Carlo Verdone: i migliori film dell'attore e regista

Cinema
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Regista e attore di commedie con protagonisti alcuni personaggi entrati nella storia del cinema italiano: Carlo Verdone e i suoi migliori film

Carlo Verdone è uno dei più prolifici registi del nostro Paese e dal 1980, anno in cui ha diretto il suo primo film, “Un sacco bello”, ha inanellato un successo dietro l’altro. Oggi, con oltre 40 film all’attivo e numerosi premi ricevuti, Verdone è uno dei più apprezzati attori e registi del cinema italiano. Personaggi come Furio e Magda di “Bianco, rosso e Verdone” o l’hippie Ruggero di “Un sacco bello” sono entrati nella storia della commedia italiana. Negli anni ha alternato il cinema alla televisione e non tutti sanno che Carlo Verdone ha diretto anche diversi videoclip musicali, tra cui “Benvenuti in paradiso” di Antonello Venditti, suo storico amico. L’ultimo film diretto e interpretato dall'attore e regista romano è “Benedetta follia” del 2016, in cui recita accanto a Ilenia Pastorelli. Abbiamo selezionato alcuni dei film più significativi della sua straordinaria carriera

  • Un sacco bello
  • Bianco, rosso e verdone
  • Borotalco
  • Acqua e sapone
  • Io e mia sorella
  • Compagni di scuola
  • Maledetto il giorno che t’ho incontrato
  • Perdiamoci di vista
  • Viaggi di nozze

Un sacco bello

Primo film diretto da Carlo Verdone è “Un sacco bello”, del 1980, in cui l’attore interpreta i tre protagonisti principali e altri tre secondari. Enzo è un ragazzone trentenne senza amici, Leo è un goffo ragazzo di Trastevere che deve raggiungere la madre a Ladispoli per il ferragosto, Ruggero invece è un hippie che vive in una casa in Umbria con la fidanzata. Il film ottenne subito un successo clamoroso al botteghino e Verdone vinse il Nastro d’argento come miglior attore esordiente. Tra gli altri protagonisti, anche un indimenticabile Mario Brega. “Un sacco bello” fu prodotto da Sergio Leone, che volle fortemente portare sul grande schermo i personaggi che il comico aveva già fatto conoscere attraverso le numerose apparizioni televisive.

Bianco, rosso e Verdone

L’anno successivo, Verdone ci riprova con “Bianco, rosso e Verdone” e anche stavolta, dirige se stesso nelle vesti di più personaggi. Furio, funzionario statale logorroico e pignolo oltre ogni limite ; Mimmo, giovane goffo e impacciato in viaggio con sua nonna; e Pasquale, un meridionale emigrato in Germania, a Monaco di Baviera. Le vicende sono ambientate in un fine settimana elettorale e i protagonisti sono in viaggio per raggiungere il rispettivo seggio. Oltre a Verdone, fondamentali per la riuscita del film furono i personaggi secondari: Magda, la moglie di Furio (Irina Sanpiter), la nonna di Mimmo (Elena Fabrizi “Sora Lella”), e poi Milena Vukotic, Angelo Infanti e ancora Mario Brega. “Bianco, rosso e Verdone” ebbe un successo clamoroso al botteghino e ricevette 4 candidature ai David di Donatello.

Borotalco

Nel 1982 Verdone decide di recitare in un unico ruolo, quello di Sergio, venditore porta a porta protagonista di “Borotalco”. Per far colpo su Nadia, interpretata da Eleonora Giorgi, Sergio si finge un uomo di mondo. Ne nasce una commedia degli equivoci molto divertente sulle note delle canzoni di Lucio Dalla e degli Stadio. “Borotalco” ottenne nove nomination ai David di Donatello, aggiudicandosene cinque: miglior film, miglior attore protagonista, miglior attrice protagonista, miglior attore non protagonista (Angelo Infanti) e miglior colonna sonora.

