Piuma: la recensione

Cinema

Fausto Galosi di Sky Cinema ci racconta l'atmosfera e la magia di Piuma, il secondo film targato Skyn arrivo, in prima tv, domenica 16 aprile alle 21.15. L’attesissima pellicola di Roan Johnson è una deliziosa e originale commedia firmata da Roan Johnson (I delitti del BarLume) e intepretata da un cast perfetto composto da navigati attori di scuola teatrale, come la bravissima Michela Cescon, e talentuosi ragazzini esordienti o semiesordienti. Francesca Michielin canta Almeno tu: il testo è suo, le musiche di due talenti del calibro di Colin Monroe e April Bende

di Fausto Galosi

Ci sono film che nascono “con il cuore dalla parte giusta” e si sviluppano in uno stato di grazia privilegiato, dove tutto sembra funzionare con naturalezza, dove le casualità sono colpi di fortuna, dove il piacere di condividere un'esperienza è un valore aggiunto che fa la differenza. Piuma é uno di questi film, il secondo titolo targato Sky,in arrivo domenica 16 aprile, in prima tv su Sky Cinema Uno alle 21.15 , all’interno di un progetto che punta a valorizzare i giovani talenti italiani.

All'origine di Piuma c’e la paura di avere figli, di assumersi la responsabilità di mettere al mondo una creatura, un sentimento vissuto in prima persona dal regista pisano Roan Johnson e raccontato attraverso la storia di due diciottenni che si ritrovano ad aspettare un bambino, non sanno se tenerlo o meno, e vivono questa gravidanza come una mina vagante, che scatena una serie di reazioni a catena tragicomiche che coinvolgono genitori, amici, conoscenti.



 

 

Fausto Galosi tra Luigi Fedele e Blu Yoshimi


Girato il più possibile in ordine cronologico, seguendo il percorso della gravidanza, con l’intenzione di agevolare l’interpretazione e l’immedesimazione dei due ragazzi al centro della storia, Piuma è un film che cerca di restituire il linguaggio e il punto di vista dei diciottenni di oggi, con una naturalezza inconsueta. Una naturalezza che è il frutto di un impegnativo lavoro di scrittura, di un’interminabile serie di provini per la scelta del cast, di molte prove prima dell’inizio delle riprese, e di un’accurata ricerca della qualità e dell’intonazione della battuta, che non esclude l’apertura a momenti di improvvisazione (per non farsi mancare squarci di autentico slang generazionale).

Roan Johnson è molto bravo a creare uno spirito di squadra quasi goliardico sul set, ma questo non gli impedisce di girare una serie innumerevole di ciak, ripetendo le scene fino a quando non ottiene quello che vuole. D’altra parte uno dei segreti del film è la felice interazione fra navigati attori di scuola teatrale, come la bravissima Michela Cescon, e ragazzini esordienti o semiesordienti. E in particolare la fantastica alchimia che si crea fra il giovane Luigi Fedele e l’esperto Sergio Pierattini, che interpreta il suo irascibile  padre, ci regala momenti di comicità dirompente.

Una comicità che non esclude aperture surreali, come il riferimento al codice di comportamento dei samurai che guida le scelte del protagonista, o divagazioni poetiche, come quella, straordinaria, dedicata ad un episodio realmente accaduto, il naufragio di un cargo che ha liberato 28000 paperelle di plastica "che erano fatte per vivere in vasca da bagno e che ora solcano i mari senza paura".

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