Mercoledì 30 maggio alle 21.15, va in onda in prima tv su Sky Cinema Uno il film con Mandy Moore e Claire Holt bloccate all'interno di una gabbia in un mare infestato dagli squali
Lo squalo ha finito per incarnare così a fondo le nostre paure profonde di essere divorati da una belva assetata di sangue, da essere diventato protagonista di un prolifico sottogenere cinematografico ambientato in acque infestate da questi micidiali predatori. Tra gli ultimi arrivati della “stirpe”, oltre che tra i più interessanti e originali, c’è 47 metri, film di Johannes Roberts in prima visione tv mercoledì 30 maggio alle 21.15 su Sky Cinema Uno.
La pellicola che ha per protagoniste le due ex teen star Mandy Moore, cantante e attrice in film come I passi dell’amore e Perché te lo dice mamma, e Claire Holt, star di serie tv come The Vampire Diaries e Acquarius, vede due sorelle in vacanza in Messico in cerca di avventure.
Una delle due, Lisa (Mandy Moore), è appena stata lasciata dal ragazzo perché ritenuta troppo noiosa ed è in cerca di svago. L’altra, Kate (Claire Holt), è più avventurosa e disinibita e vuole a ogni costo distrarre la sorella dal cuore infranto.
Le ragazze incontrano due giovani messicani che le convincono a vivere un’avventura da brivido: farsi calare in una gabbia nel mare infestato dagli squali. Un’attività emozionante, ma a loro detta totalmente sicura. Lisa è dubbiosa, ma Kate insiste per farle provare questa esperienza.
Ovviamente, una volta sott’acqua le cose non vanno come previsto: a causa di un malfunzionamento, le ragazze si ritrovano intrappolate nella gabbia a 47 metri di profondità. Non solo l’ossigeno a loro disposizione è limitato: a rendere il tutto più complicato sono proprio gli squali che non vogliono lasciarsi sfuggire un così appetitoso spuntino.
Pur inserendosi all’interno di un filone già ampiamente esplorato, 47 metri riesce a distinguersi e a ritagliarsi una sua identità ben definita. Parte del merito va anche alle due interpreti principali, così come a un veterano come Matthew Modine, che mette tutta la sua sapienza scenica al servizio della storia.