Quindici anni dall’11 settembre

Cinema
Nicolas Cage nel film di Oliver Stone "World Trade Center"
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L’11 settembre 2001 l’America subiva un attacco vile ed efferato direttamente al cuore della propria nazione. Oggi, a quindici anni di distanza dalla strage Sky Cinema Cult si inserisce nella celebrazione programmando in prima serata il documentario di Michael Moore Fahrenheit 9/11 e in seconda serata, World Trade Center di Oliver Stone, un film che omaggia gli eroi di quella giornata, ossia i vigili del fuoco con Nicolas Cage e Michael Peña

Un uomo si sveglia all'alba, si fa la doccia, si veste, guarda la moglie che ancora dorme e i figli nelle loro stanze; un altro scende e prende la macchina; la radio dà la temperatura del mattino, i negozi aprono poco a poco, i pendolari attendono alla stazione delle metropolitane e mentre la radio annuncia l' apertura della Borsa il traffico si intensifica poco a poco: sembra un giorno qualunque a New York, invece è l'11 settembre 2001. Con uno stile piano, ma già carico di tensione, Oliver Stone inizia il suo World Trade Center, film che Sky Cinema Cult manderà in onda domenica 11 settembre in seconda serata, a quindici anni di distanza dall’attentato che ha cambiato il corso del mondo negli ultimi anni.

La pellicola di Stone, che vede come interpreti Nicholas Cage nei panni di un agente della polizia portuale di New York e del suo collega William Jimeno (Michael Pena), ci descrive realisticamente quello che accadde  a due cittadini newyorkesi, ignari dell’ immane tragedia che stava per succedere loro. I loro sguardi sono uguali a quelli di un ‘intera popolazione che si credeva al sicuro ma che invece fu colpita negli occhi e nel cuore da ben 4 attentati contemporanei.

Tutt’altro stile il film-documentario di Michael Moore che sempre Sky Cinema Cult trasmetterà domenica 11 settembre alle 21.00. Vincitore della Palma d’oro a Cannes nel 2004, la pellicola è una lunga inchiesta giornalista a tema lunga ben due ore che, senza se e senza ma, accusa l’allora presidente George W. Bush colpevole non soltanto di non aver evitato la strage alle torri gemelle ma anche di aver usato e sfruttato questa tragedia per instaurare un clima autoritario negli Stati Uniti. Ma Moore non si limita a questo ma apre la sua personale narrazione immergendoci prima in un bel sogno: come sarebbe accaduto se il candidato democratico alla Presidenza Al Gore avesse vinto le elezioni al posto di Bush figlio? Poi ci scuote e ci fa precipitare in un incubo che si materializza nelle avvenimenti quali, le due guerre (Afghanistan e Iraq), il clima di terrore in USA e, naturalmente, l’11 settembre. 

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