Complottismi leonardeschi
CinemaDomenica 2 luglio Il codice da Vinci inaugura la Trilogia di Dan Brown: gli altri appuntamenti su Sky Cinema Uno sono con Angeli e demoni il 9 e con la prima tv di Inferno lunedì 10. A ispirare il primo libro e film, la vita e l’opera di Leonardo da Vinci, che nei secoli ha dato vita a numerose speculazioni e “teorie del complotto”.
Domenica 2 luglio, su Sky Cinema Uno parte l’appuntamento con la Trilogia Dan Brown e con i film tratti dai suoi celebri romanzi. Si comincia ovviamente con Il codice da Vinci, che prende spunto dalla vita e dalle opere di Leonardo da Vinci, mentre seguiranno il 9 Angeli e demoni e il 10, in prima tv, Inferno.
Non c’è da stupirsi che un personaggio come Leonardo da Vinci abbia fornito a Dan Brown l’ispirazione per una storia avvincente (ma, per l’appunto, una storia, non un documento storico) come quella narrata ne Il codice da Vinci e trasposta su grande schermo da Ron Howard con l’aiuto di Tom Hanks.
Del resto si tratta di un individuo che ha rivoluzionato pressoché qualsiasi campo del sapere su cui abbia messo mano, oltre che un pioniere di scienze che all’epoca dovevano apparire quasi magiche. Naturale, quindi, che su Leonardo da Vinci nel corso dei secoli siano sorte numerose dicerie… alcune al limite del “complottismo”.
Una delle associazioni più comuni è quella tra Leonardo e la Massoneria, in virtù dei tanti simboli ritenuti esoterici che si possono trovare all’interno dei suoi disegni e dipinti. Ma la presenza di rimandi mistici o religiosi non dovrebbe stupire, visto che simbolismi di questo tipo erano molto comuni nella pittura dell’epoca, senza il bisogno di tirare in ballo sette e misteriose associazioni.
D'altronde tale è la complessità delle opere leonardesche, da prestarsi a numerose interpretazioni, spesso però senza che nessuna di queste si basi su altro se non mere speculazioni. Senza contare che l’atteggiamento quantomeno scettico di Leonardo nei confronti della religione non può che facilitare l’accostamento con correnti eretiche e filosofiche dell’epoca. E lo stesso ricorso da parte di Leonardo ad anagrammi e indovinelli, unito alla sua scrittura criptica da destra verso sinistra, non fanno che accentuare l’alone di mistero attorno al personaggio.
Uno come Leonardo non poteva poi farsi mancare l'appartenenza (ovviamente solo presunta) a un’altra celebre setta segreta, i Rosacroce, andando così ad affiancarsi ad altri “augusti colleghi” come Galileo Galilei, Mozart, Shakespeare, Victor Hugo, Isaac Newton, Victor Hugo… e chi ne ha più ne metta, tanto nessuno di loro è qui presente per smentire queste affermazioni.
Il genio fiorentino è stato poi indicato come uno dei Grandi Maestri del cosiddetto Priorato di Sion, un'associazione segreta la cui storia affonderebbe nei secoli passati (sebbene sia in realtà stata fondata nel 1956). Peccato che non ci sia nessun documento storico attendibile che riconduca Leonardo al Priorato… e peccato che non ci siano documenti storici attendibili sullo stesso Priorato, la cui tradizione millenaria è frutto della fantasia del suo creatore, Pierre Plantard.
Una radicatissima convinzione riguarda invece l’orientamento sessuale di Leonardo, ritenuto da molti omosessuale. In realtà è difficile sia smentire che confermare queste teorie, ma è facile risalire alla loro origine: mentre lavorava come apprendista nella bottega del Verrocchio, il giovane da Vinci fu infatti accusato di sodomia (all’epoca considerata un vero e proprio reato), in seguito a una segnalazione anonima. Ma l’accusa, derivante forse da invidie in un ambiente molto competitivo, fu presto archiviata e Leonardo venne solo ammonito.
Ci sono tantissime altre leggende su Leonardo da Vinci. Secondo qualcuno, tanto per fare un esempio, avrebbe previsto in una sua profezia una futura inversione nel campo magnetico terrestre. E non si tratta che di una delle tante voci che corrono sul suo conto: l’elenco completo richiederebbe un libro intero.
Ma forse, invece di cercare di costruire l’incredibile attorno a questo personaggio, ci si dovrebbe accontentare della meraviglia della sua opera e dei suoi studi, che già da soli sono davvero incredibili.