La prima notte del giudizio, quando tutto ebbe inizio

Cinema

Mercoledì 20 marzo alle 21.15 va in onda in prima visione tv su Sky Cinema Uno il prequel della saga de La notte del giudizio, che racconta della prima, sanguinaria festa dello “Sfogo”.

Quando nel 2013 James DeMonaco diresse il suo film La notte del giudizio, probabilmente non si sarebbe immaginato di dare il via a una saga cinematografica e televisiva giunta ormai a quattro film e una serie tv. Eppure, eccoci qua, con il quarto capitolo uscito l’anno scorso nelle sale, a fare da prequel alla storia narrata negli altri episodi: stiamo parlando de La prima notte del giudizio, in prima visione tv mercoledì 20 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno.


Le intenzioni di DeMonaco con questa nuova pellicola, che coinvolge giovani interpreti come Y’Lan Noel e Lex Scott Davis, ma anche una veterana come l’attrice premio Oscar Marisa Tomei, sono chiare fin dal titolo: raccontare della “prima volta”. In questo caso, della prima festa dello Sfogo, la notte in cui tutto è concesso, anche i crimini peggiori.


Come ben sapranno infatti gli appassionati della serie, nel futuro distopico raccontato da La notte del giudizio, una volta all’anno la popolazione ridotta allo stremo ha 12 ore per sfogare la rabbia e il malcontento, durante le quali può commettere le peggiori nefandezze, senza doverne pagare le conseguenze.


Ma come è cominciato tutto quanto? È proprio quello che racconta La prima notte del giudizio, ambientato all’alba della salita al potere negli Stati Uniti di un partito ultraconservatore. Siccome ampie fasce di popolazione sono ridotte in miseria e la criminalità dilaga, si decide di verificare un’ardita teoria sociologica, dando vita a una prima, sperimentale notte dello Sfogo sull’isola di Staten Island, a New York.


Per spingere le persone a partecipare, il governo offre incentivi economici, soprattutto a chi lo farà in maniera attiva, compiendo i peggiori crimini. Nel frattempo, però, c’è anche chi protesta nel tentativo di fermare lo Sfogo, come la giovane Nya.


Dai toni del thriller del primo capitolo, la saga di The Purge (questo il titolo originale della serie) slitta sempre di più verso la critica sociale, dipingendo in toni cupi una società distopica che vuole essere una proiezione nemmeno così lontana di quella in cui viviamo.

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