Da Sabato 10 febbraio a Milano c'è una nuova sala, Il Cinemino: un cinecircolo con 75 posti e tanta voglia di cinema, un luogo d'incontro e un bar dalla forte impronta milanese
In principio furono i fratelli Auguste e Louis Lumière. Il luogo era il Salon indien del Grand Café, al Boulevard des Capucines a Parigi. Gli spettatori paganti erano ben 33. Era il 28 dicembre del 1895. Nasceva il cinema e ça va sans dire, la prima sala cinematografica.
Da allora miliardi di fotogrammi sono stati proiettati in tutto il globo terracqueo. Storie ogni volta diverse hanno divertito, spaventato, emozionato e commosso gli spettatori di tutto il mondo. Un rito consumato sempre nello stesso luogo, ovvero la sala cinematografica. Certo, dai tempi del film L'uscita dalle officine Lumière il mondo è molto cambiato. Per molti quello spazio pubblico destinato alla visione è ormai moribondo. Negli ultimi 30 anni tanti cinema hanno chiuso. I film sembrano destinati a essere visti tra le mura domestiche o addirittura attraverso un paio di occhiali da inforcare in silente solitudine.
Per questo la nascita di Il Cinemino ha in sé "la scandalosa forza rivoluzionaria del passato", cantata da Pier Paolo Pasolini. In fondo il cinema è una cattedrale del desiderio dove consumare un rito collettivo. In una società sempre più portata all'isolamento, dove a dispetto dell'aggettivo social, ognuno sta solo con il proprio smartphone e le proprie ubbie, Il Cinemino rilancia il piacere della condivisione nel senso autentico del termine.
Un progetto realizzato con lo strumento del crowdfunding (maggiori informazioni su ilcinemino.starteed.com), da un gruppo di amici (Alberto Bozzoli, Guido Casali, Agata De Laurentis, Luisa Giannitrapani, Graziano Palamara, Paola Ruggeri, Sara Sagrati, Raoul Simoni, Davide Verrazzani) che lavorano nel mondo dell'intrattenimento e sono appassionati di cinema e di Milano.
Così dopo due mesi di lavori, Milano si arricchisce di un nuovo centro di aggregazione culturale in via Seneca 6, a pochi passi da Porta Romana. Una sala di quartiere che parla internazionale. Perché al Cinemino saranno proiettati film italiani, con preferenze per la produzione milanese, e titoli stranieri in lingua originale con sottotitoli proposti in multiprogrammazione e indirizzati a pubblici differenti in base alle fasce orarie e ai giorni della settimana.
Ma Il Cinemino è anche un atto d'amore verso Milano. Da Toto e Peppino e la malafemmina a Rocco e i suoi fratelli, da Miracolo a Milano a La notte, da Il ragazzo di campagna a Che bella giornata, il capoluogo lombardo è stato spesso e volentieri lo sfondo di tanti capolavori. Perché Milano, per citare la famosa canzone di Lucio Dalla è una città “che ride e si diverte”. Per questo il Cinemino è anche un Bar, aperto come il cinema dalle 14 a mezzanotte e mezza.
Il bar del cinemino con stupende tappezzerie che rendono omaggio all'Overlook Hotel di Shining e la loggia nera di Twin Peaks, è uno spazio aperto, senza necessità di tesseramento., con un’offerta di prodotti legata alle tradizioni meneghine, a partire dal Cocktail Milano Torino, creato apposta per i frequentatori.
Il Bar del Cinemino, nato in collaborazione con Matteo Russo del Ghe Pensi M.I, seguirà la programmazione del Cinemino con proposte a tema. Insomma,il luogo ideale per discutere di film e non solo.
Il Cinemino inaugura la programmazione sabato 10 febbraio con la proiezione di Faithfull, il documentario di Sandrine Bonnaire sulla mitica Marianne Faithfull (versione originale con sottotitoli italiani).
Il film distribuito da I Wonder andrà in onda su Sky Arte sabato 17 febbraio.
Per cui, a partire dal 10 febbraio, Milano avrà una freccia in più nella sua faretra, un luogo dove possono convivere divertimento e cultura, uno spazio dove nutrire il cuore e il cervello. Con la speranza che l'esempio possa essere replicato anche in altre città italiane.
Perché. Come diceva Tim Burton: "Ti auguri sempre che il cinema sia una delle cose che possono restare. Essendo cresciuto con il cinema, a rischio di essere banale, per me ha sempre il suo fascino stare in una stanza buia e ascoltare e vedere qualcosa. Io spero sempre di trovare lì delle risposte e delle sicurezze."