La vera storia di Rafael Padilla (Omar Sy), uno schiavo nato a Cuba nel 1868 e in seguito trasferitosi a Bilbao prima di divenire famoso al Cirque de Paris nel 1886 come clown, con il nome di Chocolat, in coppia con il bianco Footit. I due strinsero un sodalizio artistico che durò molti anni e li portò a diventare estremamente popolari nella Parigi della Belle Epoque. Appuntamento, in prima tv, domenica 24 aprile alle 21.15 su Sky Cinema Uno
A cinque anni dal trionfo di Quasi amici, e le prime avventure Hollywoodiane, tra gli X Men, in Jurassic World e diretto da Ron Howard in Inferno, Omar Sy è l’interprete di Mister Chocolat (in prima tv, domenica 23 aprile su Sky Cinema Uno alle 21.15) di Roschdy Zem, l'incredibile vita della prima star nera nella Francia della Belle Epoque, un personaggio a lungo dimenticato, il clown Rafael Padilla.
Il film, di cui è coprotagonista l'attore, performer e acrobata James Thierre'e, nipote di Charlie Chaplin, ricostruisce, con alcune libertà storiche la storia di Padilla, nato schiavo a Cuba in una data non certa tra il 1865 e il 1868, venduto a un ricco portoghese che lo porta in Europa, dove riesce a fuggire. Entrato nel mondo del circo, Rafael, in arte Chocolat, diventa una vera e propria star in coppia con il clown inglese George Foottit in arte Footit (interpretato da Thierre'e). I loro sketch con Footit che vessa il personaggio ingenuo e tonto di Chocolat, ripresi anche su pellicola dai fratelli Lumiere, diventano una delle attrazioni più richieste di Francia. La parabola di Chocolat, diventato amico di Toulouse-Lautrec e legato sentimentalmente a una donna bianca, Marie, precipita però quando finisce la coppia con Footit.
''In questo film ci sono tanti elementi che mi hanno interessato. Si parla di razzismo ordinario, della Parigi della Belle Epoque con le sue contraddizioni, dell'Impero coloniale. E c'e' anche il percorso umano di Rafael Padilla, la sua strada artistica, la complessità del ridere", aveva spiegato nelle interviste con la stampa francese Omar Sy, che ha in comune con Chocolat l'aver ottenuto i primi successi esibendosi in coppia (con il comico Fred Testot) ma anche una moglie bianca e l'abitudine di andare spesso a portare un po' d'allegria ai bambini in ospedale.
"Raccontare la storia di quest'uomo, di cui io non avevo mai sentito parlare prima che mi offrissero il film, e che pure ha avuto un destino incredibile, era importante e meritava di essere messa su pellicola".