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End of Justice – Nessuno è innocente, con un istrionico Denzel Washington

Cinema

Appuntamento, in prima tv, venerdì 18 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno - Un grande Denzel Washington, candidato come Miglior attore agli Oscar® e ai Golden Globe 2018, nei panni di un legale. Roman è un avvocato di Los Angeles che lavora nelle retrovie per il collega William e insieme si occupano di clienti appartenenti a classi sociali bisognose. Quando William viene ricoverato in ospedale, toccherà a Roman doversi barcamenare in prima persona dei casi dello studio, andando incontro a molti problemi. Nel cast anche Colin Farrell

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Los Angeles non è solo studi cinematografici, America Dream e Mulholland Drive. Dentro il paradiso dei sogni ci sono anche tanti casi giudiziari, gente che non ce l'ha fatta, losers. E Roman J. Israel (Denzel Washington) protagonista di End of Justice: Nessuno è innocente di Dan Gilroy, è un avvocato ruvido, coraggioso e pieno di spirito, che difende i deboli.  Roman, nel film in onda, in prima tv, su Sky Cinema Uno venerdì 18 gennaio alle 21.15, si occupa di clienti bisognosi, persone senza denaro e dunque senza possibilità di avere una reale difesa in tribunale. Va detto però che l'avvocato dei deboli, per il suo singolare carattere, è stato sempre tenuto dal suo collega William Jackson a fare manovalanza nello studio.

Ma quando William si ammala toccherà proprio a Roman fare in prima persona il lavoro duro e presentarsi in tribunale gli creerà non pochi problemi. Le cose si complicano ancora di più quando lo studio viene chiuso e Roman, dopo aver cercato per un po' di tempo di trovare una soluzione qualsiasi, alla fine un giorno si fa tentare da un'azione illegale e tutto il castello di carte della sua moralità crolla di colpo.

"Dan e io abbiamo parlato ampiamente degli aspetti spirituali ed etici della sua sceneggiatura – ha avuto modo di raccontare Denzel Washington che per questo ruolo ha corso per gli Oscar - . È un uomo molto buono che fino ad un certo punto ha avuto solo due cose nella vita, la legge e il suo capo, e ora che questi non c’è più deve darsi da fare ". Roman ha trascorso 40 anni in una stanza sul retro, "combattendo per i diseredati e sotto-rappresentati – ha spiegato invece il regista Gilroy- . È stata la sua passione divorante. Roman ha dedicato la sua vita al servizio della gente, ma trova scomodo poi essere in pubblico. Si sente a disagio, incapace di andare troppo lontano. Il suo imbarazzo si vede in tutto, nel suo modo di camminare, nel modo di parlare, in ogni grammo del suo essere". "Roman non ha alcun filtro - conclude Washington -. In lui non c’è nessuna possibilità di compromesso. È così idealista, puro, così moralmente sincero che non ha pazienza con le persone che non vedono le cose della giustizia come lui. Finisce per ferire le stesse persone che sta per proteggere. È inesperto su come trasmettere le sue conoscenze e così non va troppo lontano, si mette sempre nei guai".