Gianni Canova, Il cinemaniaco, ha incontrato Margherita Buy ed Edoardo Leo nell’aula magna dell’Università IULM di Milano, in vista dell’uscita nei cinema del loro prossimo film “Io c’è”, giovedì 29 marzo, distribuito da Vision Distribution.
Un misterioso oggetto coperto da un telo bianco al centro del palcoscenico. Si apre così la puntata del “Cinemaniaco incontra”. La breve ma efficace introduzione di Gianni Canova serve a spiegare che quell’entità velata rappresenta per il film che si va a presentare “un totem, un idolo”, proprio perché è qualcosa in grado di trasformare ciascuno di noi in protagonista. Ma l’arcano è svelato solo quando, accolti sul palco gli ospiti, Gianni Canova, coadiuvato da Edoardo Leo, scopre quello che si rivela essere soltanto un maestoso specchio. Soltanto? Ma no, quello è proprio l’oggetto intorno a cui, nel film, viene creata la nuova religione dello Ionismo. Per capirne il senso basta conoscere il “precetto” fondamentale del paradossale credo che potrebbe essere riassunto così: “Non avrai altro dio all’infuori di te”. Insomma, nessuna pratica occulta: basta quindi guardarsi allo specchio per essere al cospetto di Dio.
È Edoardo Leo a rivelare in sintesi la trama del film attraverso la presentazione del suo personaggio, Massimo Alberti, proprietario insieme alla sorella Adriana (Margherita Buy) di un bed and breakfast che sta fallendo a causa della pressione fiscale. Ma proprio di fronte al bed and breakfast sorge un convento di suore sempre affollato di ospiti. Le religiose non hanno un listino prezzi, ma suggeriscono un’offerta libera. Esentasse. Massimo ha un’illuminazione: inventare una religione, trasformare il bed and breakfast in luogo di culto e liberarsi così dal fardello delle imposte. Leo sottolinea l’interesse e la collaborazione appassionata con Alessandro Aronadio, il regista, anche in fase di scrittura. C’è stata infatti – riferisce l’attore – uno studio preliminare, anche “approfondito”, come assicura, delle religioni e dei vari riti, culti e tradizioni. Leo sottolinea anche come, nonostante nel film alcuni aspetti siano presentati in modo un po’ irriverente (i divieti religiosi, per esempio), c’è però sempre stata una grande attenzione e un altrettanto profondo rispetto nei confronti del bisogno di credere che è qualcosa di innato e appartenente a tutti, al di là di ciò in cui si crede. È proprio per questo rispetto di fondo che – come Leo ammette - è stata così complicata la “concorrenza” alle suore portata avanti nel film dal personaggio da lui interpretato. “Ma alla fine - prosegue Leo - ho pensato che bisognasse recuperare un po’ quella sorridente cattiveria propria della commedia italiana, che ci piaceva tanto, senza averne paura”.
Nella seconda parte della puntata si affronta il tema “tasse”. Di come spesso nei suoi film Edoardo Leo abbia insegnato non a evaderle ma, come si dice con italico eufemismo, a “eluderle”, muovendosi in quell’area grigia che si apre tra legalità e illegalità. Anche la creazione di una nuova religione, infatti, è regolata da una serie di norme che si preoccupano soltanto di garantire la correttezza burocratica più che il senso dei contenuti. Si conclude con un difficile quiz sulle religioni, preparato da Gianni Canova per testare, in modo giocoso, la preparazione dei due attori. E, chicca finale, l’imbarazzante confronto con lo specchio, davanti al quale il critico invita Buy e Leo a confessarsi.