La guerra dei cafoni, crescere nell'estate del 1975

Cinema
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Una guerra le cui origini si perdono agli albori della società civile, quella tra ricchi e poveri, signori e cafoni, va in scena su Sky Cinema Uno, giovedì 14 dicembre alle ore 21.15. La guerra dei cafoni, in prima visione esclusiva, è la straordinaria trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Carlo D'Amicis, edito da Minimum Fax e portato sul grande schermo da Davide Barletti e Lorenzo Conte. Continua a leggere e scopri di più

La guerra ancestrale tra ricchi e poveri va in scena su Sky Cinema Uno, in prima visione esclusiva, giovedì 14 dicembre alle ore 21.15 con il nuovo film di Davide Barletti e Lorenzo Conte, La guerra dei cafoni. Tratta dall’omonimo romanzo di Carlo D'Amicis, la pellicola trascina gli spettatori in una Puglia brulla e selvaggia, dove due bande di ragazzini portano avanti, ogni estate, una battaglia manichea tra signori e cafoni.

Nel paesaggio favolistico di Torrematta, a metà strada tra Taranto e il Salento, il mondo è diviso in opposti: bianco e nero, giusto e sbagliato, maschi e femmine, ricchi e poveri. In questo scenario surreale, che si colloca temporalmente negli Anni Settanta, quasi non troviamo adulti né elementi urbani che indichino una qualche base di realtà, ci perdiamo tra grotte, pinete, bunker, campi. La natura fa da padrona in una terra arsa da un sole accecante e, a volte, crudele.

L'opera vuole mostrare una regione nuova, diversa dalla cartolina protagonista di tanti film ambientati tra spiagge e trulli. Attraverso gli occhi dei ragazzi, scopriamo qui un rullino inedito che racconta dinamiche psicologiche, culturali, folkloristiche, quasi magiche e surreali.

Le due fazioni in guerra sono guidate da Scaleno (Donato Paterno), capobanda dei figli della Terra e Francisco Marinho (Pasquale Patruno), comandante dei figli fortunati della ricchezza. “I protagonisti della storia sono in guerra soprattutto contro la finta riconciliazione delle diverse appartenenze, contro il politicamente corretto, contro l’ipocrita acquiescenza delle coscienze- spiegano i registi- La violenza di Francisco Marinho e di Scaleno è priva di nevrosi o sadismi, è un linguaggio atavico, vitale, istintivo, una pulsione che parla del bisogno di resistere alla deriva piatta e bidimensionale di un’Italia in procinto, come loro, di diventare adulta”.

A rendere indimenticabile l’estate del 1975 è la presa di posizione dei cafoni, che decidono di ribellarsi, colpendo i simboli e i luoghi del ‘potere’. In quelle lunghe giornate estive avviene il doloroso, quanto naturale passaggio all’età adulta che fa da sfondo a questo racconto di formazione. Non a caso, le ragazze dei rispettivi schieramenti, Sabbrina (Alice Azzariti) e Mela (Letizia Pia Cartolaro), giocano un ruolo decisivo nel cambiamento che metterà la parola fine all'infanzia dei protagonisti. 

Il film, edito da Minimum Fax Media, nasce con l’intento di tracciare una potente allegoria del passaggio dall’Italia di ieri a quella di oggi. Come raccontano Barletti e Conte “nel film si ride e ci si commuove, ma si offre un motivo di riflessione sulla trasformazione di un Paese: un motivo tanto più potente quanto più è affidato a dei ragazzini lontani dalla storia ma in procinto di passare ad un’altra fase della vita”.

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