premio agli esseri umani e alla Famiglia Cucchi.  Non si poteva fare dedica migliore.

E' il momento del David speciale a Dario Argento. Il maestro confessa di avere le paure di tutti noi. Certo, magari tavolta prova qualche brivido segreto. Come il timore di rompere il Vaso di pandora facendolo cadere sul lavandino. Da Profondo rosso a Suspiria , passando per Inferno, comprendi tutta la complessità del genio di Argento, sospeso tra thriller e horror, ma il segreto è nascosto nel prossimo film. E di questo scaramanticamente Dario non parla.  Forse avrebbe meritato di essere premiato per i tanti capolavori diretti, ma in fondo meglio tardi che mai.

Sullo schermo si palesa Fellini che ci spiega cos’è un regista: Un uomo  che deve fare tante scelte in poco tempo. E ad assegnare il David alla regia c'è Stefano Accorsi. Il premio va a Matteo Garrone  per Dogman. Il regista commenta senza grandi attori non si va da nessuna parte. Ma sarà vero che Garrone somiglia ad Accorsi? La musica non è ancora finita è il David di Donatello va alla canzone di Chiamami col tuo nome. Meritato il premio speciale a Francesca Lo Schiavo, un riconoscimento al cinema italiano  che in Francesca ha trovato una testimone d'eccezione. In fondo l'arte è sempre guardare oltre. Un po' come in Chiamami col tuo nome che vince anche il David per la miglior sceneggiatura non originale. Il montaggio lo vince Dogman, magari un'arte talvolta invisibile, ma in questo caso virtuosa ed efficace. Parimenenti al mestiere del produttore. Quindi si cita il grande Franco Cristaldi che dicevea "Il cinema è un'industria culturale. Realizzare film significa anche assumersi una responsabilità sociale e morale. Pertanto non dobbiamo produrre quello che si può vendere, ma vendere quello che si vuol produrre". Il premio va a Sulla mia pelle. Nel ricordo di Bruno Ganz, Stelvio Cipriani e Fabrizio Frizzi, arriva il David di Donatello al miglior film straniero. Vince Roma. Ritira il premio il regista Alfonso Cuaron.

Last but not least è il momento del David di Donatello 2019 per il miglior film. Ad aggiudicarsi il premio è Dogmam. Matteo Garrone abbraccia la statuetta. Ne ha vinte nove. Il suo film,  liberamente ispirato alla vicenda del Canaro è un'opera livida e plumbea straordinariamente interpretata. Sigmund Freud diceva, "I cani amano i loro amici e mordono i nemici, a differenza delle persone incapaci di amore puro e bisognose di mescolare odio e amore." Così nel mostrarci cuccioli dalle razze e dalle taglie più svariate, il film di Matteo Garrone si interroga sul perpetuo conflitto tra bene e male.

 Ci vediamo l’anno prossimo

 

 

 

-

 

 

Spettacolo: Per te