The Silent Man: Mark Felt “gola profonda” del Watergate

Cinema
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Arriva sugli schermi di Sky Uno, per la prima volta in tv, The silent man, la storia di Mark Felt vice direttore dell'Fb, i la gola profonda che rivelò ai giornalisti del Washington Post, Bob Woodward e Carl Bernstein, i dettagli sull'affare Watergate. Appuntamento domenica 18 novembre alle 21.15

La “gola profonda” del Watergate ispira il film The Silent Man (Mark Felt, The Man Who Brought Down the White House), pellicola, diretta da Peter Landesman con Liam Neeson nel ruolo di Mark Felt. L’appuntamento, in prima tv, domenica 18 novembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno.

Il film è incentrato su Mark Felt, vice direttore dell'Fbi dopo la morte improvvisa di J. Edgar Hoover nel 1972, ma anche deep throat, la gola profonda che rivelò ai giornalisti del Washington Post, Bob Woodward e Carl Bernstein, i dettagli sull'affare Watergate che condusse poi alla fine della presidenza Nixon, con le dimissioni del numero uno della Casa Bianca nel 1974 per evitare l'imbarazzo di un impeachment. Nonostante i sospetti, anche dello stesso Nixon, l’identità dell'agente come informatore fu mantenuta segreta per quasi trent'anni. Fu rivelata ufficialmente dallo stesso Felt solo nel 2005.

Nel film la presenza di Nixon è come un'ombra che fa sfondo alle vere vicende, quelle che riguardano appunto il ruolo di informatore di Felt, agli occhi del pubblico giustificato dal fatto che doveva preservare l’integrità del Federal Bureau of Investigation contro la corruzione della presidenza Nixon. Insomma un atto dovuto.

E in linea con quella che ormai sembra diventata una prassi a Hollywood, anche con questo film la separazione tra realtà e finzione è sempre più indistinta. Difficile, infatti, non fare paragoni con l'attuale panorama politico negli Stati Uniti, in particolare con il Russiagate, con le presunte interferenze della Russia nelle elezioni presidenziali americane del 2016. Trasportato nella realtà di oggi, il personaggio di Felt potrebbe essere sia l'ex capo dell'Fbi James Comey, fatto fuori dal presidente Trump, oppure Robert Mueller, l'ex direttore dell'Fbi attualmente procuratore speciale per le indagini sul Russiagate. E ancora prima del Russiagate l'altra possibile associazione è con Edward Snowden, l'ex agente della Cia che rivelò il programma di sorveglianza di massa del governo statunitense. In definitiva è difficile guardare il film senza far riferimento ad un contesto storico e politico attuale e senza pensare che, nonostante tutto, il mondo ha bisogno dei cosiddetti “whistleblower”, le talpe che spifferano segreti in nome della democrazia.

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