Dopo il grande successo al box office americano, Sky Cine News ha incontrato James Wan, il talentuoso regista di The conjuring 2 – Il caso Enfield, e il suo attore feticcio, Patrick Wilson.
di Alessio Accardo
(@accardo_alessio )
Dopo aver sbancato il botteghino in patria, è arrivato nelle nostre sale The conjuring 2 – Il caso Enfield, sequel de L’evocazione, diretto ancora una volta dal regista malese, naturalizzato australiano, James Wan, l’autore della saga di Saw. Sky Cine News lo ha incontrato a Londra, in occasione della preview europea, insieme a Patrick Wilson: suo attore feticcio, già protagonista insieme a Vera Farmiga del primo The conjuring, e di altri quattro film del nuovo maestro dell’horror. Ecco che cosa ci hanno rivelato.
In The conjuring 2 – Il caso Enfield, la storia si sposta in Inghilterra, dove tra l'agosto 1977 e il settembre 1978, si sarebbe verificato il cosiddetto “Poltergeist di Enfield”, un caso di presunta attività paranormale. Ci può parlare del film?
JAMES WAN - Volevo che questo sequel possedesse lo stesso spirito del primo film, provando però a esplorare contemporaneamente il caso del “Poltergeist di Enfield”, una storia realmente accaduta che mi sembrava possedere una trama straordinaria. Il "caso Enfield" è da molteplici punti di vista un grande scenario che mi ha consentito di trasferire i coniugi Warrens dall’America all’Inghilterra
Come nel primo episodio, anche in The conjuring 2 Ed e Lorraine Warren sono chiamati a indagare su una casa infestata da spiriti maligni. Che cosa scoprono questa volta?
PATRICK WILSON - Ciò che rende questo caso particolare, e inquietante, è che stavolta Ed e Lorraine hanno a che fare con una bambina che si pensa sia posseduta. Non solo, insieme alla bambina c’è anche una madre single che cerca di crescere da sola quattro figli. Una famiglia alle prese con un terribile pericolo reale che spinge i Warren a correre in loro aiuto.
La maggiore parte della critica ha apprezzato la combinazione tra la descrizione realistica della Londra della fine degli anni 70 (con le sue case di mattoncini rossi, la musica dei Clash, i poster di Starsky & Hutch nelle camerette dei bambini), e il lato soprannaturale del film. Puoi descriverci questo strepitoso mix?
JAMES WAN - La storia del caso Enfield si svolge in un preciso periodo quando il mondo era molto diverso da ora. La possibilità di ambientare il film in un epoca del passato mi ha consentito di girare un horror-movie come fosse un film drammatico d'epoca! E questo mi ha permesso anche di giocare con la colonna sonora, con i costumi, le location…
Anche in questo sequel la fede è un elemento centrale: Dio prevale sempre sul male…
PATRICK WILSON - La fede è estremamente importante per i Warren, soprattutto quella cattolica. Loro sono armati di una croce perché sono credenti, non come farebbe un esorcista brandendo l’aglio per scacciare i vampiri! Credono nel diavolo e nei demoni e si appellano a Dio perché li aiuti .
In The conjuring 2 è stato dato il giusto spazio anche agli scettici, a coloro che non hanno mai creduto al “Poltergeist di Enfield” (oltre a voi, infatti, sul caso indagano i ricercatori della Society for Psychical Research). Ci può chiarire il suo punto di vista?
PATRICK WILSON - Quando interpreti un film basato su una storia vera è importante accontentare chi ci crede, ma occorre anche essere rispettosi nei confronti di quelli che non ci credono. Io credo che si debba sempre provare a mantenere in equilibrio i due piatti della bilancia, mostrare entrambi i punti di vista che si confrontano pubblicamente. Cosa che nel film accade puntualmente.
Nel primo episodio c’erano delle chiare citazioni de L’esorcista, di Poltergeist e forse anche del cosiddetto “j-horror”, l’horror giapponese. Questa volta a chi ti sei ispirato?
JAMES WAN - Sono stato ispirato da tutti questi modelli, che ho tentato di concentrare ancora insieme. Però devo confessarti che il mio modello di riferimento non è precisamente il cinema horror ma Steven Spielberg!
Tornando al cinema horror si sa che lei è un un grande fan di Dario Argento e Mario Bava. E’ vero?
JAMES WAN - Si è vero, io sono un grande fan del cinema italiano, soprattutto del cinema horror.
Il successo del primo film, e la moltitudine di storie soprannaturali legate a Ed e Lorraine Warren, ha spinto i produttori a mettere sotto contratto Patrick Wilson e Vera Farmiga per girare almeno questo sequel. Anche The conjuring diventerà una saga come Saw?
JAMES WAN - Staremo a vedere. Sono troppo superstizioso per parlare dei prossimi capitoli!