Sabato 5 novembre alle 21.15 su Sky Cinema 1 HD e in contemporanea su Sky 3D va in onda in prima visione tv Il viaggio di Arlo, lungometraggio della Pixar che racconta l’amicizia tra un dinosauro e un “cucciolo di umano”. Un appuntamento imperdibile per tutta la famiglia.
Immaginate che il famoso asteroide non abbia centrato la Terra, portando all’estinzione dei dinosauri, ma l’abbia solo sfiorata. Immaginate quindi che i bestioni preistorici siano vissuti in contemporanea con gli uomini delle caverne. E immaginate, per finire, che i rettili in questione siano stati intelligenti, all’epoca anche più dell’uomo, tanto da coltivare piante e costruire fattorie. Insomma, immaginate Il viaggio di Arlo.
In prima visione tv sabato 5 novembre alle 21.15 su Sky Cinema 1 HD e Sky 3D, il film d’animazione targato Pixar (titolo originale The Good Dinosaur) è un appuntamento imperdibile per tutta la famiglia. Perché come sempre in casa Pixar, se è vero che la storia è comprensibile ai bambini più piccoli, c’è sempre un secondo livello di complessità che rende il tutto entusiasmante anche per gli adulti.
I dinosauri non si sono estinti, dicevamo, sono intelligenti e, nel caso dei mastodontici apatosauri, coltivano la terra all’interno di fattorie ben organizzate. Lo stesso vale per la famiglia di Arlo, piccolo dinosauro fifone che viene trattato con condiscendenza da mamma, papà e due fratelli.
Quando però un tragico evento scuote la vita della fattoria, Arlo si troverà a imbarcarsi in un viaggio straordinario. Ma non sarà da solo: si accompagnerà infatti a un “cucciolo” di uomo primitivo, una vera e propria bestiola feroce, tutt’altro che facile da domare. Ma superata la diffidenza iniziale, tra i due si instaurerà un rapporto speciale.
Il viaggio di Arlo è un originale "western preistorico", che riesce a costruire su una trama semplice e immediata un’avvincente avventura, con tanto di viaggio di formazione per il simpatico protagonista. Ciò che però più stupisce del film Pixar è il dettaglio speso per ricostruire gli scenari in cui si ambienta la storia, resi con incredibile verosimiglianza per un “semplice cartone animato”, a conferma dei risultati raggiunti negli ultimi decenni dal cinema d’animazione.