Pierfrancesco Favino: la carriera e i migliori film

Cinema

Sarà Bettino Craxi nel prossimo film di Gianni Amelio: la carriera di Pierfrancesco Favino

Attore, doppiatore e, come abbiamo avuto modo di vedere in occasione delle sue partecipazioni al Festival di Sanremo, anche presentatore, cantante e ballerino: Pierfrancesco Favino è un artista poliedrico e versatile. Ha interpretato più di cinquanta film, tra cinema e televisione, e sta per intraprendere una nuova sfida, calandosi in un personaggio molto importante per la storia del nostro Paese. L’attore di origini pugliesi sarà infatti Bettino Craxi in “Hammamet”, prossimo film di Gianni Amelio, previsto per il 2020, a vent’anni dalla scomparsa dell’ex segretario del PSI ed ex Presidente del Consiglio. Il ruolo del politico italiano arriva dopo quello del boss Tommaso Buscetta nel film “Il traditore” di Marco Bellocchio, in uscita quest’anno. Favino è anche uno dei pochi attori a essere riuscito a prendere parte a produzioni cinematografiche e televisive internazionali, lavorando a Hollywood con registi del calibro di Ron Howard e Spike Lee.

La televisione

Nato nel 1969 a Roma da genitori pugliesi, Pierfrancesco Favino si diploma all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D’Amico e prende parte ad alcune piccole produzioni teatrali. I primi ruoli importanti arrivano con le fiction televisive: l’attore debutta sul piccolo schermo nel 1991 con “Una questione privata”, tratto dall’omonimo romanzo di Beppe Fenoglio. Prende parte ad altre fiction di successo, tra cui “Amico mio”, “Padre Pio”, “La sindone”, ma a consacrarlo è il ruolo da protagonista in “Gino Bartali - L’intramontabile”. Nei panni del ciclista toscano, Favino dà subito dimostrazione di essere un professionista che si prepara con meticolosità per entrare nella parte. Per interpretare Bartali, infatti, l’attore si è allenato per un lungo periodo in bicicletta, arrivando a percorrere circa 5000 km. Pur privilegiando il grande schermo, nel corso della sua carriera Pierfrancesco Favino ha alternato la recitazione al cinema con la partecipazione a serie tv e fiction televisive. L’ultima a cui ha preso parte è la serie tv americana “Marco Polo”.

In tv, l’attore si è anche cimentato nel ruolo di presentatore: nel 2018 è stato scelto da Claudio Baglioni per condurre la 68esima edizione del Festival di Sanremo, accanto a Michelle Hunziker.

Il cinema

Al cinema, Pierfrancesco Favino si è fatto notare nel primo film di successo di Gabriele Muccino “L’ultimo bacio”, del 2001, con Stefano Accorsi. Successivamente, la carriera dell’attore ha avuto una virata verso ruoli più drammatici, come quello del sergente Rizzo in “El Alamein - La linea del fuoco” di Enzo Monteleone, per cui ottiene la candidatura ai David di Donatello. Recita poi nel secondo film di Luciano Ligabue, “Da zero a dieci” e in numerose altre commedie italiane.

Con il ruolo del Libanese nel film “Romanzo criminale” di Michele Placido, Pierfrancesco Favino si aggiudica il David di Donatello e il Nastro d’argento come miglior attore non protagonista. Seguono “Una notte al museo” di Shawn Levy con Ben Stiller, “La sconosciuta” di Giuseppe Tornatore e “Saturno contro” di Ferzan Ozpetek. Dopo un periodo americano, in cui viene diretto da Andrew Adamson, Spike Lee e Ron Howard, Favino è nuovamente sul set con Gabriele Muccino, in “Baciami ancora”, seguito del 2010 de “L’ultimo bacio”. Ancora una volta, l’attore ottiene una candidatura ai David di Donatello.

Seguono “Cosa voglio di più” di Silvio Soldini, “La vita facile” di Lucio Pellegrini, dove ritrova Stefano Accorsi. Il secondo David di Donatello e il secondo Nastro d’argento come miglior attore non protagonista arrivano nel 2012 con il ruolo dell’anarchico Pinelli in “Romanzo di una strage” di Marco Tullio Giordana.

Nel 2014 Pierfrancesco Favino è poi protagonista con Greta Scarano di “Senza nessuna pietà”, esordio alla regia di Michele Alhaique, film per cui l’attore ingrassa di venti chili. L’anno successivo è in “Suburra” di Sergio Sollima, insieme a Claudio Amendola, Elio Germano, Alessandro Borghi e Greta Scarano. Per “Moglie e marito”, film del 2017 di Simone Godano, Favino si aggiudica il Premio Nino Manfredi ai Nastri d’argento.

In attesa di vederlo nel prossimo film di Marco Bellocchio, attualmente l’attore è al cinema con “Moschettieri del re - L’ultima missione”.

Il teatro

Il teatro è il primo amore di Pierfrancesco Favino: l’attore è uno dei fondatori dell'Actor's Center di Roma e ha sempre alternato la recitazione sul palcoscenico a quella dietro la macchina da presa. Nel 2013 ha diretto e interpretato con Paolo Sassanelli ”Servo per due”, ispirata all’“Arlecchino servitore di due padroni” di Goldoni. Nel corso del 2018 e 2019, Favino è a teatro con l’adattamento de "La notte poco prima delle foreste" di Bernard-Marie Koltès, con la regia di Lorenzo Gioielli.

L’attore è anche doppiatore: sua la voce di Daniel Day-Lewis in “Nine” e in “Lincoln” e di Vincent Cassel ne “Il racconto dei racconti - Tale of tales”.

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