Non si ruba a casa dei ladri, la prima commedia su “mafia capitale”

Cinema

Sky Cine News ci porta alla scoperta dei segreti della nuova commedia dei fratelli Vanzina che racconta l'Italia corrotta di oggi. ecco un assaggio delle interviste a Massimo Ghini e Manuela Arcuri

Arriva al cinema Non si ruba a casa dei ladri dei fratelli Vanzina, la prima commedia su “mafia capitale”. Ne abbiamo parlato con  due protagonisti del film, Massimo Ghini e Manuela Arcuri.


Massimo Ghini
: “Oggi la realtà supera qualunque tipo di fantasia: quello che sentiamo dire dai personaggi non è solo frutto di un sapiente lavoro di sceneggiatura fatto da Enrico Vanzina. Giorni fa ascoltavo delle registrazioni riprese dall'ultima indagine sulle tangenti e c'era un duetto tra due personaggi pubblici che sembrava la sceneggiatura del film…”


SKYCINENEWS Nel film dei Vanzina, Ghini interpreta un uomo politico maneggione che sembra l’evoluzione – o meglio: l’involuzione – del sottosegretario Valenzani di Compagni di scuola di Carlo Verdone.


Massimo Ghini
: “Nel film di Verdone Valenzani rappresentava l'arroganza del potere, qui siamo arrivati alla degenerazione di quel ruolo, alla barbarie del commercio politico. Nemmeno  più l'arroganza, c'è solo un obiettivo venale che è quanto di più becero possibile. Però è vero, c’è una affinità tragicamente elettiva tra i due personaggi.”


SKYCINENEWS Al suo fianco, nel ruolo di un imprenditore meridionale vessato dalla mala politica c’è Vincenzo Salemme, con il quale Ghini costituisce una coppia inedita eppure già rodatissima. Le protagoniste femminili sono invece due attrici non nuove alla commedia vanziniana: Stefania Rocca e Manuela Arcuri. In particolare, l’attrice di Anagni deve ai Vanzina il piccolo ruolo in A spasso nel tempo, un film che contribuì a lanciare la sua carriera.


Manuela Arcuri: “Ho lavorato con i Vanzina quasi 20 anni fa, e in questo lungo tempo sono cresciuta tantissimo sia artisticamente sia come donna (N.d.r.: la Arcuri si è allontanata dai set per un lungo periodo, anche a causa della sua prima gravidanza). Stare sul set oggi con Carlo Vanzina è stato per me come lavorare con un’altra persona, perché ai tempi di  A spasso nel tempo ero ancora una ragazzina, ero molto acerba. Allora i Vanzina mi diedero una possibilità importante di farmi vedere dal pubblico del grande schermo, ma stavolta è stata tutta un altra cosa.”


SKYCINENEWS In questo film i fratelli più famosi della commedia italiana le cuciono addosso il ruolo di una donna vistosa e ignorante, vagamente ispirato alla Giovanna Ralli di  C’eravamo tanto amati.


Manuela Arcuri: “Lori è la coatta del 2016. E’ una donna affascinata solo dai soldi e dalla bella vita che si lega a un uomo ricco e potente il quale le permette di vivere nel lusso, e questo è il suo unico interesse. Le interessano solo le grandi macchine e i gioielli, è una donna un po’ superficiale, forse però non è proprio stupida, è solo un po’ ignorante. Fa dei continui strafalcioni, proprio come il personaggio di Giovanna Ralli in C’eravamo tanto amati, però l'ignoranza non vuol dire stupidità, è una donna molto furba.”


SKYCINENEWS Ma non si tratta del solo tributo che Non si ruba a casa dei ladri rende alla commedia all’italiana degli anni d’oro. Ci sono anche un paio di prestiti dal capolavoro di Dino Risi, In nome del popolo italiano.



Massimo Ghini
: “La scena della festa del mio personaggio vestito da antico romano cita una celebre scena di Gassman nel film di Dino Risi ma al tempo stesso si riferisce a una realtà che abbiamo visto descritta sui giornali, a quella famosa festa orrenda organizzata a Cinecittà un paio di anni fa. Qui verità e commedia si confondono.”

SKYCINENEWS Oltre alla festa in maschera, con Gassman vestito da centurione, viene citata anche la scena del pranzo dei due protagonisti (ancora Gassman e Tognazzi) in un ristorante al mari d’inverno. Che lì fu il teatro di uno show-down tra due personaggi agli antipodi, qui quello della rivelazione di una realtà politica completamente mutata.


Massimo Ghini
: “La battuta ‘Oggi non c’è più né destra né sinistra, adesso bisogna solo facilitare’ che pronuncia il mio personaggio è un po’ l’esemplificazione dei tempi che viviamo, corrisponde a una amara realtà. Però – credimi - quella costatazione è una battuta pronunciata a denti strettissimi.”


SKYCINENEWS Nella seconda parte, il film si allontana dai retaggi della commedia all’italiana per approdare al modello dell’heist-movie americano alla American Hustle


Massimo Ghini: “Alla base di questo film c’era la voglia di di dare un ritmo diverso a una narrazione che non si fermasse solamente all'idea della farsa o della ‘macchiettizzazione’ un po’ ossessiva della nostra cinematografia contemporanea. Abbiamo ambientato a Zurigo la seconda parte del film, da un lato perché è proprio in Svizzera che i disonesti esportano i capitali e dall’altro par dargli un respiro internazionale. E abbiamo optato per questo registro stilistico inconsueto, un po’ hollywoodiano, per dare più modernità alla nostra storia. E poi – diciamoci la verità – i veri maestri nell’arte della truffa più che gli americani siamo proprio noi!”

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