In occasione dell’uscita nelle sale del film Sono tornato (dal 1° febbraio con Vision Distrubution), Sky Cine News manderà in onda qualche minuto in anteprima del film. Appuntamento giovedì 25 gennaio alle 21.00...
Cosa accadrebbe se Benito Mussolini ricomparisse nell'Italia di oggi? Da questa semplice domanda prende le mosse il nuovo film di Luca Miniero, 'Sono tornato', in uscita il 1 febbraio con Vision Distrubution e di cui Sky Cinema Uno, all’interno di Sky Cine News, manda alcuni minuti in anteprima . L’appuntamento è giovedì 25 gennaio alle 21.00
Ispirato a un romanzo satirico e alla quasi omonima commedia tedesca Lui è tornato del 2015, in cui a riaffacciarsi nell’attualità era Adolf Hitler, il nuovo film del regista di Benvenuti al Sud si presenta innanzitutto come una parabola dell'Italia odierna.
Ricomparso per magia un mattino a Piazza Vittorio a Roma, Benito Mussolini (Massimo Popolizio) viene scoperto da Andrea Canaletti (Frank Matano), un documentarista fallito che decide di portare in giro per l'Italia quello che inizialmente ritiene sia solo un abile comico. "E' un viaggio negli umori del Paese: c'e' un malcontento che va dalla borghesia di Milano ai pasticcieri di Napoli", ha spiegato Miniero, che per il film ha scelto di mescolare umorismo e documentario, con attori accanto a gente comune, tra scene girate per strada e interviste. Solo raramente l'attore è stato preso di mira dai passanti con insulti o telefonate ai Carabinieri, testimonia Miniero, e ancora meno ha incontrato fanatici nostalgici del dittatore. E del resto, a suo avviso, lo sguardo della sua commedia politicamente scorretta è più sugli italiani. "Il film parla della politica vera, cioè di tutti noi: non è buonista, non si pone il problema dell'ideologia, ma di mostrarci senza filtri".
Senza filtri appare un Paese che sempre secondo il regista non ha ben compreso cosa fosse la dittatura. "A volte Mussolini è percepito come uno che ha fatto alcune cose sbagliate e altre no. Io spero che possa creare un dibattito, ma la sensazione che ho riscontrato è di un Paese addormentato, capace di vedere uno vestito come Mussolini inneggiare contro gli ebrei e ridere – ha aggiunto il regista - Se io mostro che nel DNA italiano sono entrate certe idee del fascismo, il film ha una carica più eversiva, Miniero ha attinto direttamente dai discorsi del Duce: "Quando a proposito dei social parla degli italiani come un popolo senza sogni ti viene quasi da dargli ragione, ma poi sugli extracomunitari usa le stesse parole realmente rivolte agli ebrei". Nonostante i risvolti minacciosi della storia, come la critica a un sistema mediatico che secondo Miniero "ha superato a destra la propaganda inventata da Mussolini", l'approccio generale vuole essere meno dark rispetto alla commedia tedesca, con un'ironia che scaturisce anche dalle contraddizioni delle persone intervistate e un Popolizio che, a detta del regista, ha unito lo spirito più guascone e più temibile del Duce: tra le scene mostrate lo si vede ad esempio intonare 'L'italiano di Toto Cutugno. Nel cast anche Gioele Dix, Stefania Rocca e Alessandro Cattelan nella parte di se stesso, oltre al bravissimo Frank Matano.