Da mercoledì 31 agosto sino a sabato 10 settembre, giorno in cui verrà assegnato il Leone d'oro, Sky a Venezia, in onda su Sky Cinema 1 alle 21, ci racconterà tutto quello che succede al Lido e dintorni, tra premiere, red carpet, film e interviste ai protagonisti.
Nell'attesa di scoprire i vincitori di quest'anno, Gabriele Acerbo, caporedattore di Sky Cine News, ci svela quali potrebbero essere i film del cuore del presidente della Giura del 73.mo Festival del Cinema di Venezia
La Mostra del Cinema di Venezia negli ultimi anni ci ha abituato a verdetti sorprendenti, sicuramente spiazzanti. Merito o colpa dei gusti insondabili delle giurie. Chissà quest'anno che sorpresa ha in serbo per tutti Sam Mendes, regista di Spectre, vincitore dell'Oscar per American Beauty e autorevolissimo presidente di una giuria glamour, composta tra gli altri dall'attrice Chiara Mastroianni, la cantante e regista Laurie Anderson e lo scrittore di Romanzo criminale Giancarlo De Cataldo? Quale sarà il loro Leone d'oro?
Si sa, quando sei in giuria diventi imprevedibile. Infatti quanti potevano immaginare che un anno fa il premio Oscar Alfonso Cuaron premiasse con il riconoscimento più importante della Mostra un film lontano anni luce dal suo Gravity, il venezuelano Ti guardo, storia d'amore pasoliniana tra un teppistello di strada e un odontotecnico cinquantenne in una feroce Caracas?
O che nel 2013 un altro premio Oscar, Bernardo Bertolucci, potesse innamorarsi di un documentario, Sacro GRA di Gianfranco Rosi, facendo così conquistare all'Italia, dopo un digiuno durato 15 anni, il prezioso Leone d'oro?
E allora qual è il film, tra i magnifici 20 selezionati dal direttore Alberto Barbera, che ha più chance di piacere alla giuria capitanata da Sam Mendes?
Forse è un effetto indesiderato della Brexit ma l'edizione n. 73 della Mostra di Venezia non vede in concorso nessun film made in Gran Bretagna, la patria di Mendes. In compenso però la pattuglia delle pellicole statunitensi è la più nutrita, contribuendo così a portare al festival il più ricco parterre di superstar degli ultimo anni.
Che chance potrebbe avere di piacere a Sam Mendes La la land di Damian Chazelle, già incantatore di spettatori con il suo Whiplash e ora alle prese con un musical omaggio al fascino di Hollywood, con due magnifici attori, Emma Stone e Ryan Gosling?
E gli incontri del 3° tipo tra Amy Adams e gli alieni nel fa
ntascientifico Arrival che presa avranno sulla giuria? Probabilmente la stessa del thriller fashionissimo di Tom Ford, Nocturnal Animals, sempre con Amy Adams, stavolta minacciata non da ET ma da jake Gyllenhaal.
O forse la giuria si lascerà commuovere dallo strappalacrime The light beetween oceans, noto alle cronache più che altro per essere stato il set galeotto della passione tra due sexy star come Michael Fassbender e Alicia Vikander.
Per restare al cinema più mainstream qualche occasione in più ce l'ha Jackie, resoconto di una pagina di storia che tuttora rappresenta una ferita aperta nell'immaginario made in Usa: la morte del più amato dei presidenti vissuta dal punto di vista di sua moglie Jaqueline Kennedy. Un film poco convenzionale visto che a dirigerlo c'è il magistrale autore cileno Pablo Larraìn.
Qualche brivido inatteso potrebbe riservarlo The Bad Batch, vuoi per il tema, una storia d'amore cannibale con Keanu Reeves e un redivivo Jim Carrey, vuoi per la regista, la losangelina d’ origine iraniana Ana Lily Amirpour che con il suo esordio di talento, il vampiresco A girl walks home alone in the night, ha fatto innamorare cinefili e non.
E se fosse il cinema italiano a incuriosire la giuria di Venezia? In gara sono assenti grossi nomi e grandi autori : sì, c'è Paolo Sorrentino ma fuori concorso a presentare The Young Pope, la serie dell'anno con Jude Law nelle vesti di un papa insolito; c'è Gabriele Muccino con il suo L'estate addosso ma nella nuova sezione non competitiva cinema in giardino. A lottare invece per la conquista del Leone d oro ci sono tre film, piccoli ma agguerriti che potrebbero davvero sorprendere.
Il primo è Piuma. il regista è una vecchia conoscenza di Sky Cinema, Roan Johnson, l'uomo dietro la macchina da presa dei i delitti del Barlume, che racconta a modo suo, e cioè con garbo ironia e un pizzico di turpiloquio maledettamente toscano, il piccolo grande dramma di due adolescenti alle prese con una gravidanza non voluta ma nemmeno rifiutata.
Il secondo è un documentario dal titolo magico, Spira Mirabilis, che partendo dal mistero inspiegabile dell'immortalitá di una medusa esplora la ricerca dell'uomo sui propri limiti.
E poi c'é un ritorno, quello di Giuseppe Piccioni che a Venezia manca da 15 anni quando il suo Luce dei suoi occhi fu premiato per l'interpretazione dei due protagonisti, Luigi Lo Cascio e Sandra Ceccarelli, e che adesso porta in gara Questi giorni, storia di un viaggio di 4 ragazze verso Belgrado. Nel cast Margherita Buy e Filippo Timi.
Ma magari la giuria sarà vittima dell'effetto Cannes 2016, dare cioè il premio più prestigioso a un grande vecchio, un Maestro del cinema che magari con la sua ultima opera riesce a commuovere le platee e smuovere le coscienze. Se sulla Croisette a vincere è stato Ken Loach, al Lido potrebbe capitare a uno dei 4 assi del cinema mondiale in gara. Il poker è formato da Wim Wenders, Andrei Konchalowski, Emir Kusturica e Terrence Malick.
Occhio anche al film più lungo del festival: The woman who left, poco meno di 4 ore, a firma del filippino, giá trionfatore di Locarno 2014, Lav Diaz. I suoi infiniti piani sequenza potrebbero affascinare parecchio il raffinato Sam Mendes...sempre che non si addormenti prima!
Appuntamento ogni giorno con Sky a Venezia per vivere la Mostra del cinema e al 10 settembre per conoscere il vincitore del Leone d'oro.