Appuntamento, in prima tv, sabato 30 novembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno - Sposi e separazione nella commedia, trasposizione cinematografica dell’omonima opera teatrale, con Francesca Inaudi nella toga di un giudice che si occupa di casi di divorzio. Mauro, Paolo, Roberto e Massimo sono quattro amici, tutti separati. Massimo è quello che sembra passarsela peggio da quando il giudice gli ha tolto tutto, dalla figlia alla casa, e tenta il suicidio. Gli amici gli staranno vicino riportandolo alla ragione. Cameo dell’ex rugbista Martin Castrogiovanni nei panni di un tassista
Da una parte quattro amici (Augusto Fornari, Toni Fornari, Simone Montedoro, Luca Angeletti) tutti separati, ognuno a modo suo, dall'altra una giudice molto professionale (Francesca Inaudi) con una grande paura di fare il “grande passo”, in amore visto quello che vede tutti i giorni nella sua aula. Sono i due mondi che si scontrano e incontrano nell'opera prima Finche' giudice non ci separi, una commedia scritta e diretta da Toni Fornari e Andrea Maia e tratta dalla piece teatrale di Augusto Fornari..
Un film (in prima visione su Sky Cinema Uno venerdì 30 novembre alle 21.15) che racconta di divorzi e separazioni, di amicizia e soprattutto di paura d'amare in una storia che ruota intorno alla disperazione in cui cade Massimo (Augusto Fornari) antiquario di libri antichi, dopo aver vissuto una separazione traumatica. Quando tenta il suicidio, gli amici di sempre, anche loro separati, gli si stringono intorno per aiutarlo. C’è Paolo (Angeletti) il più sensibile, Mauro (Montedoro), seduttore seriale e Roberto (Toni Fornari), che vive da separato in casa. Per una serie di coincidenze, Massimo si ritroverà come vicina di casa nel suo nuovo appartamentino proprio l'integerrima giudice che si è occupata del suo caso,
Fra gag, ironia dolce-amara e colpi di scena, la commedia cerca di dissipare i luoghi comuni che vedono nella figura dei giudici dei veri e propri carnefici quando una coppia sposata si separa. Perché separarsi è comunque sempre un trauma anche prima di arrivare davanti ad un’aula di tribunale dove non entrano sentimenti quali la solitudine o i rimpianti di passato sprecato.