Acqua e sapone

Quarta regia di Carlo Verdone, “Acqua e sapone” è un film del 1983 con protagonista lo stesso Verdone e Natasha Hovey, al suo esordio. La storia è quella di un’adolescente che sogna di fare la top model e arriva a Roma per fare alcuni provini. La madre (Florinda Bolkan) sceglie di farla seguire da un sacerdote. Non sa però che il curato viene sostituito da un bidello (Verdone), che si invaghisce della ragazza. Nel cast, anche Elena Fabrizi, Christian De Sica, Fabrizio Bracconieri, Michele Mirabella. David di Donatello a Elena Fabrizi come miglior attrice non protagonista.

Io e mia sorella

Nel 1987, Carlo Verdone decide di portare sullo schermo il rapporto fratello-sorella, con un film che lo vede protagonista insieme a Ornella Muti. Verdone è Carlo, un musicista classico di Spoleto sposato con una collega, interpretata da Elena Sofia Ricci. In seguito alla morte del padre, torna a casa Silvia, sua sorella un po’ irrequieta e combinaguai. Il film si aggiudicò due David di Donatello, due Nastri d’Argento, due Ciak d’Oro e un Globo d’Oro.

Compagni di scuola

Ispirato a un’esperienza personale, “Compagni di scuola” è un film corale con un cast composto da grandi amici del regista. Il pretesto è una rimpatriata di ex compagni di classe che, dopo 15 anni, si rivedono a casa di una di loro, diventata benestante. Nel corso della serata, ognuno di loro rivelerà il proprio fallimento, personale o lavorativo. La ricca proprietaria della villa è Nancy Brilli mentre i compagni di scuola sono lo stesso Verdone, Christian De Sica, Athina Cenci, Massimo Ghini, Eleonora Giorgi, Angelo Bernabucci, Alessandro Benvenuti, Maurizio Ferrini, Pietro Natoli, Fabio Traversa, Luigi Petrucci, Giusi Cataldo, Giovanni Vettorazzo. Il film ottenne tre nomination ai David di Donatello e Athina Cenci portò a casa la statuetta come miglior attrice non protagonista.

Maledetto il giorno che t’ho incontrato

“Maledetto il giorno che t’ho incontrato” è una commedia dal gusto agrodolce che fece conoscere un altro lato del regista. Verdone è Bernardo, un giornalista romano che lavora a Milano e che deve scrivere una biografia di Jimi Hendrix. Dallo psicologo, dove va perché è stato mollato dalla fidanzata, incontra Camilla (Margherita Buy), una ragazza complessata e fragile. I due si rivedono a Londra e in Cornovaglia e si innamoreranno. Candidato a nove David di Donatello, ne vinse cinque: migliore sceneggiatura, miglior attore protagonista, miglior attrice non protagonista, miglior fotografia e miglior montaggio.

Perdiamoci di vista

Con “Perdiamoci di vista” del 1994, Carlo Verdone dimostra di essere un autore e un regista versatile, in grado di trattare argomenti delicati con leggerezza. La storia è quella di un conduttore televisivo di successo che si trova a cambiare a causa di una ragazza disabile, interpretata da Asia Argento, che lo costringe a rivedere il suo modo di essere. Il film è una chiara presa di posizione contro la tv del dolore e contro l’ineguatezza delle nostre città nei confronti dei portatori di handicap. Asia Argento si aggiudicò il Ciak d’oro e il David di Donatello come miglior attrice protagonista, mentre Carlo Verdone vinse il David per la regia.

Viaggi di nozze

Nel 1995 Verdone torna al film a episodi con “Viaggi di nozze”, in cui segue le vicende di tre coppie di sposi, dal matrimonio al viaggio di nozze. Tre coppie diverse tra loro in cui vengono riproposti gli stereotipi dei personaggi che hanno fatto la fortuna dell’attore e regista romano. C’è il professor Raniero Cotti Borroni, vedovo alle seconde nozze con Tosca (interpretata da Veronica Pivetti), che ricorda molto il Furio visto in “Bianco, rosso e Verdone”. L’altra coppia è formata da Giovanni e Valeriana, eterni fidanzati che, alla partenza per la crociera di nozze, sono costretti a tornare a casa per un imprevisto. E poi ci sono Ivano e Jessica (Claudia Gerini), due coatti che fanno della trasgressione il loro stile di vita. L’espressione «’O famo strano» è entrata nel linguaggio comune. Il film fu campione d’incassi della stagione.

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