When We Rise, le reazioni della stampa USA

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Dal 3 ottobre ogni martedì Sky Cinema Uno ospita in prima tv la serie-evento When We Rise, che racconta le lotte del movimento LGBT: la critica USA ha già risposto in modo molto positivo.

Segnatevi la data: dal 3 ottobre su Sky Cinema Uno ogni martedì sera alle 21.15 andrà in onda un episodio della miniserie in quattro parti When We Rise. La serie evento prodotta (e diretta nel primo episodio) dal regista di culto Gus van Sant e scritta dallo sceneggiatore Dustin Lance Black, premio Oscar per Milk, ha già fatto molto parlare di sé, lasciando la critica USA più che soddisfatta.

Parlare di “serie-evento” è sempre pericoloso, perché sembra di scivolare nella retorica. Ma raccontare la lunga e travagliata storia del movimento per i diritti LGBT in questo preciso momento storico, con la presidenza Trump intenzionata a smantellare quanto ottenuto finora, è qualcosa di importante. Lo sottilinea chiaramente Ben Travers nella sua recensione per IndieWire, scrivendo che “When We Rise è una delle poche serie-evento che dà legittimamente l’impressione di essere un evento”.

È d’accordo Alan Sepinwall di Uproxx, che definisce la miniserie in prima visione tv su Sky Cinema “un potente e appassionante sguardo al movimento per i diritti civili dei gay”. Gli si affianca Jeff Jensen di Entertainment Weekly, per cui When We Rise “è il ritratto di un cambiamento difficile e progressivo e di fragili vittorie avvenute ad altissimo costo”.

Ciò che più convince della serie scritta da Dustin Lance Black è la sua capacità di legare le vicende personali dei tre personaggi principali a quelle complessive del movimento LGBT. Sempre Jensen scrive: “[When We Rise] affianca il ritratto di un movimento alla ricerca di un’identità alle storie di individui che stanno delineando le proprie, di identità”. Mentre secondo Sepinwall “è al suo meglio quando mostra come la vita privata e quella politica possano mescolarsi e come possano entrare in conflitto”. Lorraine Ali del LA Times nota: “qui il personale è politico, e questo fa sentire la serie tanto intima quanto attuale”.

Non passa inoltre inosservata la performance degli attori coinvolti, a partire dai tre protagonisti Guy Pearce, Mary-Louise Parker e Michael K. Williams. Ma gli elogi vanno soprattutto alle loro (eccezionali) controparti giovanili: “la seconda parte ha gli attori più famosi, che sono eccellenti, ma le loro «versioni giovani» sono grandiose”, scrive Sepinwall. 

Anche chi fa notare un certo didascalismo di fondo, frutto della necessità di spiegare in maniera esplicita la situazione sociale e politica degli anni raccontati a chi non l’ha vissuta, riconosce come tutto questo risulti funzionale al messaggio veicolato dalla miniserie. “When We Rise non è sottile, ed è per questo che funziona”, afferma Daniel D’Addario del TIME.

Per la critica USA, quindi, si tratta di una “missione compiuta”. Travers parla di “una grande dimostrazione di talento sia dentro che fuori dallo schermo, con il chiaro senso di uno scopo”. David Hinckley dell’Huffington Post scrive che When We Rise "illustra in maniera esaustiva ed emozionante la grandezza del compito intrapreso [dai suoi personaggi]”.

Insomma, la prima tv di When We Rise su Sky promette di portare anche in Italia – in maniera intensa ed appassionante – la storia, lunga e spesso travagliata, di uno dei più importanti movimenti per i diritti civili degli ultimi decenni. L’appuntamento è dal 3 ottobre su Sky Cinema Uno.

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