Il Codice Dan Brown: le regole per scrivere bestseller assicurati
CinemaDalla tecnica della clessidra con cui il celeberrimo scrittore cronometra quanto tempo impiega a scrivere alla cosiddetta “inversion therapy”, ossia la pratica di mettersi a testa in giù per sviluppare idee, il lavoro di Dan Brown è costellato di riti apotropaici, abitudini bizzarre e stramberie che hanno contribuito a renderlo uno dei nomi più pronunciati (nonché letti) dell’editoria mondiale. Aspettando la collezione Trilogia Dan Brown su Sky Cinema, con la trasmissione de Il Codice Da Vinci (il 2 luglio), Angeli e Demoni (il 9 luglio) e Inferno (in prima tv il 10 luglio), ecco tutte le mosse vincenti della scacchiera virtuale del giallista
di Camilla Sernagiotto
Abitudini, riti apotropaici, vezzi e stramberie, ecco gli ingredienti principali delle ricette che da secoli vengono stilate dai più grandi scrittori di sempre.
Da Vittorio Alfieri, che soleva farsi legare a una sedia dal suo cameriere, a Stephen King che scrive ogni santo giorno almeno duecento parole, tutti coloro che di professione fanno gli scribacchini hanno almeno una fissazione che li perseguita per tutto il corso della stesura di un’opera.
C’è poi chi esagera, diventando un vero e proprio concentrato di tic, riti e abitudini ossessive.
Tra questi spicca il nome blasonatissimo di Dan Brown, uno dei più pronunciati, citati, osannati, letti e incensati nomi dell’editoria di oggigiorno.
Ogni suo titolo diventa immancabilmente un bestseller della letteratura mondiale, tramutandosi poco dopo in un blockbuster pronto a sbancare i botteghini di tutto il globo terracqueo.
E tra i segreti del suo incredibile successo possiamo annoverare proprio i tanti suoi riti “magici”, quelli con cui accompagna la sua ars scribendi.
Aspettando la collezione Trilogia Dan Brown su Sky Cinema, con la trasmissione de Il Codice Da Vinci (il 2 luglio), Angeli e Demoni (il 9 luglio) e Inferno (in prima tv il 10 luglio), ecco tutte le abitudini più originali e divertenti dell’autore che ogni volta riesce a rapire la mente dei lettori con le sue trame avvincenti, i personaggi pieni di appeal e i misteri più suadenti che ci siano.
La tecnica della clessidra
Non un orologio, non un cronometro, non un timer da cucina bensì una tanto vintage quanto stilosa clessidra.
Proprio con questo strumento d’antan lo scrittore che ha dato alle stampe Il Codice Da Vinci calcola quanto tempo impiega a scrivere un paragrafo. Da sempre e, a sua detta, per sempre userà la sua personale clessidra per cronometrarsi.
Perché, oltre che essere un mero attrezzo del mestiere, è per lui anche un portafortuna.
A testa in giù
Il blocco dello scrittore è lo spauracchio che prima o poi arriva a terrorizzare qualsiasi romanziere. L’inusuale maniera con cui Dan Brown riesce a scacciarlo è la cosiddetta “inversion therapy”, una pratica quasi yogica che consiste nell’appendersi a testa in giù in maniera tale da veicolare il sangue alle sinapsi cerebrali e, dunque, sviluppare le idee.
L’autore parla così di questa sua pratica rituale: “Mettermi in questa posizione sembra aiutarmi a risolvere le sfide della trama, cambiando il punto di vista”.
Vade retro romanzi!
Può un romanziere del calibro di Dan Brown non digerire i romanzi? Ebbene sì!
Nonostante sembri un ossimoro vivente (come potrebbe essere un macellaio vegano), nel caso del nostro famigerato scrittore l’alimento indigesto c’è eccome e non è la carne animale bensì le pagine romanzate. Come buona abitudine, Brown ha quella di non cibarsi mai di fiction.
Cara dolce moglie
Come accade a tanti scrittori maschi, anche nel caso di Dan Brown una menzione d’onore spetta a sua moglie. Il bestsellerista la considera addirittura il suo “baricentro”, colei che riesce a tenerlo con i piedi per terra, a conferirgli l’equilibrio necessario per stare in piedi e, spesso, a ispirarlo nelle trame dei suoi libri.