Da Sully con Tom Hanks, diretto da Clint Eastwood al documentario su Roberto Bolle. Unico italiano in gara Andrea De Sica, nipote di Vittorio, che esordisce con I figli della notte. Si parte il 18 novembre con Between Us di Illingworth, guest director Gabriele Salvatores, ospiti da Sorrentino a Nanni Moretti fino a Rita Pavone
Centocinquantotto film, su 4000 selezionati, nel segno dell'impegno e non solo, tante sezioni e ospiti attesi, tra cui Paolo Sorrentino, Nanni Moretti, Roberto Bolle, Caterina Caselli, Rita Pavone, Jasmine Trinca, Costa Gavras, Riccardo Scamarcio, Gabriele Salvatores, Alberto Munzi, Christophe Doyle, Altan, Gianni Amelio, Denis Lavant e Daniele Segre.
E' la 34/a edizione del Torino Film Festival (dal 18 al 26 novembre) che si aprirà con la commedia drammatica Beetween Us di Rafael Palacio Illingworth e chiude con Free Fire, action-thriller dal sapore tarantiniano a firma dell'inglese Ben Wheatley.
Unico film italiano in concorso I figli della notte di Andrea De Sica, opera prima del nipote del grande Vittorio e figlio di Manuel. "Un lavoro ispirato - dice il giovane regista - ai miei anni del liceo e ad alcune persone che hanno segnato la mia vita".
Imperdibili in questa edizione due film tratti da storie vere: Sully di Clint Eastwood con Tom Hanks, con la presenza a Torino del vero protagonista del film, ovvero Chesley Sullenberger, coraggioso pilota del volo US Airways 1549, costretto a effettuare un ammaraggio di emergenza nel fiume Hudson nel 2009, e Free state of Jones di Gary Ross con Matthew McConaughey, storia del contadino del Sud degli States che, durante la guerra civile si ribellò all'esercito confederato.
Il festival, presentato dalla direttrice Emanuela Martini, avrà 15 film in concorso con una forte presenza dell'America Latina. A giudicarli una giuria composta dal direttore della fotografia Edward Lachman (presidente); dallo scrittore e regista canadese Don McKellar; da Mariette Rissenbeek, della German Films Service; dal regista romeno Adrian Sitaru e dall'attrice israeliana Hadas Yaron. Guest director di questa edizione, Gabriele Salvatores che, tra l'altro, presenterà una originale sezione, 'Cinque pezzi facili', ovvero i cinque film che gli hanno fatto capire che era meglio rinunciare al mestiere di avvocato (nella cinquina Blow-Up e Jules et Jim).
Nella sezione Festa mobile del Festival ci saranno oltre Sully e free state of Jones e Roberto Bolle e l'arte della danza, documentario sul ballerino di Francesca Pedroni anche film italiani. Tra questi Slam - tutto per una ragazza di Andrea Molajoli che riambienta il romanzo di Nick Hornby a Roma e Nessuno ci può giudicare di Steve Della Casa, ovvero gli anni Sessanta alla luce dell'impatto con il rock italiano e i musicarelli (prevista la presenza di Caterina Caselli e Rita Pavone).
Sul fronte restauri, ci sarà invece Palombella rossa di Nanni Moretti, mentre, tra gli omaggi, quello dedicato a David Bowie (a cui rende omaggio anche il manifesto del festival) con la riproposizione di Furyo di Nagisa Oshima. L'attrice Jasmine Trinca sarà invece a Torino per Slam di Molajoli, mentre sarà Riccardo Scamarcio a consegnare a Costa Gavras, maestro del cinema politico e d'impegno civile greco, il Premio Maria Adriana Prolo alla carriera 2016.