Benicio Del Toro, Tim Robbins e Olga Kurylenko sono i protagonisti di una commedia agrodolce ambientata nei Balcani. Le vite di quattro operatori umanitari si intrecciano in una zona di guerra. Tra vecchi rancori e divergenze di opinioni il gruppo si troverà a dover risolvere una situazione di emergenza e vivrà un’incredibile giornata. Appuntamento, in prima tv, venerdì 17 febbraio alle 21,15 su Sky Cinema Uno
Si può fare un film sulla tragedia bosniaca che racconta del cadavere di un obeso in fondo a un pozzo, di una corda che non si trova, di un pallone da calcio sparito e far sorridere? Ci si riesce, come dimostra Perfect day di Fernando Leon de Aranoa. Cast stellare con Benicio Del Toro, Tim Robbins, Olga Kuylenko e Melanie Thierry, in onda, in prima tv, venerdì 17 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Uno.
Siamo in Bosnia nel 1995. La guerra è finita, ma non del tutto, e un gruppo di operatori umanitari deve rimuovere un cadavere da un pozzo, per evitare che contamini l'acqua del villaggio. A mettere le mani su questa singolare vicenda una squadra guidata da un uomo tutto d'un pezzo, ma anche pieno di ironia, di nome Mambru' (del Toro). Con lui Sophie (Thierry), una ragazza algida, piena di ingenuità e ideali appena arrivata dalla Francia, la bella e anche troppo sensuale Katya (Kurylenko) e, infine, l'esuberante B (Robbins), volontario di lungo corso e allergico alle regole.
Che cosa deve fare questa squadra? Semplice. Levare quell'ingombrante cadavere gettato nel pozzo entro 24 ore, prima che l'acqua si contamini irreversibilmente. Il problema resta quello di trovare una corda. Sembra impossibile averne una. Ad intervenire è, alla fine, un ragazzino a cui hanno rubato un prezioso pallone da calcio. Lui sa dove andare. Solo che la corda da lui indicata è quella dove è attaccato il più rabbioso dei cani. La squadra cerca di sedarlo con ben quattro salsicce corrette al sonnifero. Ma niente, il cane è più vispo che mai. La corda, alla fine, la troveranno, ma nel posto più macabro possibile. Le avventure di questa squadra di civili non finiscono però qui. Dovranno infatti vedersela con blocchi stradali, con l’ottusità burocratica delle truppe dell'Onu e, soprattutto, con le mine che minacciano ogni strada e mulattiera. Per loro sarà comunque, alla fine, un giorno perfetto, come ricorda il titolo, tra risate, dramma e un pizzico di malinconia.
"Questo film parla di persone che affrontano il difficile compito di mettere in ordine al caos – ha spiegato il regista madrileno Fernando Leon. E racconta i loro tentativi quotidiani di fare una guerra nelle guerra: quella contro l’irrazionalità, contro lo scoraggiamento, contro il loro enorme desiderio di tornare a casa. Sono operatori umanitari. Come loro, il film usa l'umorismo per creare una distanza: i commenti più arguti, i passaggi da commedia, più crudi e feroci, nonché' i più disperati, spesso emergono nel bel mezzo della tragedia. Perché' non c’è posto sulla terra dove ciò sia più necessario. In Perfect Day possiamo assistere alla routine di coloro che lavorano in un posto dove niente è routine, possiamo vedere i loro punti di forza e le loro debolezze, le decisioni giuste e le avversità di ogni tipo. Senza perdere mai di vista che salvare delle vite non è qualcosa di eroico in se'. L'eroismo viene dal fatto stesso di provarci".