Giffoni 2016: Gomorra, il cast racconta il backstage della serie

Cinema
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Al Giffoni Film Festival è stata la giornata di Gomorra – La serie. Genny, Scianel, Ciro, Patrizia, Malammore e Don Salvatore Conte hanno incontrato i giovanissimi giurati del Festival. Non perdere la puntata di martedì 19 luglio di Sky Cine News alle 21.00 con le con le interviste a tutto il cast di Gomorra. Intanto ecco la cronaca di Sara Albani, la nostra inviata al Festival

di Sara Albani
 

Gomorra Day. Gomorra show. Il Giffoni Film Festival quest'anno ha fatto quasi l'en plein con il cast di Gomorra - La serie: all'appello mancava solo Fortunato Cerlino, alias Pietro Savastano,  uno degli ospiti più attesi della scorsa edizione. Ad attendere la versione pulita e sorridente di Ciro l'Immortale, Genny, Patrizia, Salvatore Conte, Scianel e pure Malammore, un vero e proprio tripudio di giovane pubblico e non solo.
 

Il tema del Festival, destinazione, si addice a questo incontro con il cast. Da Marco D'Amore a Salvatore Esposito, da Marco Palvetti a Cristiana Dell'Anna sembrano tutti compagni di viaggio di un'avventura televisiva e umana che affonda le sue radici negli abissi dell'anima.

“Questi personaggi sono tutti walking dead, morti che camminano. Non sorridono mai, hanno un sacco di soldi e non se li godono e in più si auto-reprimono quotidianamente perché si chiudono dentro le inferriate del pianerottolo.” A parlare è Cristina Donadio alias Scianel, perché la madre possedeva una profumeria e sono anni che Annalisa non la chiama più nessuno. E da sorella di Zecchinetta, ucciso nella prima serie, diventa la reggente della piazza di spaccio a Scampia.
 

Napoletana verace, 56 anni, una lunga carriera tra teatro e cinema. La persona dietro l'attrice è una donna dalla tempra forte, una di quelle personalità che come si dice in gergo “bucano lo schermo”. La incontro e starei ad ascoltarla per ore. Le chiedo se aveva mai pensato a come poteva essere stato il suo personaggio da bambina: “Sì, me la sono immaginata, perché c'è una scena in cui parla con la nuora e per la prima volta apre una piccola porticina sulla sua anima. Le dice infatti: che ti credi, che non avrei voluto essere anch'io una donna libera, avere una vita mia? Però, a forza di botte in testa, mi hanno riportato con i piedi per terra. In questo secondo me c'è tutto il suo tornare a essere bambina. Lei probabilmente era già inserita in un contesto criminale per tradizione familiare, ma a un certo punto scatta un pensiero nella sua testa. Decide che deve essere lei a scendere in campo e non più perché è la figlia di, la moglie di, la sorella di, la madre di, ma perché è Scianel. E visto che è consapevole che non esiste un' alternativa possibile a quella vita, allora vuole essere la numero uno. Quindi Scianel... non numero 5!”. Le ricordo che in questa edizione del Festival tutti provano a declinare in vari modi la parola “destinazione”.

 

“Mi evoca il viaggio, innanzitutto. Quello che devo ancora fare è Hong Kong, per il suo fascino misterioso, che è anche quello letterario, quello del cinema, l'idea di questa commistione tra Oriente e Occidente. Poi magari la vedrò e sarà una delusione... chissà, forse è per questo che non ci sono ancora andata! Il viaggio più bello, invece, è ogni volta che mi trovo in barca. Per me è sempre una scoperta nuova. Ogni occasione che mi permette di dormire in barca e avventurarmi per mare... ecco, quello è il viaggio che non finirà mai di stupirmi. Adoro lo stupore!”

 

E nella valigia cosa non può mancare? “Il rossetto! Può mancare tutto, ma il rossetto no!”

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