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Vice, Christian Bale diventa Dick Cheney: 5 ragioni per vedere il film

Cinema

Matteo Rossini

Cinque buoni motivi per i quali non dovrete assolutamente perdervi "Vice - L'uomo nell'ombra", il film interpretato da uno straordinario Christian Bale premiato come "Miglior attore in una commedia o in un musical" ai Golden Globe Awards 2019.

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Christian Bale è stato tra i protagonisti indiscussi della 76° edizione dei Golden Globe, la cerimonia, tenutasi in California presso il prestigioso Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, che ha catalizzato l’attenzione di tutto il mondo. L’attore americano è stato premiato come “miglior attore in un film commedia o musicale” per il ruolo del protagonista Dick Cheney all’interno di “Vice - L’uomo nell’ombra”, la pellicola che racconta l’ascesa del vice presidente degli Stati Uniti d’America durante i due mandati di George W. Bush, in carica per il partito repubblicano dal 20 gennaio 2001 fino al 20 gennaio 2009.

Il film è stato tra i grandi favoriti ai Golden Globe presentandosi alle premiazioni con ben sei nomination, ma purtroppo soltanto Bale è riuscito a spuntarla portandosi a casa l’ambito riconoscimento. Tuttavia, la critica e il pubblico hanno apprezzato notevolmente la pellicola e noi abbiamo individuato cinque buoni motivi per cui non dovrete perdervelo assolutamente!


1) Il trasformismo di Christian Bale

Non c’è bisogno di sottolineare la straordinaria bravura dell’attore vista la sua lunghissima filmografia e i numerosi riconoscimenti ottenuti nel corso della carriera, ma in questa occasione Bale ha dato ancora volta sfoggio di non avere quasi rivali in quanto a trasformismo. Infatti, dopo aver perso peso ne “L’uomo senza sonno” e averlo preso per “American Hustle”, in questo film l’attore torna a ingrassare nuovamente modellando il suo corpo sulla persona di Cheney dando prova di non tirarsi mai indietro davanti grandi alle sfide.

2) Scoprire il lato più intimo di Cheney

"Vice - L'uomo nell'ombra" pone l’accento, soprattutto, sul rapporto tra Cheney e George W. Bush tracciando un profilo inedito del vicepresidente e mostrandone la sua vita a 360 gradi: dall’ascesa al potere al rapporto con la famiglia e la moglie Lynne Cheney, interpretata da una bravissima Amy Adams.

3) Conoscere il passato per affrontare il futuro

La figura di Dick Cheney è sicuramente tra le più discusse e controverse dei tempi recenti e la sua riproposizione cinematografica ha riacceso un dibattito a livello politico, il film cerca di portare al pubblico nuove chiavi di lettura per far conoscere il passato con l’obiettivo di comprendere più approfonditamente il presente così da esser pronti ad affrontare il futuro.

4) Una regia magistrale

Se è vero che Christian Bale ha dato tanto al film grazie alla sua interpretazione, non è però da sottovalutare il registro stilistico di Adam McKay che ha dato vita a una pellicola in cui lo spettatore è completamente rapito per essere portato all’interno della scena vivendo l’avvicendamento della storia con un susseguirsi di emozioni e tensioni.

5) Non è solo politica

Ovviamente le tematiche politiche sono al centro del film, ma allo stesso tempo la regia di McKay scava molto più a fondo proponendo un’opera in grado di essere vista, apprezzata e compresa anche da coloro che non masticano quotidianamente dibattiti di questo tipo.