In lacrime sotto le lenzuola, cosi Pamela Anderson dice addio a Hugh Hefner, il creatore di Playboy, re delle conigliette, scomparso all'età di 91 anni
LOS ANGELES - In lacrime, sotto le lenzuola e con il viso macchiato dal trucco: è questo il saluto speciale di Pamela Anderson a Hug Hefner, un amico, come ha scritto nella didascalia del video:
“Sono quella che sono grazie a te, mi hai insegnato tutto sulla libertà e il rispetto. Al di fuori della mia famiglia, tu sei stato la persona più importate della mia vita”.
Il re delle conigliette è morto nella sua Playboy Mansion a 91 anni. Laureato in psicologia, ha partecipato agli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale ed è stato sposato per tre volte: con Mildred Williams, Kimberley Conrad e per ultima Crystal Harris. Si è sempre circondato di splendide donne ed è per questo che è diventato un simbolo per i milioni di lettori del suo magazine.
Nel primo numero, pubblicato nel dicembre del 1953, in copertina compariva Marilyn Monroe e da allora le più belle donne al mondo hanno posato nude, o quasi, per il noto giornale.
Passando da Bo Derek a Charlize Theron, da Madonna a Jessica Alba, le più note attrici di Hollywood non hanno resistito alla tentazione di posare senza veli. Alcune, come la stessa Pamela Anderson, anche in diverse occasioni. Di recente hanno fatto lo stesso anche molte attrici e sportive italiane, come Claudia Gerini e Tania Cagnotto.
Nel 2015 il magazine ha attraversato un'altra svolta epocale: dopo aver sdoganato il nudo in copertina, la rivista decide di abbandonarlo.
"Oggi con un click puoi trovare tutto il sesso che vuoi" aveva spiegato al New York Times l'amministratore delegato Scott Flanders. La diffusione della pornografia su Internet avrebbe, infatti, determinato un calo dell’appetibilità dei servizi che per oltre 60 anni hanno acceso l’immaginazione dei lettori. A confermarlo sono i numeri, le vendite erano calate dalle 5,6 milioni di copie del 1975 a 800 mila.
Un anno più tardi, però, le conigliette sono tornate, più nude che mai, per la gioia del suo fondatore, che pare non abbia mai smesso, fino all'ultimo, di accogliere gli ospiti in pipa e vestaglia.