The Place, un film per guardarsi dentro

Cinema
Valerio Mastandrea
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Appuntamento, in prima tv, mercoledì 12 settembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno - Paolo Genovese (Perfetti sconosciuti) torna alla pellicola corale con alcuni tra i migliori attori italiani del momento, tra cui Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Alessandro Borghi, Vinicio Marchioni e Alba Rohrwacher. Un uomo è cliente abitudinario di un locale e riceve al suo tavolo un susseguirsi di visitatori. Ognuno di loro ha un desiderio e il misterioso uomo sembra poterli realizzare, ma sempre in cambio di alcuni compiti da svolgere.

Ci vuole davvero tanto coraggio a mettere in campo dopo il boom di Perfetti sconosciuti, un fantasy-drama oscuro, biblico, angelico e demoniaco allo stesso tempo come The Place, in onda per la prima volta in tv, mercoledì 12 settembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno.

Va detto che il suo regista, Paolo Genovese questo coraggio l'ha avuto davvero. Una location unica, quella di un bar, “The place”, nella periferia di Roma dove staziona, giorno e notte e sempre allo stesso tavolo, un uomo (Valerio Mastandrea). Di fronte a lui, tutta una serie di personaggi con un desiderio, un'ossessione, da soddisfare. E lui, l'uomo, fa sempre la stessa domanda: "fino a che punto sei disposto ad arrivare per ottenere quello che vuoi? Ma c’è comunque un prezzo da pagare.". E i suoi interlocutori. C’è anche chi accetta di uccidere una bambina pur di salvare il figlio che ha il cancro, come fa appunto il personaggio interpretato da Vinicio Marchioni. Ma di fronte all'uomo Mastandrea e al suo patto faustiano si troveranno a scegliere: il poliziotto Marco Giallini, la suora Alba Rohrwacher, il giovane Silvio Muccino, l'aspirante 'bella' Silvia D'Amico, il meccanico Rocco Papaleo, l'innamorata Vittoria Puccini, il cieco Alessandro Borghi e l'anziana Giulia Lazzarini. Nel cast, anche una sorprendente Sabrina Ferilli, una proprietaria di The place piena di solitudine.   Perché' le persone in The Place si affidano a Mastandrea? Non si sa. Certo c’è il libero arbitrio, si può rinunciare, si può dire no all'uomo del bar che mostra, allo stesso tempo, un'anima demoniaca ("credo nei dettagli"), ma angelica. 

Genovese ci porta in una struttura immaginativa aperta a molte risposte e altrettante interpretazioni. Le sue parole, pronunciate durante il lancio del film nei cinema risultano essere eloquenti: “Già in perfetti sconosciuti c'era in atto un gioco della verità, poi sono rimasto folgorato da una serie tv canadese, The Booth at the End, a cui è ispirata questo film, che metteva in scena la parte più nera delle persone come il fatto di quanto poco conosciamo noi stessi e chi ci circonda. Insomma c’è un nesso tra i due film. E poi il successo di Perfetti sconosciuti (oltre 17 milioni di incasso), mi ha permesso di vedere accettata ogni mia proposta. Il film – in ultima analisi ci fa confrontare con la nostra personale asticella morale, oggi siamo tutti pronti a giudicare gli altri. E questo anche grazie al volano dei social eThe place ci chiede di giudicare noi stessi e gli altri in modo più profondo.

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